Prinny: Can I Really Be the Hero? – Recensione Prinny: Can I Really Be the Hero?
Disgaea è una famosa serie di RPG strategici della NipponIchi. Chunque abbia giocato almeno ad uno di essi, conoscerà sicuramente i Prinny. Queste sfortunate e demenziali creature a forma di pinguino sono le incarnazioni di persone che nella loro vita hanno commesso crimini e omicidi, e per scontare la loro pena devono vivere una vita da schiavo prinny nel Makai, il regno dei demoni. Utilizzati sempre come servitori, i Prinny non possono fare altro che ubbidire a tutto ciò che gli viene chiesto, se no la pena sarà la morte. Per rendere al meglio la loro condizione di ultima ruota del carro nella natura, basti sapere che gli basta un urto (come cadere a terra o venire lanciati da qualche parte) per esplodere letteralmente. Finalmente i Prinny hanno avuto la loro importanza, e hanno ottenuto un gioco tutto loro. Vediamo se riusciranno a essere dei veri eroi.
Let’s go, Dood!
La storia di questo gioco è tanto divertente quanto crudele. Etna, la famosa protagonista femminile del primo Disgaea e padrona dei Prinny, ha avuto una improvvisa voglia di gustarsi il dolce più prelibato del mondo: L’Ultra Dessert. Per prepararlo è necessario però radunarne gli ingredienti, i quali ovviamente sono molto rari e nelle mani di demoni senza scrupoli. La simpatica Etna decide così di mandare il suo plotone di mille Prinny a recuperare tali ingredienti. Naturalmente non le importa nulla di quanti ne muoiono, le basta che uno di essi ce la faccia. "Avete 10 ore, se non mangerò l’Ultra Dessert per allora consideratevi tutti morti". E’ così che Etna regala ai suoi Prinny una sciarpa magica, che tenuta indosso previene loro l’esplosione immediata in caso di urto. Forti di tale nuova abilità, il povero plotone di Prinny inizia il loro viaggio suicida verso gli ingredienti per l’Ultra Dessert.
Salta, attacca, muori!
Diversamente dalla serie di Disgaea, questo gioco non è un RPG, ma un platform, senza ombra di dubbio ben fatto e congegnato. I comandi sono estremamente semplici: con le freccette direzionali naturalmente ci muoveremo, grazie al pulsante X salteremo (premendolo nuovamente eseguiremo un doppio salto), con il pulsante quadrato attaccheremo con le nostre spade, con triangolo solleveremo e lanceremo oggetti, mentre con cerchio eseguiremo una piroetta seguita da un dash in avanti. Ovviamente ci sono anche azioni combinate che potremo effettuare. Premendo i pulsanti giù+X, durante un salto, eseguiremo uno schianto a terra, utile per stordire nemici o attivare checkpoint durante il livello, mentre schiacciando il pulsante di attacco mentre saltiamo, effettueremo la famosa mossa dei Prinny: il Prinny Barrage. Durante esso il Prinny lancerà diagonalmente in avanti verso il basso le proprie spade, che esploderanno a contatto con la terra o con i nemici coinvolgendoli nel botto. Premendo continuamente quadrato durante questa tecnica lanceremo più spade e più velocemente.
I comandi del gioco sono semplici quanto la struttura del gioco stesso. Si tratta infatti del platform più puro: stanza di base dove selezioneremo il nostro livello (a seconda di quante ore mancano all’ira di Etna ne cambierà la difficoltà!) e alla fine avremo un boss infuriato da sconfiggere.
Ci sono anche alcuni extra nel gioco, come è solito fare per la NipponIchi. Durante i livelli potremo trovare 4 tipi di contenuti bonus: le Sfere dell’Anima, che sbloccheranno nella schermata della selezione del livello nuove features (come ad esempio le visioni dei replay), i CD (con le musiche del gioco), le lettere (con informazioni sul nemico in particolare che l’ha lasciata cadere) e le Bambole Maledette (che potremo scambiare per nuovi contenuti come musiche o informazioni su alcuni nemici). Queste ultime in particolare sono la vera sfida: si nascondono sotto terra e per farle uscire fuori è necessario uno schianto a terra. Una volta scovate è necessario anche sconfiggerle, cosa piuttosto difficile poichè non appena avvertiranno un nostro movimento scapperanno via a gambe levate.
Casual gamers, fuggite finchè siete in tempo.
Partiamo subito dal punto saliente della scheda tecnica: il gioco ha una difficoltà MOSTRUOSA (non a caso abbiamo mille vite a disposizione). Se pensate di giocarci per passare il tempo da casual gamers e rilassarvi…beh, scordatevelo. Il più delle volte finirete a perdere decine e decine delle 1000 vite a vostra disposizione nello stesso livello o contro lo stesso boss, portando un’ondata di frustrazione dentro di voi. Nonostante questo sia un punto a sfavore del gioco, è anche però allo stesso tempo un fattore positivo, poichè ne aumenta moltissimo la longevità e il senso di sfida che ne deriva.
Graficamente la NipponIchi ha fatto un ottimo lavoro: i livelli in 3D sono ben fatti, e gli sprite 2D di prinny e nemici sono accuratamente disegnati e con animazioni ottime. Il sonoro è uno dei punti forti del titolo: alcune musiche son riprese dal primo Disgaea, mentre altre nuove tracce sono perfettamente orecchiabili e adatte all’atmosfera. Su alcuni livelli o boss la bellezza delle musiche raggiunge picchi che difficilmente pensavamo di trovare in un Platform.
I controlli, nonostante semplici, sono invece un po’ macchinosi. Il più delle volte finiremo per morire a causa di un sistema di controllo che non permette errori.
Per concludere, Dood.
Prinny è un signor Platform. Ottima grafica, musiche all’altezza, storia esilarante, sistema di gioco un po’ macchinoso, ma allo stesso tempo intuitivo e funzionale. Non per tutti, a causa della difficoltà ancestralmente elevata. Se siete fan di Disgaea, o se amate i giochi difficili per il loro grado di sfida, allora Prinny fa per voi. In caso contrario fareste meglio a buttarvi su qualcos’altro, a meno che non vogliate vivere con l’angoscia e la frustrazione ad ogni livello che passa.