Quake – Recensione
Il 22 giugno 1996 debuttò Quake, primo FPS tridimensionale “autentico” (vero, Wolfenstein 3D?, NdR) di id Software (ma non in assoluto: nel 1995, infatti, uscì Descent di Parallax Software), che negli anni precedenti aveva definito le caratteristiche del genere con Doom e seguito. Lo scorso 19 agosto, in seno alla ventiseiesima edizione del QuakeCon, è stata presentata questa enhanced version di Quake, resa subito disponibile – gratuitamente, per chi avesse già il gioco – su pressoché tutte le piattaforme presenti sul mercato, con supporto ai mod già esistenti per la versione PC.
Come vi abbiamo anticipato, sul piano tecnico questa versione definitiva del capostipite della serie – scaricabile al costo di € 9,99 e disponibile su Xbox Game Pass – si fregia di numerosi miglioramenti grafici (fra cui anti-aliasing, motion blur e ombre dinamiche), che possono essere attivati a piacimento, del supporto widescreen e dell’ovvio aumento di risoluzione: 1080p (con 60 fps) su Xbox One, PlayStation 4 (4K su PS4 Pro) e Nintendo Switch (720p in modalità portatile); Quake è inoltre giocabile anche sulle console di nuova generazione in virtù della retrocompatibilità, con upgrade gratuito per il supporto nativo in arrivo. Chiaramente non tutte le nuove opzioni grafiche hanno un impatto significativo sulla resa generale (ad esempio, l’anti-aliasing è molto visibile giocando alla risoluzione originale, ma ha scarso impatto dai 1080p in su), però la più importante, quella relativa ai modelli poligonali, costituisce un netto miglioramento.
Il lavoro svolto è davvero certosino, “filologico” mi verrebbe da dire: per rendere l’idea, come prontamente notato da Romero (che proprio a causa dello sviluppo di Quake abbandonò id Software) è stata reinserita un’area nel livello E2M6, che era stata rimossa nel gioco originale per problemi di capienza del supporto.
Quanto ai contenuti, il pacchetto include la campagna originale, quelle contenute nelle vecchie espansioni Scourge of the Armagon e Dissolution of Eternity, e due pacchetti recenti sviluppati da MachineGames, lo studio dietro al successo del nuovo ciclo di Wolfenstein: oltre a Dimension of the Past, pubblicato in occasione del ventesimo anniversario di Quake, c’è anche un nuovo episodio, Dimension of the Machine.
Ma non è ancora finita: è possibile, infatti, scaricare add-on gratuiti rilasciati periodicamente. Quello disponibile dal lancio è Quake 64, che è fondamentalmente un downport di Quake, ma ha delle peculiarità che lo possono rendere interessante per i fan della serie, fra cui spicca la colonna sonora alternativa ad opera di Aubrey Hodges. A proposito di OST, ovviamente è stata conservata anche quella originale realizzata dai Nine Inch Nails, il cui frontman, Trent Reznor, è un grande estimatore di Doom.
E il multiplayer? I lettori più attempati, che hanno vissuto videoludicamente gli anni Novanta, si ricordano che gran parte della fortuna di Quake deriva dai deathmatch. Nightdive Studios – artefici di questa enhanced version, così come di quella di Doom 64 e di moltissimi altri classici – ha incluso sia la modalità cooperativa, sia quella competitiva, con tutte le mappe, anche quelle delle espansioni. Quake è giocabile in multiplayer sia in locale via splitscreen fino a quattro giocatori, sia in rete fino a otto giocatori, con tanto di supporto cross-play. Chiaramente non aspettatevi nient’altro in termini di modalità: parliamo di un gioco uscito nel 1996.
Rimane giusto da spendere due parole due sul gioco, senza dilungarci troppo visto che tutti lo conoscono. Sul piano ludico, Quake è sostanzialmente Doom in tre dimensioni, mentre sul piano artistico se ne discosta maggiormente, pur mantenendo un’aura oscura: l’ispirazione proviene da Lovecraft (infatti il boss finale è…, NdR) e i livelli non sono necessariamente basi spaziali o antri infernali, includendo pure qualche bel castello medievale o architetture simili.
Quake è una pietra miliare del genere FPS; questa versione, inoltre, è massiccia sia sul piano tecnico sia su quello contenutistico, vantando addirittura un episodio inedito. Se possedete già il gioco su Steam o sul launcher Bethesda avrete questo upgrade gratuitamente; altrimenti, sono dieci euro ben spesi.
Pro
- Una pietra miliare del genere
- Ricchissimo di contenuti
- Numerosi miglioramenti tecnici
Contro
- Nulla da segnalare