PS5 Pro Recensione
La tanto attesa console Mid-Gen di PlayStation è finalmente arrivata. Sin dal suo annuncio avvenuto lo scorso 10 Settembre, PS5 Pro ha acceso numerosi dibattiti all’interno dell’intera community videoludica, diventando un vero e proprio “Hot Topic”.
Dal prezzo elevato fino alla controversa decisione di non includere il lettore per dischi, i dubbi dei fan sono stati molteplici. Ora, però, è giunto il momento della verità. La nuova PlayStation 5 Pro sarà all’altezza delle aspettative? Le prestazioni e le novità introdotte dalla console giustificano l’upgrade? Scopriamolo insieme in questa recensione.
PS5 Pro Recensione: unboxing e confronto con la versione “FAT”
Appena si apre la scatola, si nota subito il minimalismo adottato da Sony per il packaging della console. All’interno si trovano il Dualsense, il cavo HDMI, il cavo per l’alimentazione e il cavo di ricarica per il controller, lo stesso incluso all’interno della PlayStation Portal, senza la testa per l’ingresso USB.
Nel bundle sono inclusi anche i “mini” supporti in plastica per il posizionamento orizzontale della console ma, come già osservato con la versione slim, questo sistema appare poco stabile e presenta gli stessi inconvenienti già segnalati dall’intera community. L’acquisto del vertical stand separato diventa quindi quasi obbligatorio per garantire maggiore stabilità alla console.
Sul fronte estetico, Sony ha deciso di mantenere la stessa linea stilistica della versione Slim, rilasciata lo scorso anno, aggiungendo però le iconiche alette che donano un tocco di aggressività e che migliorano la circolazione dell’aria, richiamando fisicamente la potenza del nuovo hardware progettato da Sony.
A primo impatto, PS5 Pro appare visivamente più compatta rispetto alla versione FAT. Tuttavia questa è in parte solo un’illusione: mettendole fianco a fianco infatti, si nota che PS5 Pro è paragonabile in altezza rispetto al modello originale di PS5, mentre per quanto riguarda la larghezza, la nuova mid-gen appare decisamente più snella e più sottile (complice anche l’assenza del lettore dischi) occupando così meno spazio orizzontalmente.
PS5 Fat rimane comunque piuttosto imponente se messa a confronto con la versione Pro, ma va riconosciuto a Sony il merito di aver saputo integrare componenti di così alto livello in uno spazio ridotto. Questo fattore rappresenta un’evoluzione nei processi di progettazione di Sony: ricorderete infatti le dimensioni di PS4 Pro, nettamente superiori rispetto a quelle della versione Fat durante l’ottava generazione di console.
L’unica nota leggermente negativa è la posizione della porta HDMI, ora collocata più in alto. Questa scelta potrebbe creare qualche problema a chi preferisce posizionare la console verticalmente, come raccomandato, e a chi come me è malato di management dei cavi.
Un hardware dalla prestazioni inaudite
Durante la presentazione tecnica avvenuta in concomitanza con il reveal ufficiale, Mark Cerny, lead architect di PlayStation, ha introdotto le principali innovazioni di PS5 Pro, raggruppate in 3 categorie fondamentali, da lui stesso definite “The Big 3”.
La prima innovazione riguarda la CPU potenziata, che permette un rendering più rapido del 45% rispetto al modello standard. A seguire, troviamo un Ray Tracing avanzato, tre volte più efficiente, che offre una qualità dei riflessi, delle ombre e dell’illuminazione globale senza precedenti. Infine, il PlayStation Spectral Super Resolution (PSSR) che sfrutta l’intelligenza artificiale per l’upscaling dell’immagine, garantendo un livello di dettaglio mai sperimentato prima.
Il risultato di queste innovazioni è un’esperienza grafica che rappresenta il perfetto compromesso tra la visione degli sviluppatori e le esigenze dei giocatori, eliminando la necessità di scegliere tra fidelity mode e performance mode.
