PlayStation 5 – Recensione PS5

A chiudere il cerchio di questa nuova generazione di console ci pensa Sony con PlayStation 5, in arrivo il prossimo 19 novembre in Europa (America e Giappone la riceveranno già il 12 novembre) al prezzo di 499 Euro per la versione con il lettore disco e 399 Euro senza. La compagnia giapponese è stata forse quella più criptica, confusa e tardiva nel raccontare e comunicare la nuova piattaforma, forse fin troppo sicura di sé e della sua posizione nel mercato.

Al netto però di alcuni alti e bassi su quel fronte finalmente ci siamo e dopo aver trascorso diversi in giorni in compagnia della next gen possiamo raccontarvi finalmente l’esperienza PS5 in questa nostra recensione.

PS5 è enorme e questa ormai è una cosa risaputa al punto da diventare quasi un meme. Per tanto quando acquisterete la vostra avrete a che fare con un imballo piuttosto imponente occupato per lo più dalla console, mentre tutto il resto è dedicato ai cavi HDMI e di alimentazione, la base per metterla in piedi o in orizzontale e, infine, il nuovissimo Dual Sense, che approfondiremo a breve. Sull’annosa questione dell’HDMI, in attesa di conferme ufficiali, dovrebbe trattarsi della versione 2.1, ovvero quella che permette di giocare su TV che supportano i 4K a 120HZ. Dal momento che non disponiamo di TV con quelle caratteristiche, non siamo in grado di smentire o ufficializzare che si tratti di 2.0 o 2.1, ma siamo abbastanza ottimistici.

Sulla questione base invece, segnaliamo la mancata intuitività sul come applicarla non tanto in posizione verticale quanto in quella orizzontale, per via del design della console estremamente disomogeneo e per le bombature derivate dalla porta del vano disco che non le permettono di stare piana sulla superficie in modo naturale e se le sue dimensioni ne rendono a volte difficile l’allocazione nei salotti o nelle postazioni di gioco. Chiariamoci, problemi assolutamente di poco conto e che trovano una soluzione in un modo o nell’altro, ma ci sembrava giusto farlo presente.

PlayStation 5Una volta avviata e configurata con le stesse modalità della console precedente, PS5 mette in mostra la sua nuovissima dashboard, completamente rivista e avvalorata di tutte le sue caratteristiche. Purtroppo non possiamo raccontarvi proprio tutto della dashboard, in particolare non possiamo parlarvi delle nuove interfacce di PS Plus, PS Now, dell’area Media e Intrattenimento e neanche del PS Store, di cui possiamo solo dirvi che ora è integrato ufficialmente con l’interfaccia utente e quindi più accessibile. Per tutto il resto la dashboard ora sfrutta le potenzialità delle console e dell’hardware rendendo la navigazione incredibilmente più immediata e fluida, passando da un’applicazione all’altra o da un gioco all’altro. Purtroppo, PS5 non ha un Quick Resume, in quanto la console tiene in standby solo un titolo, ma permette di switchare da uno all’altro tramite uno Switcher che tiene in memoria gli ultimi tre giochi.

Inoltre, acquisire screenshot o filmati è ancora più semplice, così come accedere alla lista trofei o partecipare alle cosiddette “attività” sotto forma di “schede” o “carte” accessibili premendo il pulsante Playstation. Per tutti i giochi che lo prevedono infatti, è possibile caricare direttamente dalla partita del gioco a cui state giocando un’attività, non per forza legate a un trofeo, particolarmente utili secondo gli sviluppatori. Nel caso di Spider-Man: Miles Morales ad esempio, si possono intraprendere direttamente alcune missioni secondarie che forniscono un buon numero di punti esperienza semplicemente avviando le relative Attività. Sembrano minuzie, ma in realtà creano grande coinvolgimento e interazione, soprattutto data la velocità con cui si accedono a questi contenuti.

Per alcuni titoli inoltre, sappiamo che sarà disponibile una sorta di video tutorial per superare alcune sfide, ma durante le nostre prove non abbiamo ancora avuto modo di accedere a tale feature, quindi ne riparleremo in un secondo momento.

ps5 dashboard

Ma veniamo ora a uno dei piatti forti dell’offerta di PS5, ovvero il Dual Sense: il nuovo pad che promette di rivoluzionare l’esperienza sensoriale mentre si gioca. Sony storicamente lo ha sempre fatto: la vibrazione nel primo DualShock, il Sixasix nel DualShock 3, il Touchpad su PlayStation 4. Sebbene non tutti siano riusciti e non tutti siano stati così originali, l’obiettivo del colosso giapponese è sempre stato quello di regalare nuove esperienze mentre si gioca.

