Rabi-Ribi – Recensione
Gameplay in stile metroidvania: presente. Elementi bullet hell: presenti. Avanzamento basato sui boss: presente. Cosa potrebbe mancare ad un gioco 2D per innalzarsi dal grigiore degli indie retrò?
CreSpirit e Sekai Project hanno voluto presentare al mondo la loro libera interpretazione con Rabi-Ribi, platform 2D in stile metroidvania… tempestato di conigliette, gattine e tette.
La bislacca trama inizia presentando con la presentazione della nostra protagonista, Erina, chiusa in uno scatolone. Quella che prima era una semplice coniglietta da compagnia si presenta ora con fattezze umane per motivi totalmente sconosciuti.
Vista la confusione generata dalla scoperta, intraprende la missione per raggiungere la sua padroncina (Master) Rumi, leader città di Rabi Rabi. Durante il suo percorso farà amicizia con nuovi personaggi (e per far amicizia si intende spesso e volentieri doverli sconfiggere in scontri in stile bullet hell) e dovrà lottare con le amanti dei conigli.
I giocatori seri ed integerrimi tipicamente contrari a storie ambigue e discutibilmente accettabili potrebbero a questo punto storcere il naso, vista soprattutto l’alta presenza di personaggi carini, ambienti colorati e “armi” più adatte all’uso infantile.
È proprio però con questi elementi che CreSpirit ha creato un gioco incredibilmente sorprendente: sotto questa facciata da depravati si nasconde un platform 2D solido e stimolante, con un ineccepibile comparto tecnico e con elementi originali curiosamente ben amalgamati.
Ma andiamo con ordine: le sprite di personaggi e nemici, come detto in precedenza, sono colorate e molto carine. Basate su stile moe ma sempre rispettando la pixel art, rendono il titolo vivo e lo avvicinano quasi al mondo degli anime. A sostenere questa sensazione, il developer ha saputo inserire animazioni fluide e sfondi ricchi e dettagliati che ben sfruttano le ottime performance e la fluidità che Playstation 4 e PC riescono ad offrire.
I nemici sono facilmente identificabili e originali, cadendo volutamente in dei cliché volti ad attirare quei giocatori che amano questo stile (quei giocatori disposti quindi a prendere a martellate ragazzine vestite da conigli e altri animaletti dall’aspetto innocuo).
Ad accompagnare il comparto grafico sono stati inseriti elementi sonori accattivanti e ben realizzati. Caratterizzata da una velocità frenetica e suoni 16bit, molte tracce della soundtrack diventano quasi indelebili nella memoria, in particolar modo quella dedicata alle sfide con i boss. A volte questo scriversi nella mente del giocatore è causato dal loro ripetersi che, soprattutto nel caso di alcuni suoni, potrebbe risultare gioviale ed eccessivo.
Eppure il tutto è ben amalgamato e riesce comunque ad apparire perfettamente in linea con il resto del gioco.
È però il gameplay che eleva Rabi-Ribi oltre quel che ci si potrebbe aspettare: come detto in precedenza parliamo di un platform 2D il quale, presentando elementi in stile metroidvania, potrerà il giocatore a voler affrontare ogni nemico in soddisfacenti e piacevoli lotte e esplorare l’ambiente che lo circonda.
Le fasi di lotta sono rese sorprendentemente piacevoli e appaganti non solo dalle animazioni stesse ma anche dall’epico arsenale di cui disporremo: un martello di gomma, una fatina che spara laser e una granata carotina rappresentano il perfetto annichilimento delle ricerche della UAC nel realizzare armi per Doom Guy. Grazie ad una ottima mappatura del joystick, ogni tipo di attacco ed ogni combo sarà facilmente applicabile e grazie ad un sistema di esperienza per ogni mossa, si potrà potenziare sempre più le armi e lo stile preferiti dal giocatore (certo, l’indicazione del potenziamento non è molto visibile).
Passiamo ora alla seconda caratteristica del gameplay: le fasi esplorative. È proprio cercando stanze segreti e passaggi secondari che sarà possibile trovare nuove armi e nuovi strumenti utili soprattutto per i boss. Ma partendo prevenuti, l’idea del backtracking necessario per l’avanzamento potrebbe (se mal realizzata) rovinare un’esperienza piacevole e divertente. Ecco però che ogni dubbio viene spazzato via dal developer che non solo è riuscito a realizzare un sistema di esplorazione bilanciato, poco ridondante e accessibile, ma ha voluto dare al giocatore la possibilità di rimuovere l’impossibilità di battere un boss senza uno specifico oggetto.
Questa funzione accomoderà gli amanti delle partite a cuor leggero e dei giocatori che invece cercano la vera e propria sfida. Nonostante questo, la non linearità applicata al level design porterà ugualmente a cercare ogni vicolo segreto, rendendo Rabi-Ribi un ottimo esemplare di platformer.
E parlando di sfida, non possiamo saltare l’elemento più originale che Rabi-Ribi cela: le sfide con i boss sono totalmente sviluppate come bullet hell. Certo non è il primo gioco ad usare una soluzione del genere per i boss (Furi ad esempio presenta una meccanica identica, pur essendo un action in terza persona), ma questa caratteristica è così ben nascosta dal gioco che si rimane sbalorditi sin dal primo nemico principale. I pattern dei proiettili son ben calcolati e rapportati alla difficoltà scelta. Non sono costantemente ripetuti (ogni boss infatti avrà più attacchi di questo tipo ) e soprattutto ai settaggi più complessi si tramuteranno in una vera sfida.
Nelle nostre prove abbiamo voluto principalmente focalizzarci sul livello di sfida massimo e non possiamo che ammettere l’appagamento restituito dal colpo finale inferto dopo che quest’ultimo ha coperto l’intero schermo di proiettili.
Certo, i pretesti di inizio sfida sono discutibili (pur essendo in linea con l’aspetto austero e totalmente opportuno del titolo), ma il contrasto dato dallo stile visivo e dal livello di difficoltà non può non essere apprezzato. E soprattutto.. a chi importa avere motivi per cimentarsi nello schivare ondate di luce e lottare fino all’ultima moina ?
Dobbiamo ammettere che purtroppo qualche minuscola pecca c’è: HUD non di immediata interpretazione, granate-carotine che attraversano piattaforme e il fatto di non poter parlare con i personaggi rivolti dal lato opposto rispetto a noi sono piccoli difetti che meriterebbero di essere corretti, ma che non riescono a scalfire la qualità complessiva del titolo.
Rabi-Ribi è il classico gioco che non tutti sarebbero pronti a giocare: ambiguità, stile discutibile e così via porterebbero via i giocatori grandi e maturi che mai si abbasserebbero ad impersonare una coniglietta umana armata di martello. Ma è proprio per quella coniglietta, le sue armi e tutta la storia intorno a rendere il titolo qualcosa di incredibile: si tratta di un gioco originale con un livello di finitura incredibile e una difficoltà appagante, che condisce il tutto con una buona dose di spirito e di humor (per gli amanti soprattutto dello stile moe). Un assoluto must-have per i fanatici di metroidvania e perché no, anche dei Touhou.
Rabi-Ribi è disponibile su Playstation 4 e PC tramite Steam
Pro
- Gameplay divertente e ben realizzato
- Esplorazione non noiosa
- Originalità in stile e giocabilità
- È tutto così kawaii !
Contro
- Nemici non troppo originali
- scomodo l'interagire con i personaggi