Pikmin 2 – Recensione
Si cambia rotta. In numerosi casi il panorama videoludico ci ha abituati, dopo il successo di un primo titolo, a una involuzione netta del secondo. Le motivazioni sono varie e spaziano dalla (effettiva) mediocrità del successore sino ad arrivare a quella che possiamo definire sindrome della perfezione a prescindere (ricordiamo che la qualità di un gioco non si “trasferisce” necessariamente al suo successore).
La conseguenza classica, solitamente, è l’eccessiva tendenza a rapportare il titolo genetico con il suo predecessore. Non voglio farlo in questo caso. Il primo Pikmin è (stato) un titolo fantastico, uno strategico in tempo reale condito con meccaniche da puzzle game ed elementi gestionali a cui raramente si assiste nel recente panorama videoludico.
Pikmin 2 si allinea in (quasi) tutto con il predecessore, distanziandone esclusivamente per alcuni elementi di gameplay e narrativi che, comunque, non inficiano un prodotto meravigliosamente divertente e candidamente marchiato da Nintendo.
Ricordiamo che il 21 giugno 2023, in occasione del Nintendo Direct, Nintendo ha annunciato (e rilasciato) Pikmin 1 + 2 HD, raccolta che contiene le versioni rimasterizzate per Nintendo Switch, per la prima volta giocabili in HD utilizzato l’hardware di Nintendo Switch.
Turisti per scelta
La storia di Pikmin 2 riprende immediatamente dopo gli eventi del suo predecessore. Il fedele Capitano Olimar, dopo aver riparato la navicella Dolphin, è tornato sul suo pianeta natale di Hocotate. Ma il suo arrivo, a lungo atteso, non è così soddisfacente come avrebbe dovuto in quanto, al momento dell’atterraggio, Olimar scopre che il suo datore di lavoro Hocotate Freight è sull’orlo della bancarotta.
Atterrato, il capitano assiste a una scena sconvolgente: un robot di recupero ai appropria della sua navicella. E allora? Il datore di lavoro spiega ad Olimar che, a causa del periodo di forte crisi finanziaria, lui e Louie devono necessariamente tornare sul pianeta dei Pikmin per cercare un tesoro nascosto che permetterebbe si ripianare l’ingente debito (10.000 Pokos, la valuta in game).
Fin di primi attimi si percepisce la sensazione che Pikmin 2 costituisca la più classica e naturale evoluzione del predecessore sebbene ne migliori praticamente ogni caratteristica. Nei paragrafi successivi vi parleremo degli elementi di gameplay (e non solo) che Pikmin 2 aggiunge all’esperienza, limitandomi qui, in breve, a precisare quanto questo secondo capitolo sia maggiormente curato rispetto al predecessore.
Un esempio gradito? Il titolo include due sottomenu chiamati “Piklopedia” e “Oggetti” nei quali è possibile visualizzare dettagliatamente i personaggi e gli oggetti recuperati durante l’avventura. Ogni novità, da un boss sino ad un tappo di bottiglia, può essere ingrandita, ruotata e analizzata. Un piacere per gli amanti del collezionismo.
L’aiuto di molti più Pikmin
Non è cambiato nulla. Sebbene in questa nuova avventura vi siano due protagonisti, immediatamente si sente la necessità di cercare e arruolare i Pikmin. Il secondo titolo include i tre tipi (rosso, blu e giallo) già incontrati nel primo capitolo ai quali aggiunge quelli di colore bianco e viola.
I primi sono in grado di resistere a zone velenose, di avvelenare i nemici che li divorano nonché di scoprire tesori nascosti sotto la superficie. I secondi sono, facilmente, Pikmin pompati, grossi e pesanti che hanno la forza di dieci cipollotti, riuscendo, ovviamente, ad infliggere più danni.
Per il resto, valgono le medesime considerazioni già fatte per Pikmin 1. Olimar e Louie possono trasportare esclusivamente un centinaio di Pikmin sulla mappa per volta e, dopo aver sconfitto i nemici, gli stessi riescono a riportare i loro corpi alla base al fine di moltiplicare il loro numero, bilanciando quindi le perdite subite in combattimento.
Anche il consiglio dato nel corso della recensione del primo capitolo resta lo stesso: non affezionatevi troppo ai vostri piccoli compagni di viaggio poiché il ricambio numerico sarà frequentissimo sebbene in questo secondo capitolo vi siano più tipologie di Pikmin.
Un gameplay rivisitato?
