RECENSIONE Baldur’s Gate 3 è una nuova pietra miliare
Prima di infilarti in questa “Recensione Baldur’s Gate 3”, è bene che tu sappia che siamo davanti ad una pietra miliare del genere. Vediamo perché, che ne dici?
Recensione Baldur’s Gate 3 | Uno sguardo al passato
“Ah, il figlio di Bhaal si è svegliato! È ora di fare altri esperimenti.“ Con queste battute Joneleth Irenicus ci accoglieva all’inizio di Baldur’s Gate 2, ben 23 anni fa. All’epoca non sospettavo l’impatto che quel siparietto iniziale avrebbe avuto poi nella mia vita, ripagandomi con due decadi intere di pura passione per il gioco di ruolo.
Ho spaziato dai CRPG ai giochi di ruolo da tavolo fino al LARP, profondamente affascinato dalle miriadi di ambientazioni create con amore dai loro infiniti papà, volte ad esplorare mondi lontani. 23 anni dopo siamo di ritorno, tra alti e bassi del genere CRPG ad immergerci nelle meravigliose complessità del terzo capitolo della saga di Baldur’s Gate.
Non che le avventure sul genere siano mancate, in questi anni: l’eccellenza di Pillars of Eternity di Obsidian, di Pathfinder: Kingmaker di Owlcat Games e naturalmente dei sequel, ma anche i 2 Divinity: Original Sin, che stravolgendo un pochino la formula classica a pausa tattica, hanno proposto una chiave di lettura figlia della turnazione da gioco da tavolo.
Ed è proprio a Larian Studios che è toccato prendere in mano la pesantissima eredità lasciata da una preistorica Bioware per trovare una quadra tra passato e presente. Dopo circa 7 anni di sviluppo, un early access durato 3 anni (e una prima presentazione ad una conferenza Stadia), possiamo finalmente imbracciare impavidi mouse e tastiera e gettarci nell’avventura.
Dove eravamo rimasti
Baldur’s Gate 3 è ambientato 120 anni dopo gli eventi del secondo capitolo ed è il sequel diretto dell’avventura da tavolo: Discesa nell’Avernus. Sebbene non sia fondamentale aver giocato i primi due capitoli, essere digiuni della conoscenza di personaggi leggendari ed eroi dell’ambientazione limiterà non poco l’effetto “wow” quando incontrerete nuovamente delle vecchissime conoscenze.
Al fine di proporre una recensione spoiler-free mi limiterò a raccontare l’incipit dell’avventura: ci troviamo a bordo di un mastodontico Nautiloide, la leggendaria nave volante dei perfidi Illithid e siamo ridotti in schiavitù da quest’ultimi. Infettati da un parassita dei Mind Flayers, con la trasformazione imminente, scappiamo in seguito dell’abbordaggio Githyanki alla nave, alla disperata ricerca di una cura.
Si metteranno sul nostro sentiero degli sventurati, che come noi cercano disperatamente un modo per sbarazzarsi del parassita e riguadagnare la libertà. La scoperta del resto è tua. La leggenda di Sarevok e del figlio di Bhaal è una fortissima eco del passato e il futuro è là fuori da plasmare con le nostre mani.
Creare il personaggio
Potremo scegliere tra 11 razze e un’enormità di classi e sotto classi. Dopotutto Baldur’s Gate 3 si basa sulla quinta edizione del regolamento di Dungeons & Dragons e con una fonte di materiale così corposa, diversificata e prolifica, potremo rappresentare facilmente ogni archetipo (o quasi) di eroe che ci verrà in mente.
Per la customizzazione estetica c’è una buona varietà di stili, ma non proprio liberissima, tutto sommato sono riuscito a creare il mio stregone umano come da tradizione esattamente come lo avevo immaginato. Per ora non c’è modo di cambiare le fattezze del nostro eroe durante la partita, quindi scegliete con cura prima di avventurarvi nel viaggio verso Baldur’s Gate.
La quinta edizione ben si sposa con il videogioco e offre una costruzione parametrica del nostro alter ego molto semplice e guidata. Anche per l’avventuriero ignaro delle meccaniche di Dungeons & Dragons è lasciato grande spazio di manovra: il gioco suggerirà sempre quali statistiche aumentare e quali talenti o incantesimi selezionare al fine di vivere un’avventura bilanciata e godibile.
Infine, saremo chiamati a scegliere tra 3 diversi livelli di difficoltà (facile, normale, difficile). Consiglio di impostare il gioco alla difficoltà di mezzo, così da avere sfide impegnative senza dover ricorrere al min-max delle caratteristiche o architettare build studiate al centesimale. Parlare con gli animali è meraviglioso e godersi l’ambientazione è preferibile al divenire infallibili macchine da guerra.
