Red Faction Guerrilla Re-Mars-tered – Recensione
All’uscita di ogni remaster il pubblico dimostra di avere sempre qualcosa da dire, col proprio variegato mix d’opinioni. Ogni opera potrà beneficiare di fan sfegatati, più che contenti di riavere l’amato gioco sulla console più recente, ma dovrà anche scontrarsi con detrattori incalliti che rifiutano ogni singolo lavoro di rimasterizzazione per principio. Ci sono poi persone che, banalmente, non hanno alcun interesse in questi progetti o chi, più diplomaticamente, si approccia alle remaster con uno stile ottimisticamente filologico, ovvero le ritiene un’occasione per non far cadere un videogame nell’oblio. Anche pensandola in questo modo, però, alla fine dobbiamo scontrarci con una banale ma profondamente pratica realtà: oggigiorno ha ancora un senso questo videogame? Red Faction Guerrilla Re-Mars-tered risponderà alla nostra domanda.
Prima, però, un piccolo ripasso, utile a tutti. L’originale Red Faction: Guerrilla è uscito nel 2009 su PlayStation 3, Xbox 360 e PC. Il gioco torna oggi su PlayStation 4, Xbox One e PC con tutta una serie di piccole modifiche. Per cominciare, la risoluzione è stata alzata a 1080p (4K nativo su PC), viene promesso un frame-rate da 60 fps, le texture sono state ripulite e il sistema di illuminazione, insieme alle ombre, è stato rifatto. I possessori PC (via Steam) dell’originale riceveranno questa nuova versione gratuitamente, mentre ai giocatori console sarà richiesto un esborso di circa trenta euro.
Oggi come un tempo, la storia segue le vicende di Mason, tecnico minerario che ritorna su Marte dopo un periodo di lontananza. Il Pianeta Rosso è stato da tempo colonizzato dall’uomo, soprattutto grazie all’EDF, una forza militare privata. Quest’ultima, però, ora spadroneggia sui poveri lavoratori indifesi: il fratello del protagonista ci introdurrà alla Red Faction, un gruppo di ribelli pronti a cambiare lo status quo. Da questo momento, la trama si limita a incolonnare missioni principali narrativamente sterili: nulla è cambiato, nei contenuti, dalla versione del 2009.
Il perché della vicenda, a conti fatti, non importa a molti: se ci si approccia a Red Faction Guerrilla Re-Mars-tered è in nome dell’azione più esplosiva, letteralmente. L’opera di Volition è un action-tps contenuto in un piccolo (per gli standard odierni) sandbox. In esso, il nostro compito principale sarà quello di distruggere tutto ciò che ci si para davanti. La potenza innovativa di Red Faction Guerrilla, nel 2009, era legata soprattutto alla possibilità di smantellare ogni edificio pezzo per pezzo, tramite cariche esplosive o anche solo il nostro fidato martello gigante. Il motore fisico del gioco permetteva di far crollare in maniera realistica le strutture, andando a distruggerle centimetro dopo centimetro o minandone i punti deboli e facendole cedere sotto il proprio stesso peso.
Una possibilità intrigante che permetteva di superare la suddetta povertà narrativa e la notevole ripetitività delle missioni a disposizione. Purtroppo, nulla è cambiato. Se da un lato la distruzione ha sempre il proprio fascino, dall’altro è anche vero che oggigiorno questo tipo di realismo e questa grande “esplosività” di gameplay non stupisce più come un tempo. Giochi come Just Cause 3 hanno già alzato l’asticella in questo senso, donando, tra l’altro, un ritmo molto più elevato e una qualità tecnica relativamente superiore. Red Faction Guerrilla Re-Mars-tered, infatti, non guadagna moltissimo dalle migliorie apportate: i cambiamenti elencati poco sopra sono sicuramente graditi, ma non possono in alcun modo agire sulla limitatezza stilistica e poligonale dell’opera. Le lande spazzate dal vento del Pianeta Rosso sono proprio questo: lande spazzate dal vento. Il grosso della mappa di gioco si presenta vuoto, spoglio e veramente poco intrigante. Oltre a piccoli gruppi di edifici distruttibili, non avremo molto ad attirare il nostro occhio.
A questo si aggiungono alcune magagne tecniche: i 60 fps non riescono a mantenersi stabili e nelle situazioni più caotiche e distruttive (ovvero la maggior parte) calano vistosamente. I pochi elementi ambientali presenti saranno soggetti a un visibilissimo pop-up, stessa sorte dei fondali che si caricheranno a una distanza ravvicinata, con buona pace della potenza delle moderne console. Per non farci mancare nulla, il gioco crasha in modo casuale, facendoci perdere la voglia di ripetere l’ennesima missione secondaria. Il limite dell’opera, però, non è solamente tecnico e stilistico, ma contenutistico: le nostre possibilità, all’interno della mappa, sono estremamente limitate e poco dinamiche. Il mondo dei sandbox/open world è certamente quello che si evolve con maggiore velocità e che, di conseguenza, subisce in maniera netta il passaggio del tempo e la relativa obsolescenza.
L’opera, nella sua componente single-player, occuperà solo una manciata di ore per essere portata a termine. In questo pacchetto è anche presente un extra: una campagna con un differente personaggio, ma che non cambia in alcun modo le carte in tavola. Per concludere, c’è il comparto multiplayer, anch’esso invariato. Potremo destreggiarci nelle classiche modalità da sparatutto, come Deathmatch e Cattura la bandiera, oltre ad alcune gare di demolizione.
Red Faction: Guerrilla era un gioco interessante mentre Red Faction Guerrilla Re-Mars-tered è una remaster insufficiente, che riporta tra noi uno stile e una quantità ludica fin troppo limitati per gli standard odierni. Per rispondere alla domanda fatta in partenza: purtroppo, solo l’effetto nostalgia dei fan potrebbe dare un senso a questa remaster; di per sé, il gioco non ha più nulla da dire.
Pro
- La distruzione ha sempre il proprio fascino
Contro
- Limiti tecnici
- Ripetitivo e con pochi contenuti
- Opera fuori tempo massimo