RECENSIONE Lords of the Fallen quasi un Souls
Lords of the Fallen è il nuovo capitolo della serie, seguito del suo omonimo predecessore rilasciato nel 2014. Con grande attesa, il gioco è atterrato su console e PC, promettendo un’esperienza coinvolgente per gli amanti dei giochi di ruolo. Sviluppato con il supporto del potente Unreal Engine 5, il titolo adotta in pieno le caratteristiche distintive dei giochi Souls.
In questa approfondita recensione, esploreremo a fondo gli elementi chiave di Lords of the Fallen, fornendoti una visione completa che spazierà dal mondo di Mournstead al complesso sistema di combattimento che caratterizza il gioco. Mentre affronteremo insieme tutti gli aspetti di questa avventura, sarai in grado di comprendere appieno cosa Lords of the Fallen ha da offrire a tutti gli appassionati di giochi di ruolo e se riesce a colmare le aspettative create dalle aspettative dei giocatori.
Recensione Lords of the Fallen
Mi sono addentrato nei meandri di Lords of the Fallen, un gioco che si sviluppa nel tempo successivo alla conclusione del suo predecessore. Questa volta, la minaccia che incombe sul regno di Mournstead è rappresentata dal Dio demoniaco Adyr e dalla sua imminente resurrezione. Il mio compito era inequivocabilmente chiaro: impedire il ritorno di questo Dio e mantenere la pace nel regno.
È indiscutibile che Lords of the Fallen non sia un gioco per tutti, proprio come la maggior parte dei titoli Souls-like. Tuttavia, in questo caso, la difficoltà tecnica sembrava derivare più da incertezze nello sviluppo che dalla difficoltà intrinseca del gioco. Fortunatamente, questa problematica era circoscritta principalmente alle Boss fight, limitando l’impatto generale sulla mia esperienza di gioco.
Il gioco chiaramente trae ispirazione dai titoli di FromSoftware, cercando di emulare lo stile Souls-like. In qualche modo, potrebbe dirsi che ci sia riuscito, ma a me è sembrato più simile a Woo Long. La sfida e il senso di gratificazione sono presenti, ma alcune imperfezioni, soprattutto nelle meccaniche di combattimento, ne limitano il potenziale. Nonostante ciò, l’ambientazione e la narrazione erano coinvolgenti, e ho apprezzato la varietà di equipaggiamenti e il ruolo dei personaggi non giocanti nella trama.
Una scelta variegata nel mondo Soulslike
Scegliere la mia classe in Lords of the Fallen è stata una delle prime scelte fondamentali che ho affrontato all’inizio del gioco. Mi sono trovato di fronte a un’ampia gamma di nove diverse classi tra cui selezionare la mia preferita. Nella mia avventura, ho optato per il classico cavaliere fantasy, il prototipo dell’eroe senza paura.
Le rappresentazioni visive delle classi iniziali erano sorprendentemente ben curate, con dettagli minuziosi che davvero catturavano l’immaginazione. Tuttavia, ho notato un difetto evidente: l’assenza di una spiegazione adeguata riguardo all’equipaggiamento di ciascuna classe. Questa mancanza ha rappresentato un punto debole nel processo decisionale e avrebbe sicuramente giovato a una migliore esperienza di gioco.
Una guida più chiara e dettagliata mi avrebbe permesso di comprendere appieno le implicazioni di ciascuna classe e avrebbe reso possibile fare scelte più informate per plasmare il personaggio in modo più accurato. Mi sono ritrovato a esplorare e sperimentare con le diverse opzioni di equipaggiamento, cercando di capire quale si adattasse meglio al mio stile di gioco, ma avrei preferito avere un aiuto fin dall’inizio per muovermi più agevolmente in un gioco che mira, ovviamente, a mettermi a disagio e in difficoltà.
Combat System non preciso e un po’ ostico
La parata perfetta in Lords of the Fallen è davvero cruciale, poiché non solo ti permette di evitare danni, ma ti offre anche l’opportunità di interrompere l’azione del nemico e infliggere un colpo critico devastante. Riuscire a eseguire questa mossa in modo impeccabile è fondamentale per ottenere il successo nelle battaglie, ma devo ammettere che a volte ho lottato con le imprecisioni del sistema.
Era frustrante dover calibrare il momento esatto in cui dovevo premere il dorsale del controller, aspettando che il colpo del nemico fosse già passato anziché quando si stava avvicinando. Questa meccanica era controintuitiva rispetto a quanto ero abituato da altri giochi, e questo aspetto ha reso le battaglie, specialmente quelle contro i boss, un po’ più complicate di quanto avrei desiderato.
Nonostante queste sfide, ho apprezzato la sfida complessiva che Lords of the Fallen offriva nel suo sistema di combattimento, anche se richiedeva un certo adattamento. Ero costantemente alla ricerca del momento giusto per eseguire la parata perfetta e infliggere danni significativi, il che aggiungeva un elemento di strategia alle battaglie e rendeva le vittorie ancora più soddisfacenti.
Nei tragitti però, devo sottolineare che il nemico più cattivo di tutti, era il muro…ogni zona ristretta e cunicolo angusto, ti porta a picchiare inevitabilmente il muro, ma quello stesso muro, viene attraversato dagli attacchi nemici, non è una lotta alla pari, come alcune magie, trapassano le pareti conficcandosi in esse, quindi anche quando ti senti al sicuro, non lo sei davvero, voluto o no, visivamente è un errore e un qualcosa di difficile da digerire.
Armi e Sviluppo del Personaggio
Sono rimasto colpito dalla vasta gamma di armi e armature che Lords of the Fallen mette a disposizione. Ogni pezzo di equipaggiamento ha una sua unicità, e la possibilità di indossare anche le armature dei boss è un tocco davvero interessante. È come se ogni elemento dell’equipaggiamento racchiudesse una storia dietro di sé, e questo ha reso il mondo di gioco ancora più coinvolgente.