Recensione Baldur’s Gate 3 | Il Sistema di gioco
Benvenuti in Dungeons & Dragons, dove il vorticoso tiro del dado a 20 facce è spesso l’ago della bilancia tra una rocambolesca sconfitta e un trionfo leggendario. I ragazzi di Larian hanno voluto rendere principe questo aspetto del gioco anche durante le sessioni di dialogo e gioco di ruolo, rispettando il regolamento alla base e valorizzando il D20.
Vogliamo convincere la guardia di un accampamento goblin a cederci il passo? Facile, prova di carisma. Si tira il dado e si aggiunge il bonus di carisma. Se il risultato è pari o superiore alla CD (Classe Difficoltà) dell’azione, prova superata. Questo sistema è applicato più o meno a tutto, dagli infervorati dialoghi alle prove di scassinare trappole.
Nel caso fallissimo un tiro importante, possiamo sempre avvalerci del grande binomio rappresentato da F5 e F8, salvataggio/caricamento rapido. Tenete a mente questi due tasti, perché li utilizzerete molto più di quello che possiate credere. Come dice il saggio: salva spesso, salva adesso! Ed è fondamentale avere dei salvataggi di back up, onde ovviare a dei soft lock dell’avventura.
Questa formula differisce dal più tipico blocco di un opzione per una caratteristica troppo bassa ed è più interessante. Immaginate di interpretare un nano con il carisma sotto i tacchi e voler provare a intrattenere una folla. Divertimento assicurato. I dialoghi sono numerosissimi e l’immensa libertà di pilotare le conversazioni è spesso invisibile agli occhi, ma palpabile.
Ho sentito racconti di amici che hanno giocato al titolo e gestito situazioni in maniera talmente tanto differente dalla mia, da farmi pensare stessero parlando di un altro capitolo della saga.
Combattimento
Il combat system volta le spalle alla canonicità della serie, prendendo una bella distanza da BG1 e 2, basati sul regolamento di D&D 2.0 (combattimento in tempo reale con pausa tattica). Larian Studios preferisce portare avanti il suo sistema di combattimento a turni perfezionato grazie all’esperienza maturata con i due Divinity: Original Sin e applicarlo alla 5a di D&D.
Ebbene, funziona alla perfezione. La turnazione si stabilisce grazie al tiro di iniziativa e il combattimento inizia seguendone l’ordine. I personaggi potranno inizialmente muoversi e compiere un’azione per turno. Naturalmente andando avanti e salendo di livello la formula di complica e si impreziosisce tramite un sistema di azioni multiple, azioni bonus, salti e colpi furtivi.
Il tipico turno di un ladro? È presto spiegato: mi muovo fuori dal cono di vista dei nemici, uso un’azione bonus per nascondermi, supero la relativa prova e poi picchio di attacco furtivo, uso l’azione bonus per bere una pozione o saltare via. Ogni classe ha un diverso stile di gioco da padroneggiare con il quale sbizzarrirsi.
Personalizzazione sì, ma con un limite: level cap al livello 12. Andando troppo in alto i personaggi imparerebbero abilità degne delle divinità del Faerun, come “desiderio”, e semplicemente piegherebbero l’avventura al loro capriccio. Questa limitazione però infastidisce: mettere un unico paletto in un mondo vivo, grondante di storie e segreti, mi riporta coi piedi per terra.
Anche durante il combattimento il dado svolge un ruolo centrale, ma viene nascosto per rendere più snello il susseguirsi dei turni. Le probabilità di riuscita delle nostre azioni vengono tradotte in percentuali e il sistema funziona alla grande.
Come sempre ai livelli più bassi i combattenti fisici svettano sul podio, mentre i caster dovranno riposarsi di continuo per poter recuperare gli slot di incantesimi, ma andando avanti nell’avventura impareranno incanti e sortilegi in grado di capovolgere l’esito di monumentali battaglie con uno schiocco di dita.
Party e Romance
“It’s dangerous to go alone” è il mantra di noi videogiocatori incalliti e non c’è CRPG che si rispetti senza un party ben caratterizzato volto a rendere memorabili le nostre epopee. In Baldur’s Gate 3 avremo pane per i nostri denti. Ogni personaggio è semplicemente unico, ben caratterizzato da backstory sbalorditive che daranno vita a chain quest memorabili.
In questo ambito voglio lasciarvi il piacere della scoperta, ma non c’è personaggio che non abbia avuto voglia di inserire nel team attivo da 4. Non lasciatevi ingannare dalle apparenze e fermatevi spesso all’accampamento per dialogare con i comprimari dell’avventura, i dialoghi sono meravigliosi, la scrittura dei personaggi è matura e l’esito delle relazioni con quest’ultimi non è pilotato.
A circa 30 ore di avventura mi sono letteralmente scontrato a causa di ideali divergenti con un membro fisso del party, con un duello all’ultimo sangue all’apice di una pericolosissima missione. Naturalmente tutto ciò si è concluso in un bagno di sangue e con un personaggio in meno per il mio roster.