Pikmin 2 espande e migliora la formula proposta da Pikmin 1, con particolare riferimento al gameplay. Il limite di tempo presente nel primo gioco non viene qui riproposto e Olimar, Louie e i Pikmin potranno godere di una libertà temporale (quasi) sconfinata per recuperare i tesori nascosti. Rimane tuttavia l’alternanza giorno-notte, per cui giocatori dovranno ancora lavorare per completare i compiti desiderati prima che il sole tramonti.
Inoltre la spalla di Olimar, Louie, è completamente controllabile: pertanto i giocatori possono passare da un personaggio all’altro in qualsiasi momento con la semplice pressione del pulsante Y, potendo quindi dividerei compiti tra i protagonisti e portare squadre di Pikmin in direzioni opposte, se la situazione lo richiede.
Pikmin 2 introduce, altresì, delle “pozioni” che i Pikmin possono assumere e che si recuperano semplicemente riportando alla navicella delle bacche di diverso colore. I nuovi potenziamenti possono essere, indicativamente, utilizzati per pietrificare i nemici ovvero per rendere più veloci e forti i Pikmin.
Dungeon crawler?
L’introduzione maggiormente innovativa consiste nell’aggiunta dei dungeon. In Pikmin 2 gran parte dell’azione si svolge sottoterra in una serie di caverne (circa venti), ambientazione nuova per il franchise. L’obiettivo principale del titolo è, come detto, recuperare un numero di tesori tale da guadagnare 10.000 Pokos in modo che Olimar possa pagare il debito del trasporto Hocotate e all’interno delle grotte si trovano la maggior parte dei tesori.
Piccolo inconveniente: i Pikmin non possono essere rigenerati all’interno di una grotta che, nei casi peggiori, può arrivare ad estendersi sino a circa dieci piani di profondità. In breve, le grotte costituiscono una sfida particolarmente complessa, specialmente nelle parti finali dell’avventura.
E allora qualche Pikmin inevitabilmente morirà, ma non preoccupatevi: i giocatori che hanno subito perdite massicce potranno sempre decidere di non continuare e tornare in superficie. Proprio per questo motivo le caverne sono allo stesso tempo molto divertenti nonostante il livello di sfida molto alto: riuscire a sconfiggere un boss e a recuperare il tesoro che nasconde è spesso motivo di soddisfazione.
Resta pur sempre un porting
Mi sembra corretto riprendere una premessa già riportata nella recensione del primo Pikmin: con Pikmin 2 HD Nintendo non ha avuto il medesimo livello di precisione e cura dei dettagli visti in altri porting come ad esempio in Metroid Prime Remastered.
Anche Pikmin 2, infatti, è sostanzialmente un porting diretto della versione Wii giocabile a una risoluzione più alta, permettendone la visualizzazione in alta risoluzione piuttosto che semplicemente un upscale dalla risoluzione originale.
Le immagini risultano, quindi, maggiormente nitide e in grado di facilitare il giocatore nella ricerca di oggetti presenti nella mappa nonché durante i combattimenti, anche quelli più sfrenati.
Il punto di forza di questo porting consiste nell’innovato sistema di controllo. Attraverso l’implementazione del motion control risulta molto più praticabile lanciare o richiamare, attraverso il fischietto, un Pikmin. Inoltre, la libera mobilità della telecamera, attraverso il movimento dell’analogico destro, risulta più semplice.
Pikmin 2 migliora l’intelligenza dei nostri fedeli compagni, rispetto al primo capitolo, che appare maggiormente curata. Raramente è capitato che un Pikmin si bloccasse dietro un muro o smettesse, all’improvviso, di seguire Olimar e Louie, e ciò facilità l’esplorazione nonché il passaggio da un protagonista all’altro.
In conclusione
Pikmin 2 prende quanto di ottimo fatto nel primo capitolo della saga, espando al massimo il concept e cercando di migliorare ogni caratteristica del predecessore. Il suggerimento per gli appassionati Nintendo è di provare il pacchetto proposto Pikmin 1 + 2 HD, soprattutto per assicurarsi un pezzo di storia che resta, a tutt’oggi, godibile e divertente. Ovviamente, se state attendendo la pubblicazione di Pikmin 4 e non avete mai avuto la possibilità di provare i primi due capitoli, il suggerimento diventa quasi un obbligo.
Un modo per (ri)scoprire Pikmin in HD, con le migliorie del caso e qualche leggero difetto.
Pro
- Il titolo evolve il gameplay ed il concept del primo gioco
- I controlli aggiornati garantiscono una migliore gestione
- Le texture più nitide migliorano la leggibilità del testo e dell'interfaccia utente
Contro
- Si poteva osare di più in termini di dettaglio grafico