Gli NPC nell’hub centrale del gioco sono stati una piacevole sorpresa. Oltre a essere ben sviluppati e caratterizzati, ognuno di loro ha contribuito a dipingere un quadro più ampio della storia del mondo in cui mi trovavo. Questa narrazione più accessibile rispetto ai giochi Souls ha reso l’immersione nel gioco più fluida.
Alcuni di questi personaggi non giocanti mi hanno offerto il loro aiuto in modo significativo. Mi hanno aiutato a potenziare le mie armi e a migliorare le abilità di cura, il che è stato fondamentale per affrontare sfide sempre più impegnative. È stato bello vedere come il mio personaggio si sviluppasse grazie all’aiuto di questi NPC.
Il sistema di sviluppo del personaggio è stato un altro punto di forza del gioco. Ogni livello guadagnato ha reso il mio personaggio più forte e ho notato miglioramenti significativi nelle mie abilità durante la boss fight con Pieta. È stato gratificante vedere il mio personaggio crescere e diventare sempre più capace man mano che avanzavo nella storia.
Axiom e Umbral nella Recensione Lords of the Fallen due facce della stessa medaglia
Le aree che si presentano nel corso del gioco sono estremamente affascinanti e offrono una varietà che cattura l’attenzione. In questi scenari, il gioco introduce la meccanica Umbral della Lanterna, che all’inizio mi ha colpito positivamente. Tuttavia, a lungo termine, ho notato che questa aggiunta non contribuiva in modo significativo all’esperienza di gioco, sembrando piuttosto un elemento teso a prolungare il tempo trascorso in queste zone.
Lords of the Fallen offre scorci incredibili, che spesso mi hanno spinto a fermarmi per ammirare la vastità del suo mondo di gioco e la vivacità dei colori che lo compongono. Le ambientazioni sono così coinvolgenti che ho spesso attivato la modalità foto per catturare quei momenti indimenticabili.
Parlando dell’Axiom, il mondo dei vivi, ho trascorso la maggior parte del mio tempo di gioco in quest’area. Questo mondo si presenta come una cornucopia di bellezza e vivacità, con colori vibranti e scenari accattivanti.
Poi, entra in gioco la modalità Umbral, un concetto intrigante che si manifesta inizialmente in modo affascinante. Tuttavia, a mano a mano che ho proseguito nel gioco, ho notato un certo affievolimento nell’efficacia di questa meccanica, e alla fine ha iniziato a risultare un po’ noiosa. Avrei sperato in una maggiore varietà o complessità nelle sue applicazioni per mantenermi coinvolto lungo tutto il percorso di gioco.
Un punto a favore di Lords of the Fallen è la connessione delle zone nel mondo di gioco, che ricorda il primo Dark Souls. A livello grafico, il gioco è, secondo me, superiore a Woo Long e Elden Ring, nonostante alcune piccole incertezze iniziali. Le ambientazioni e i dettagli sono affascinanti, e grazie alle patch rilasciate dagli sviluppatori, i problemi di frame rate sono stati notevolmente ridotti.
Tutto molto bello, ma devo ammettere che l’Umbral sarebbe stato più bello, se fosse stato “contenuto” dando più spazio a grafica e meccaniche differenti e rinchiudendo virtualmente l’Umbral in bolle obbligatorie anzi che creare 2 mondi interi che poi affronterai solamente in un determinato punto perché “devi” e non perché vuoi. Oh, c’è un cancello…Lanterna alla mano e il cancello è aperto, meccanica semplice, bella per le prime 7 volte, ma poi?
Conclusione della recensione di Lords of the Fallen
In conclusione, l’aspetto visuale di Lords of the Fallen è uno dei suoi punti di forza, con scenari mozzafiato che catturano l’immaginazione. Tuttavia, la meccanica Umbral, pur intrigante all’inizio, ha bisogno di ulteriori sviluppi per mantenere alta l’attenzione del giocatore durante l’intero percorso di gioco.
Alla fine, devo essere sincero, Lords of the Fallen mi ha catturato nonostante alcune incertezze iniziali. Durante le mie avventure nel gioco, ho trascorso circa 35 ore e ho esplorato uno dei tre finali disponibili, sbloccando anche una delle quattro Classi segrete.
Penso che questo titolo meriti di essere esaminato più approfonditamente e chissà, potremmo sperare in un futuro DLC che espanda ulteriormente l’esperienza di gioco. Secondo me, Lords of the Fallen ha tutte le carte in regola per conquistarsi un posto speciale nei cuori degli amanti dei Souls like.
La varietà delle classi, le complesse meccaniche di combattimento e l’ambientazione affascinante contribuiscono a creare un’esperienza coinvolgente. Nonostante alcune imperfezioni, il gioco è riuscito a tenermi incollato allo schermo, desideroso di scoprire cosa il mondo di Mournstead avesse in serbo per me.
Se hai una passione per i giochi Souls like e ami le sfide, Lords of the Fallen merita sicuramente un posto nella tua libreria. E con un po’ di supporto futuro sotto forma di DLC o aggiornamenti, potrebbe ritagliarsi il suo spazio nel medium videoludico. Non vedo l’ora di tornare a esplorare il mondo di Mournstead e affrontare nuove sfide nel futuro.
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Piacerà a chi ha apprezzato WoLong, ma non a chi cerca Elden Ring
Pro
- 200 armi da usare
- 30 ore di gioco medie
- Storia che regge nel complesso
Contro
- Nemici forti perché sbagliati
- Muri più forti dei nemici
- Umbral forzato