La PS5 Pro, inoltre, sorprende per la sua silenziosità, anche durante sessioni di gioco intense e con titoli graficamente impegnativi. Grazie a un sistema di raffreddamento avanzato, la console mantiene temperature ottimali riducendo al minimo il rumore. Anche in ambienti tranquilli, la PS5 Pro si dimostra discreta, e i giorni del “Jet Engine” di PS4 diventano soltanto un brutto ricordo.
Esplorando le impostazioni della PS5 Pro, nella sezione display e video, possiamo osservare alcune delle novità introdotte. La console supporta una risoluzione fino a 8K per chi possiede schermi compatibili, mentre offre il 4K con frequenze fino a 120 HZ in titoli già ottimizzati come Demon’s Souls e F1 24.
Tra le opzioni più interessanti troviamo il boost dei giochi PS4, che consente di migliorare la resa grafica dei titoli della scorsa generazione sfruttando il PSSR, mantenendo un frame rate elevato e stabile per tutta la durata del gioco.
Un altro punto a favore per la console è il generoso spazio di archiviazione che offre. I 2TB vi permetteranno di scaricare un numero elevato di titoli senza dovervi più preoccupare su quali giochi cancellare; tolto lo spazio occupato dal sistema operativo, che in PS5 Pro utilizza della RAM apposita (non andando quindi più a rubare RAM ad altri componenti), si parla di circa 1.89TB di effettivo spazio utilizzabile.
Ma come si traducono tutte queste migliorie pad alla mano? La differenza è tangibile nei titoli “Pro Enhanced”, ottimizzati per sfruttare appieno le potenzialità della nuova console. In questa recensione ci soffermeremo su quattro titoli chiave: The Last of Us Parte I, Ratchet & Clank Rift Apart, Alan Wake 2 e God of War (2018), per valutare concretamente l’impatto delle novità tecniche della PS5 Pro.
I giochi “Pro Enhanced” tornano a splendere in veste rinnovata
I titoli “Pro Enhanced” sono numerosi e potete scoprirli tutti seguendo il seguente link.
The Last Of Us Parte I
La maggior parte dei titoli First Party di Sony, appena avviati, segnaleranno la possibilità di attivare la modalità ottimizzata per PS5 Pro. Uno dei primi esempi è The Last of Us Parte I, che mette a disposizione un’interessante gamma di opzioni grafiche e di performance.
La modalità migliore resta comunque la Enhanced Mode per PS5 Pro, ma come si comporta il gioco con questa impostazione? Sin da subito, la fluidità del gameplay è sorprendente, con frame rate molto più stabili rispetto a PS5, regalando un’esperienza fluida e coinvolgente come mai prima d’ora.
Il titolo brilla anche a livello grafico, i dettagli su schermo sono straordinariamente ricchi e gli ambienti raggiungono livelli di fotorealismo. I riflessi sono spettacolari e l’illuminazione è notevolmente migliorata, con raggi di luce che filtrano chiaramente tra le crepe dei muri o le finestre. I tempi di caricamento sono praticamente azzerati, garantendo un’azione continua e senza interruzioni.
Ratchet & Clank: Rift Apart
Se con The Last of Us Parte I restiamo stupiti dalla fluidità, è con Ratchet & Clank: Rift Apart che PS5 Pro mostra il suo vero potenziale. La Enhanced Mode dona al titolo un aspetto completamente rinnovato, con colori vibranti e dettagli nitidi anche a grandi distanze.
L’azione frenetica viene gestita perfettamente dal potente hardware della console con il frame rate che rimane stabile, senza cali nemmeno nelle scene più caotiche. Ratchet & Clank: Rift Apart dimostra non solo la potenza della nuova mid-gen, ma anche l’eccellente lavoro degli sviluppatori di Insomniac Games.
Alan Wake 2
Un altro titolo che impressiona per la qualità grafica è Alan Wake 2. Il survival horror di Remedy è probabilmente uno dei giochi più fotorealistici in circolazione, capace di lasciare a bocca aperta la community già dal suo lancio nell’ottobre scorso.
