Pro Evolution Soccer 2009 – Recensione Pro Evolution Soccer 2009
La giocabilità e l’online
Non cambia molto, anzi niente, dalle altre versioni di PES, dato che oramai il sistema è collaudato e spiegare i pulsanti per muovervi in campo non è certo compito di una recensione: ci sarebbe poco da dire e sarebbe un argomento da liquidare subito se non volessimo, però, sprecare due parole per il sistema di gioco. Sembra che il sistema di gestione dei vari giocatori sia nettamente migliorato e che l’intelligenza artificiale degli 11 in campo abbia avuto una modifica, non dico notevole ma quasi. Magari stavolta non vedrete andare a vuoto un vostro passaggio filtrante e tantomento una bella punizione scodellata in area di rigore. Il gioco sembra più lento degli altri, più realistico, quindi. La vostra corsa non partirà subito a velocità spaventose, ma sarà un rapido incremento della velocità: da uno scatto normale ad una corsa all’impazzata. Anche negli altri movimenti i vostri giocatori non sembreranno falsi o solo delle protesi digitali, ma un qualcosa di vero.
Per il multiplayer online c’era stata una dichiarazione di Seabass che assicurava la mancanza di lag durante le partite, a differenza di quanto accadeva nella versione precedente: non è ancora chiaro se avesse ragione o no, fatto sta che la modalità online dovrà ingranare la marcia nei giorni a venire per avere un qualcosa in più sul punto di vista della velocità: il sistema di base poi resta sempre il solito, tra partite classificate e non. Niente di nuovo sotto il cielo, insomma.
Impalcatura tecnica
Rischierei di cadere in un giudizio troppo soggettivo partendo col giudicare la telecronaca di quest’ultimo capitolo Konami, ma farò attenzione nel giudicare le novità con obiettività. I due nuovi telecronisti in cabina vengono direttamente da Sky e portano il nome di Pierluigi Pardo e Josè Altafini: dove il secondo è sicuramente una delle voci più fastidiose e dannose acusticamente di tutta la sezione Sky Sport. Le loro frasi però sono molto più professionali e magistrali dei duo precedenti quindi, alla fin fine, nonostante siano due volti fastidiosi, compensano con le loro parole: dopotutto l’audio si può anche disattivare. Durante gli allenamenti, o durante le partitelle infrasettimanali nella modalità Diventa un Mito, sarà facile sentire i colpi dei piedi sul pallone, capire quando la palla va a sbattere contro un palo o contro una traversa, che sembreranno dei tubi vuoti all’interno. Il sonoro, insomma, è davvero curato con grande perizia e il giudizio sarebbe eccellente se solo i cori dello stadio non fossero solo un’accozzaglia di versi primitivi e le urla dei giocatori in campo non fossero solo accennate. Simpatica comunque la colonna sonora nei menù.
La grafica, sebbene non si possa criticare al massimo, poteva donarci di più, ma questo è solo il giudizio di un appassionato che vuole sempre di più: risultato mediocre, dove il mediocre riassume proprio la scontentezza dinanzi ad un lavoro lasciato a metà e che si vede scavalcare dai poligoni sviluppati da Fifa, i cui giocatori sembra si possano quasi toccare in tutta la loro interezza con lo sguardo. Non ci sono comunque sbavature, non ci sono errori e anche nella fisica del gioco è tutto molto realistico: finalmente non vedremo più un giocatore attraversare la rete per chissà quale magica teoria fisica.
Testa alta
Pro Evolution 2009 non può che uscire a testa alta da questa ripresa dopo l’orrendo risultato avuto col 2008: sebbene Fifa pare surclassare questo capitolo, sotto il punto di vista del database, delle modalità, della gestione della squadra e dei trasferimenti, PES sulla giocabilità domina. Non avrà tutte le squadre che offre il gioco EA, non ha le caratteristiche del gioco d’oltreoceano, non ha la stessa perizia gestionale, ma se volete queste cose e vi lamentate perchè PES non le ha, vi ricordo che esistono appositi giochi per questo, vedi Football Manager. Il voto che ne scaturisce da questa attenta analisi è figlio di quella fantastica e innovativa modalità Diventa un Mito che davvero riuscirà, per gli appassionati, a prendervi e tenervi incollati a questo gioco per giorni, settimane, mesi, fino a che non avrete chiuso tutti i buchi nella vostra bacheca dei trofei.
L’anno prossimo PES avrà un dominio totale: questo è il messaggio che ci viene lanciato da questo nuovo capitolo. D’altra parte basta solo cambiare la telecronaca, evitare le battute di Altafini, assicurarsi più licenze e non abbandonare niente di tutto quello che è stato costruito fino ad ora. Difficile? Non per Seabass.