Ratchet & Clank – Recensione
Per molti videogiocatori Insomniac Games non è una semplice casa di sviluppo videoludica. Rappresenta piuttosto una sorta di parente che ha cresciuto generazioni di sonari, prima con Spyro, in seguito con Racthet & Clank. In particolare, l’eccentrica coppia composta dal Lombax e dal suo amico robottino, ha cercato di ritagliarsi un posticino pure durante la terza generazione di console Sony, attraverso spin-off e titoli distanti dal progetto originario, e probabilmente per questo i risultati sono stati abbastanza scadenti. Tutto ciò lasciava presupporre la fine di un’era, la caduta di due eroi che ormai avevano vissuto il loro tempo. Tutte fandonie, perché a partire dal 20 aprile lo strampalato duo è pronto a entrare nuovamente in scena su PlayStation 4.
In questo caso la parola “nuovamente” si condisce di significati: Ratchet & Clank è infatti un reboot della saga nata quattordici anni fa su PS2, che trae forza e spunto dall’omonimo film, pronto anch’esso all’uscita nei cinema. Sarà noto anche a voi l’ironico slogan “Il videogioco ispirato al film che è ispirato al videogioco“. Si tratta dunque di un mix particolare, fatto di vecchio e di nuovo, di tradizione e di innovazione, che punta non solo a far breccia nel cuore dei nostalgici, ma a conquistare le giovani generazioni di videogiocatori.
Armi e distruzioni della quarta parete
Il narcisista, egocentrico, vanitoso, ma sempre mitico Capitano Qwark si trova all’interno di un carcere spaziale per motivi ignoti. La sua vita scorre noiosa, fin quando un giorno non incontra un nuovo prigioniero: Shiv Helix, il quale si rivela essere un suo grandissimo fan. Notizia perfetta per l’ego del Capitano, che decide di intrattenere il nuovo ospite raccontando l’avventura che ha dato inizio alla saga di Ratchet & Clank.
La sua voce calda ci accompagnerà per il resto del gioco: ogni volta che i due protagonisti si troveranno in nuova situazione o compiranno un’azione per la prima volta, la voce fuori campo di Qwark narrerà con enfasi quanto accadrà. Ciò crea degli effetti interessanti, come l’alterazione del tempo narrativo, la possibilità di mettere sempre in mostra l’umorismo targato Insomniac, oltre a consentire una maggiore immedesimazione. Anche le frequenti battute sul rapporto videogioco/film/reboot, creano un ritmo paradossale, donando novità a una storia che è già conosciuta da molti: impedire al malvagio Presidente Drek e ai suoi Blarg di distruggere la Galassia di Solana.
Oltre un umorismo e uno stile inimitabili, un altro marchio di fabbrica della saga è il gameplay. I comandi sono più o meno invariati rispetto ai primi capitoli, e la fluidità di gioco è evidente sin dai tutorial. Tuttavia è giusto delineare le caratteristiche di Ratchet e Clank per coloro che si avvicinano al titolo per la prima volta. Il Lombax è dotato di un’omnichiave, attraverso la quale può colpire i nemici da vicino, oltre avvitare determinati bulloni, utili per per sbloccare porte o congegni. Inoltre Ratchet può contare su un arsenale di armi assurdo e unico. Si tratta fondamentalmente di armi da fuoco, acquistabili presso i rivenditori Gadgetron, ognuna delle quali è caratterizzata da particolari effetti. Possiamo avere un classico lanciafiamme o un guanto lancia-granate, per poi passare al Discotron, ovvero una palla dai chiari riferimenti anni 70, che lanciata in una determinata area fa ballare i nemici, rendendoli facili prede per i nostri attacchi. Citiamo pure il Pixelatore, graditissima novità di questo capitolo, i cui effetti risultano palesi a partire dal nome; vi assicuriamo però che visto all’azione è decisamente più bello. Per i fan della saga, è giusto dirvi che tra le armi troveremo l’inarrestabile Mr. Zurkon.
Questi sono solo alcuni esempi per far capire quanto può essere esilarante lo stile di Ratchet & Clank. In ogni caso, più un’arma viene usata, più questa cresce di livello. Inoltre ognuna può essere potenziata nei rivenditori, utilizzando un minerale prezioso chiamato Raritarium. Ogni pezzo può essere usato per apportare dei miglioramenti sull’area d’azione, sulla capienza delle munizioni, sulla velocità di fuoco, ecc.
Se le sezioni dedicate a Ratchet sono caratterizzate da una certa caoticità, quelle di Clank sono più lente e ragionate. Il robottino può lanciare della granate, ma la sua peculiarità è l’astuzia; ecco perché nei suoi panni ci ritroveremo a risolvere enigmi e puzzle attraverso l’ausilio di alcuni robottini che se usati sapientemente possono avere vari scopi funzionali. Alcuni, ad esempio, se messi vicino a un generatore lo alimentano, altri possono esserci utili per saltare più in alto e proseguire nell’esplorazione, e così via.