Su PS5 Pro il gioco non fa altro che accentuare ulteriormente l’impressionante resa grafica del titolo. Cambiando le impostazioni su performance, si può sperimentare un titolo estremamente fluido con il PSSR che garantisce un output a 2160p, mentre con la fidelity mode vengono inclusi tutti gli effetti di Ray Tracing fin’ora disponibili solo sulla versione PC ma ad una frequenza ridotta di soli 30 FPS.
In questo caso dunque, la mancanza di una vera e propria modalità Enhanced lascia un po’ a desiderare, alcuni video di comparazione online infatti, mostrano la versione PC ancora in vantaggio rispetto a PS5 Pro.
God Of War (2018)
Per testare il boost di PS5 Pro sui titoli della scorsa generazione, abbiamo provato anche God of War rilasciato su PS4 nel 2018. La differenza è evidente, al punto che sembra di giocare a un titolo dell’attuale generazione. Su PS5 Pro infatti, God of War raggiunge un livello grafico che molti giochi recenti faticano a eguagliare.
Durante l’intero gameplay non si notano cali di frame, donando una fluidità tale da rendere piacevole una nuova run del titolo e dimostrando ancora una volta perché questo reboot è un vero e proprio capolavoro.
Il boost grafico per i giochi PS4 rappresenta quindi un’aggiunta importantissima, poiché permette a giochi di 6-7 anni fa di risplendere nuovamente su un hardware così potente.
Questi sono soltanto alcuni esempi dei titoli che sfruttano appieno la tecnologia innovativa di PS5 Pro, anche altri titoli migliorano notevolmente le proprie prestazioni e la resa grafica. Un altro genere di giochi che beneficia della potenza della nuova PlayStation è rappresentato dai titoli sportivi.
In FC 25, per esempio, le movenze dei giocatori appaiono più realistiche e le texture del campo di gioco e dei volti dei giocatori sono più naturali che mai. Mentre in F1 24, la modalità a 120 HZ rende ancora più adrenalinica la sensazione di velocità dei bolidi in pista, creando un’immersione totale all’interno dei gran premi.
Conclusione
In conclusione, PS5 Pro è un hardware all’avanguardia che offre un’esperienza di gioco straordinaria. I titoli prendono nuova vita con dettagli straordinari e un’azione fluida come mai prima d’ora. Uno dei punti di forza è la compatibilità di questa tecnologia anche con giochi della generazione precedente, donando una seconda vita a quei titoli che iniziano a sentire il peso degli anni.
Il design della console è elegante e le dimensioni sono piuttosto contenute, considerando le prestazioni elevate che offre e i componenti all’avanguardia inclusi. PS5 Pro raccoglie tutto ciò che ha reso PS5 un’ottima console, migliorandone ogni aspetto.
Sì, il prezzo è elevato, ma controller alla mano capirete il perché. L’unica pecca è la mancanza di uno stand verticale e del lettore per dischi, una scelta discutibile, soprattutto considerando il prezzo.
Tuttavia, l’upgrade vale sicuramente l’investimento per chi cerca la migliore esperienza di gaming. PS5 Pro è, di fatto, la console definitiva per il gaming. Ancora una volta, Sony ha dimostrato la sua maestria, dominando il settore sia per qualità hardware che per il livello dei propri titoli First Party.
Per ulteriori dettagli, potete leggere il nostro editoriale dedicato, pubblicato qualche settimana prima del lancio della console. Per tutti gli aggiornamenti su news e approfondimenti riguardanti PS5 Pro e i titoli “Enhanced” restate su GameSource.
Nota: la console recensita non è stata fornita da Sony ma acquistata direttamente dal redattore
PS5 Pro è la massima espressione del gaming su console.
Pro
- Resa grafica spettacolare
- Fluidità del gameplay senza precedenti
- 2TB di spazio di archiviazione
- Dona "nuova vita" ai giochi PS4
Contro
- Mancanza dello stand verticale e lettore per dischi