Il Dual Sense porta a compimento questo progetto mettendo nelle mani del giocatori uno strumento capace di far vivere i giochi in un modo tutto nuovo grazie a un nuovo concetto di vibrazione offerta non solo dal pad in se, ma anche dai nuovi grilletti adaptivi. Sebbene non sia facilissimo da spiegare, il risultato è quello di trasmettere al giocatore delle sensazioni tattili e sonore di quello che sta accadendo su schermo.

ps5 astrobot

Ve ne accorgerete soprattutto giocando ad Astrobot, una sorta di tech demo della console che mette in risalto tutte le caratteristiche citate del Dual Sense. In pratica il vostro piccolo robottino sta camminando su una spiaggia? Sentirete la sabbia sotto i piedi. Sta nuotando? Sentirete gli spostamenti dell’acqua. Per esempio se sta pattinando su una superficie di ghiaccio – e questa è stata la sensazione più sorprendente – il pad è stato capace di trasmettere a livello tattile la lama del pattino che scivola sulla superfice ghiacciata, il tutto in combinazione con l’audio integrato che fuoriesce dal controller. Ma non è finita qui: ii grilletti adaptivi, a seconda di quanto a fondo vengono premuti, sono capaci di replicare la resistenza di una molla che viene schiacciata e poi lasciata andare, o addirittura di un arco che viene teso.

Il Dual Sense di PS5 è la più grande sorpresa e scoperta della nuova generazione Playstation. Speriamo venga implementata sempre più spesso anche in altri titoli. Possiamo già dirvi che nel caso di Spider-Man Miles Morales verrà usato per dare feedback dei colpi o dell’utilizzo della ragnatela, ma ci piacerebbe vedere in futuro anche giochi il cui design giri tutto attorno al feedback tattile del pad.

ps5 dual sense

Parliamo anche un po’ di giochi e di esclusive, visto che da sempre i first party Playstation sono il fiore all’occhiello dell’azienda giapponese: dato che lo abbiamo menzionato prima, Miles Morales sarà il gioco di punta che mira a far dare un primo vero respiro di next gen ai possessori di Playstation 5. Trovate sulle nostre pagine la recensione del gioco con tutti i dettagli e gli approfondimenti a riguardo, ma in questa sede lasciateci ribadire il lavoro tecnico svolto sull’ultima fatica di Insomniac Games.

Il gioco sfrutta l’hardware in maniera importante, non solo per quanto concerne il totale abbattimento dei tempi di caricamento derivati dall’SSD (praticamente non esiste una sola schermata di attesa), ma anche per l’implementazione del ray tracing in un contesto con risoluzione a 4K e 30FPS. L’impatto visivo è fuori scala, soprattutto in una New York invernale ricca di luci al neon che si riflettono sui palazzi, sulle pozzanghere e sui vetri delle auto. Disabilitando il ray tracing, invece, otteniamo una modalità sempre a 4K, ma a 60 FPS. Girare New York penzolando sulla ragnatela non è mai stato così bello.

spider-man miles morales

Per quanto concerne la retrocompatibilità, Sony fa un discreto lavoro di continuità con i titoli della precedente PS4, sebbene non risulti efficace in termini di numeri e performance come la rivale Xbox. Al momento i giochi che beneficiano delle ottimizzazioni tecniche su PS5 si contano sulle dita di una mano, parliamo infatti di God of War, Days Gone e Ghost of Tsushima che permettono di arrivare a risoluzione massime di 4k o framerate a 60 FPS nelle configurazioni video apposite.

Abbiamo provato altri giochi come Avengers o FFVII Remake, ma al netto di qualche tempo di caricamento ridotto, non abbiamo potuto rilevare particolari ottimizzazioni. In ogni caso funziona e la console fa quanto era stato promesso, visto che comunque parliamo di una compatibilità pressoché totale (si parla del 99%) del parco titoli di PS4.

brevetto ps5


Al netto di un’estetica discutibile derivata da forma e dimensioni, il cuore di Playstation 5 batte più forte che mai. Una line-up contenuta, ma che mira proprio alle community di appassionati, conferma come le esclusive Sony siano ancora la più grande benzina che alimenta il motore del successo delle console targate Playstation. Inoltre il lavoro svolto con il Dual Sense è praticamente da plauso e ci auguriamo solo che possa diventare uno standard per il futuro dei videogiochi. Anche la nuova dashboard rappresenta un’accoglienza gradita all’avvio della macchina, con tutta una serie di nuove feature non essenziali, ma sicuramente gradite, che enfatizzano la navigazione nell’interfaccia utente e la rendono davvero piacevole. Siamo certi che il bello deve ancora venire ma per il momento ci sentiamo di promuovere con affetto l’arrivo della generazione di PS5.

Ti è piaciuto quello che hai letto? Vuoi mettere le mani su giochi in anteprima, partecipare a eventi esclusivi e scrivere su quello che ti appassiona? Unisciti al nostro staff! Clicca qui per venire a far parte della nostra squadra!

Potrebbe interessarti anche

Lascia un commento