In generale il gameplay è molto vario. All’interno di ogni livello dovremo mettere alla prova diverse abilità legate a differenti generi di gioco. Dopo una frenetica sparatoria, passeremo infatti a dover saltare su piattaforme in movimento, o a immergerci sott’acqua, o ancora a utilizzare gadget , come il Trapassatore, fondamentale per aprire alcune porte. Per riuscire nell’intento bisognerà superare un mini-gioco in cui dovremo unire dei raggi laser a dei piccoli pannelli. Niente di troppo difficile, ma richiede comunque un minimo di concentrazione.
Sparatorie, fasi platform, enigmi ed esplorazione sono ciò che rendono piacevole e divertente l’avventura di Ratchet & Clank, un mix di ingredienti già noto e apprezzato dai più, ma che in questo nuovo capitolo si arricchisce ulteriormente. Ritroviamo infatti le gare sull’hoverboard – uno skateboard alla Ritorno al Futuro – molto adrenaliniche. L’aspetto più divertente sono i commenti della cronista ad ogni nostro sorpasso, acrobazia e, chiaramente, caduta. A queste si aggiungono livelli in cui useremo la nostra navicella spaziale per distruggere quelle nemiche. Anche qui il ritmo è parecchio frenetico, ma i comandi immediati e fluidi permettono di godere di questi momenti.
Abbiamo speso molte parole a tessere le lodi di Ratchet & Clank, tuttavia sono presenti alcuni difettucci. Innanzitutto le aree di gioco sono state ridotte, e nonostante l’aggiunta di missioni secondarie, le mappe sono piuttosto piccole. Vi è anche la componente esplorativa, dedicata soprattutto ai giocatori che desiderano completare il gioco al 100%. Tra i collezionabili citiamo i Bolt d’oro e le Olocarte, utilissime per ottenere trofei o le versioni finali delle armi. In questo caso le ore di gioco salgono a oltre una quindicina, ma se ci si basa unicamente sulla storia principale, si parla di circa sei- sette ore di gioco, come un classico action.
Secondariamente, a noi è sembrato un po’ troppo facile sin dal’inizio. Abbiamo testato il gioco a difficoltà normale, e siamo morti pure qualche volta, eh; tuttavia non abbiamo mai avuto la sensazione di doverci impegnare più di tanto, tant’è che il primo pensiero che ci ha assalito è stato: “Forse siamo un po’ troppo cresciuti per questo“.
Uno stile indimenticabile
Graficamente Ratchet & Clank è molto piacevole. I lineamenti del Lombax sono stati ammorbiditi donandogli un aspetto da gatto pacioccone. Al di là dei protagonisti, il character design è meraviglioso, e qualsiasi personaggio (già conosciuto o meno) con cui andremo a parlare, ci coinvolgerà con le sue espressioni e il suo look. Anche le ambientazioni sono ricchissime di dettagli e caratterizzate da colori accesi e sfavillanti. Inoltre, sia la scene in game che le sequenze video sono molto pulite e nitide. Durante la fasi di gioco -anche le più concitate – non abbiamo mai assistito a cali di frame, mentre i video si attestano sui 1080p.
Per quanto riguarda il doppiaggio, esso è interamente in italiano, e, grazie alla presenza di molte voci storiche dei vecchi capitoli, possiamo provare quel senso di nostalgia più volte citato. Anche le musiche, per quanto facciano da contorno, si accostano perfettamente alle situazioni vissute, delineando ulteriormente lo stile inimitabile di Ratchet & Clank.
Il reboot di una saga storica è un difficilissima sfida da superare, poiché il pubblico cambia e certe dinamiche che un tempo avevano successo, nei giorni attuali possono non più entusiasmare. Insomniac Games con il nuovo Ratchet & Clank riesce a farsi strada tra queste pericolose insidie, offrendo un prodotto di ottima qualità e dedicato a diverse tipologie di pubblico. I fan della saga troveranno tutto ciò che hanno amato in epoca PS2, primo fra tutti uno stile unico evidente nel character design, nelle ambientazioni, e soprattutto nelle armi, che rappresentano il vero marchio di fabbrica. Per i neofiti invece R&C è un’occasione per tuffarsi in un miscuglio di generi videoludici: sparatutto in terza persona, platfom, puzzle, corse in navicella, ecc.
I difetti ci sono, come una difficoltà poco incisiva e una riduzione delle mappe, ma, considerando i pericoli, Insomniac supera dignitosamente la prova, portando nuovamente in auge meccaniche di gioco divenute ormai di nicchia.
Pro
- - Stile Insomniac
- - Gameplay vario e divertente
- - Graficamente molto fluido
- - Un bel tuffo nel passato
Contro
- - A volte un po' troppo facile
- - Mappe di gioco ridotte
- - Non proprio adatto a un pubblico adulto che si approccia per la prima volta alla saga