Questa è la magia di Baldur’s Gate 3: non stiamo semplicemente viaggiando con degli ubbidienti PNG, ma con esseri vivi, che approvano o disapprovano le nostre azioni e sono disposti ad estrarre la lama per difendere le proprie convinzioni. Ed ora arriviamo al vivo della questione: come possono mancare le romance da un titolo di questa caratura?
Romance e relative scene di sesso sono molto più mature di ciò che ci aspettassimo. Nudità integrale a parte (che non è sintomo di maturità, ma solo una feature), il sesso non viene messo come premio alla fine della lunga romance come molti altri titoli propongono, ma viene spesso suggerita in maniera naturale secondo le esigenze dei personaggi.
Dopo un’epica battaglia è tempo di festeggiare: una guerriera (membro del party) ci avvicina promettendoci una notte di fuoco, perché ne ha voglia. Baldur’s Gate 3 si spoglia di tantissimi tabù e permette al nostro personaggio e ai PNG di vivere spontaneamente la loro sessualità in base a relative preferenze, davvero una ventata d’aria fresca.
RECENSIONE Baldur’s Gate 3 | Comparto tecnico e multigiocatore
Baldur’s Gate 3 non vive di requisiti troppo gravosi per un PC da gaming e l’esperienza è abbastanza fluida, tuttavia mi sento in dovere di consigliarvi l’installazione su un SSD al fine di velocizzare i caricamenti, che in alcuni frangenti molto densi di modelli su scherzo, potrebbe rendere la pratica F5, F8 un pelino troppo lenta.
È possibile giocare online, massimo in 4 giocatori, da un utente farà da host per la partita e gli altri avventurieri si aggregheranno al mondo di gioco del giocatore proprietario. L’idea può risultare simpatica, ma Baldur’s Gate 3 ammicca fortemente all’esperienza giocatore singolo, al fine di vivere appieno i dialoghi e le storie proposte dai membri del gruppo.
Sono sicuro che l’esperienza multigiocatore diventerà pilastro portante del gioco negli anni successivi alla release, con le mod della community di Steam che letteralmente prolifereranno nel proporre una miriade di contenuti addizionali, ma questa è solo una mia previsione. Voglio dedicare un piccolo paragrafo alla colonna sonora.
Mai vera protagonista durante l’azione su schermo, si limita spesso a fornire un elegante tappeto musicale, ma basta tendere qua e là le orecchie per saggiarne l’elevata qualità. Naturalmente i momenti musicali da urlo in Baldur’s Gate 3 non mancano, come vi renderete conto facendo un giretto su youtube, ma preferisco mantenere il tutto libero da spoiler.
È il momento di tirare le somme. Baldur’s Gate 3 è un capolavoro, nuova pietra miliare del genere CRPG. Ha alzato vertiginosamente il tetto qualitativo raggiungibile dai giochi di ruolo e il mondo se n’è accorto. Con un picco massimo di 800 mila giocatori contemporanei su Steam, è riuscito a guadagnare le luci della ribalta che merita.
Rasenta la perfezione dal versante gameplay, l’eccellenza per la messinscena del cast e i relativi dialoghi. Il mondo è vivo e pulsante, la libertà sconcertante. Non ho idea di quante run servirebbero per esplorare davvero ogni direzione possibile. Il tutto è condito da qualche bug, una gestione della camera non sempre appropriata e un party protagonista centrico.
Ci sono tantissimi aspetti che vorrei esaminare con maggiore attenzione, così come approfondire per altre centinaia di ore il titolo e parlarvi dei momenti più significativi. Concludo dicendovi: Baldur’s Gate 3 è un gioco fatto con amore per chi come me ama la Costa della Spada e desiderava ardentemente tornare a sognare là dove camminano gli eroi.
[Ovviamente abbiamo già iniziato a comporre guide per questo enorme titolo, ti linko la pagina ufficiale di Steam e le guide che abbiamo creato finora]
- GUIDA sottoclassi DRUIDO di Baldur’s Gate 3
- Miglior BUILD PALADINO in Baldur’s Gate 3
- Guida ai PUNTI ISPIRAZIONE in Baldur’s Gate 3
- GUIDA sottoclassi LADRO di Baldur’s Gate 3
- GUIDA sottoclassi BARBARO di Baldur’s Gate 3
- GUIDA sottoclassi STREGONE di Baldur’s Gate 3
- Guida a Vulkan o DirectX 11 per Baldur’s Gate 3
- Guida al Guardiano di Baldur’s Gate 3
- Baldur’s Gate 3 – Come giocare con amici
- Guida Baldur’s Gate 3 – Che razza scegliere per iniziare
Una nuova pietra miliare del genere
Pro
- Immenso e Immersivo
- Enorme libertà
- Party memorabile
- D&D All'ennesima potenza
- Nuovo standard per i CRPG
Contro
- Qualche piccolo bug
- Camera non sempre all'altezza