Pokemon Crystal Version – Recensione Pokemon Cristallo

Pokemon reloaded

Sfruttando l’immenso brand presso i più giovani dei "mostri tascabili", dopo la serie Blu, Rosso e Giallo, Nintendo lancia nel 2001 per il Game Boy Color Pokemon Cristallo, versione "definitiva" di Argento ed Oro, a lui poco precedenti, utilizzando una formula che continuerà nel tempo fino all’ultima serie finora uscita. Scendendo nel dettaglio, la versione Cristallo dedica la storia in buona parte al pokemon Suicune, risultando quindi leggermente diverso rispetto agli altri due.

Ricomincia l’avventura

La storia principale (che si colloca pochi anni dopo gli avvenimenti dei primi 3 capitoli) non varia molto da quella della serie precedente, dopo aver scelto il nome (e il sesso, un’innovazione rispetto i predecessori) del proprio alter ego del gioco, ci si ritroverà a casa propria, dove si riceve una richiesta di un favore dallo studioso locale, il Professor Elm. Egli vi affiderà un pokemon a vostra scelta, tra tre da lui catturati, e dopo una breve missione per suo conto (dove per caso si conoscerà il Professor Oak, uno dei personaggi della prima serie) partirà il vostro viaggio alla scoperta della regione di Johto, con obiettivo primario quello di ottenere tutte le medaglie nelle varie città e arrivare alla sfida finale, presso la Lega Pokemon. Il fine secondario secondario metterà alla prova i vostri nervi e la vostra costanza, cioè il completamento del Pokedex, una sorta di computer creato da Oak che ha la funzione di catalogare tutti i Pokemon con cui viene a contatto, ciò significa che per portare a termine il compito bisogna averli posseduti tutti tramite catture, evoluzioni e scambi con i personaggi interni al gioco o con i propri amici. Ormai il numero dei Pokemon è aumentato a 251. Tutto ciò costituisce l’intreccio base dell’avventura, se si aggiungono un fastidioso quanto debole rivale, un paio di tentativi del redivivo, ma assai più scarso, Team Rocket (organizzazione criminale con l’intento di conquistare il mondo usando i Pokemon) di prendere controllo della regione e la parte dedicata al cane leggendario Suicune. Ecco illustrata la trama del gioco.

 

 Il primo contatto con il proprio rivale

 

 

Cattura, allena, evolvi

Catturare i Pokemon non serve solo a completare il Pokedex, infatti essi possono essere allenati tramite un semplice sistema di livellamento per aumentar loro la potenza e far loro imparare mosse sempre più devastanti, importanti sono quindi i combattimenti, sia contro i Pokemon selvatici incontrati lungo il cammino sia contro gli innumerevoli allenatori che vi sbarreranno la strada. Fin qui niente di speciale, se non fosse che gli sviluppatori sono riusciti ad assegnare abilità e caratteristiche diverse a 251 personaggi giocabili, tutti differenti tra loro dal punto di vista del gameplay. Se si conta anche il fatto che non esistono due Pokemon completamente uguali, nemmeno se della stessa specie e dello stesso livello si comprende l’ottima cura del gameplay. Il sistema delle debolezze e delle resistenze tra i diversi tipi, aggiunge un buon livello di strategia soprattutto nella prima fase del gioco, nonostante la difficoltà dello stesso si sia notevolmente abbassata, tanto da permettere di completarlo con un po’ di fatica, usando solamente il Pokemon iniziale. Oltretutto, le proprie bestiole sono ulteriormente potenziabili e personalizzabili trami le MT, tecniche acquistabili nei negozi e i costosi tonici, che aumentano le caratteristiche (ad esempio l’Attacco e la Difesa). Tornando al Pokedex, per ottenere le creature evolute (in larga parte non catturabili) nella maggior parte dei casi basta allenarli fino a un certo livello, mentre per alcune specie la sfida si fa molto più dura, dato che bisogna ottenere alcune speciali pietre, oppure curare il soggetto facendo in modo che la sua stima per il giocatore (misurabile da un signora nella 3° città) cresca fino al livello massimo per completare l’evoluzione. Esiste anche la possibilità di bloccare la crescita dei propri Pokemon, azione che dà vantaggi nel livellamento (una specie base ha bisogno di molta meno esperienza) sia nell’apprendimento delle mosse, molto più rapido, il tutto però a discapito di una buona dose di potenza che conferisce la trasformazione.

 

Uno degli scontri del gioco

 

Johto e Kanto

La regione di Johto, dove si svolge la prima parte dell’avventura, ha una conformazione meno semplice di quella di Kanto, teatro della serie precedente (visitabile dopo la vittoria alla Lega Pokemon). Lì sono presenti in maggiore quantità grotte, isole e luoghi esplorabili vari, dove sono reperibili molti tesori nascosti, alle volte anche rari. Il fatto che il gioco abbia un proprio orologio interno, regolabile all’inizio del gioco, e che la notte e il giorno portino cambiamenti riguardo i Pokemon selvatici incontrati, aggiunge ulteriore caratterizzazione alle ambientazioni. Ottima anche la resa di Kanto (dove sarà possibile sconfiggere anche i vari capipalestra), non una semplice copia di quella della precedente serie, ma una regione in movimento, con cambiamenti significativi (ad esempio la costruzione della "Casa dell’Allenatore" a Smeraldopoli o la sostituzione di Gary Oak a Giovanni come capopalestra della stessa città). Il sonoro non presenta brani memorabili, ma i motivetti risultano orecchiabili e quasi mai fuori luogo, mentre graficamente risulta uno dei giochi meglio riusciti per Game Boy Color, grazie anche alle animazioni ad inizio battaglia, assenti nella serie precedente. Ovviamente sono presenti alcune peculiarità della saga, come la bicicletta, il casinò e le MN (mosse nascoste che servono ad avanzare nel gioco eliminando gli ostacoli), ovviamente rimodernate e ampliate. Sono state introdotte alcune novità come le bacche, utili per curarsi o prevenire gli status alterati, la Torre Pokemon, le nuove Poke ball (sfere che servono a catturare le creature), oppure il fatto che sia possibile utilizzare il telefonino. Ottima idea anche quella di implementare nel gioco Ash Ketchum (o, se preferite, il protagonista di Pokemon Giallo) come boss segreto, nonchè miglior allenatore del mondo conosciuto, l’unico veramente in grado di mettere in difficoltà anche il più abile tra i suoi smili.

Tra novità e tradizione

Pokemon Cristallo si dimostra quindi essere un gioco che riesce a legare gli elementi cardine del gioco con innovazioni molto interessanti, peccato per la difficoltà troppo bassa e la storia sempre uguale. Rimane comunque un gioco di ottimo livello, capace di appassionare un’intera generazione di bambini.

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