Pikmin 1 – Recensione

Recensito su Nintendo Switch

Pikmin

Era il lontano 26 ottobre 2001. I ricordi sono sfocati ma ricordiamo chiaramente che su Nintendo Game Cube debuttava Pikmin, un particolare videogioco di strategia in tempo reale realmente innovativo, quantomeno per l’epoca, in grado di attirare l’attenzione di numerosi videogiocatori e di creare una saga tutt’ora attiva.

Sia chiaro, Pikmin non era (e non è) solo strategia nuda e cruda, in quanto include numerosi elementi gestionali e da puzzle gaming che hanno il pregio di rendere il titolo particolarmente variopinto e mai banale, con un forte spirito creativo in mano al giocatore il quale può sbizzarrirsi nella costruzione del proprio “esercito”

Il 21 giugno 2023, in occasione del Nintendo Direct, Nintendo ha annunciato (e rilasciato) Pikmin 1 + 2 HD, raccolta che contiene le versioni rimasterizzate per Nintendo Switch, per la prima volta giocabili in alta definizione.

E quale sarebbe il modo migliore per pregustare la tanto attesa uscita di Pikmin 4 se non ritornare nel bellissimo universo del primo capitolo? In questa recensione, pertanto, esporrò le mie impressioni incentrare sulla qualità del porting del prodotto, senza chiaramente tralasciare una leggera retrospettiva sul gioco.

Pikmin

Turista per caso

Pikmin racconta la storia dell’intrepido capitano Olimar il quale, durante un viaggio spaziale all’interno della sua amata Dolphin, viene colpito da un asteroide che fa schiantare la sua navicella sul suolo di un pianeta vicino che ricorda tanto la Terra, soprattutto per lo stile grafico e per la presenza di fauna e flora particolarmente ostile.

Desolato, scoraggiato e irrequieto, Olimar incontra per caso piccole creature a forma di cipolla, che chiama Pikmin in onore di uno dei suoi cibi preferiti. I nuovi amici si rivelano ben presto fondamentali nello sviluppo dell’avventura e Olimar crea con loro un forte legame.

La speranza del capitano Olimar di fuggire dal pianeta in cui si è imbattuto si scontra presto, però, con l’avaria della sua navicella, la quale necessita di riparazioni. l’obiettivo del gioco diventa quindi trovare i trenta relitti della Dolphin prima che le risorse si esauriscano e prima che il pianeta venga inghiottito da una forma di ossigeno velenoso e letale.

Proprio per i motivi appena descritti, il primo Pikmin rappresenta sicuramente il titolo più ansiogeno della serie. Olimar ha a disposizione esclusivamente 30 giorni per riparare la nave, recuperando una al giorno le 30 parti prima che esaurisca il supporto vitale. Ah, non fatevi ingannare dallo stile grafico del titolo: mantenere un ritmo di un pezzo al giorno è un compito realmente arduo.

L’aiuto dei Pikmin

Sin dai primi attimi dell’avventura, appare evidente al giocatore che le abilità di Olimar non sono tali da permettergli di completare l’obiettivo. Proprio per questo, man mano che avanziamo nel gioco, percepiremo la necessità di utilizzare le abilità dei nostri piccoli compagni di viaggio.

Pikmin 1 include tre tipi di Pikmin: rosso, immune al fuoco, blu, immune all’acqua e giallo, leggero, in grado di saltare più in alto e di trasportare bombe. Il titolo propone di frequente situazioni nelle quali è necessario utilizzare, combinandoli tra loro, tutte e tre le tipologie di Pikmin.

Ma c’è un limite: Olimar può, infatti, trasportare esclusivamente un centinaio di Pikmin sulla mappa per volta. Sarà pertanto necessario impostare una strategia ben chiara, dividendo con attenzione i compiti a cui sono adibiti i diversi Pikmin (come riportare oggetti alla base, distruggere ostacoli, costruire ponti) mentre si affrontano mostri di diversa grandezza e forza in modo da preservare la popolazione dei piccoli aiutanti.

Dopo aver sconfitto i nemici, i Pikmin sono in grado di riportare i loro corpi alla base al fine di moltiplicare il loro numero, bilanciando quindi le perdite subite in combattimento. In cosa si traduce tutto ciò? Facile: non affezionatevi troppo ai vostri piccoli compagni di viaggio poiché il ricambio sarà frequentissimo.

Pikmin

Il gameplay e il mondo di gioco

Premesso che quanto già detto fin qui integra quanto approfondiremo in questo paragrafo, sia il gameplay sia la costruzione del mondo di gioco di Pikmin 1 sono da lodare per una semplicità nella gestione delle risorse nonché per la facilità con cui si riesce a inquadrare l’intera area di gioco.

Olimar, attraverso la pressione dei tasti A, B, X e Y, è in grado di richiamare a sé i Pikmin lontani (grazie all’utilizzo di un fischietto), di imporre a questi ultimi di fermarsi e raggrupparsi a seconda del colore nonché di lanciare i Pikmin in un determinato punto. Caratteristica, quest’ultima, davvero fondamentale durante il combattimento.

Con riferimento alla costruzione del mondo di gioco, in Pikmin 1 sono presenti quattro aree principali, più la quinta che consiste in un’arena con l’ultimo Boss del gioco. Le zone sono tutte sufficientemente piccole per non perdersi, e la loro conformazione è intuibile, anche se mai banale: la struttura degli stage è infatti sempre ben congeniata per permetterci di recuperare ogni parte della Dolphin senza mai annoiare con le sfide proposte.

In ultimo, vale la pena ricordare che il titolo valorizza la rigiocabilità. Nonostante una durata non eccessiva, il giocatore è incoraggiato a ricominciare cercando di migliorare i propri risultati. Non solo: la riuscita dell’obiettivo principale condiziona i possibili finali presenti nel gioco e l’elemento temporale, pertanto, va a condizionare l’intero svolgimento dell’avventura, influendo sulla capacità del giocatore di programmazione e gestione dello stress da risultato.

Un porting degno di nota?

Una piccola premessa necessaria: con Pikmin 1 HD Nintendo non ha avuto il medesimo livello di precisione e cura dei dettagli visti in Metroid Prime Remastered.

Pikmin 1, come detto, è in larghissima parte un porting diretto della versione Wii semplicemente giocabile a una risoluzione più alta. L’aspetto che viene principalmente “stravolto” è l’interfaccia del gioco che viene, quindi, visualizzata in alta risoluzione piuttosto che semplicemente subire un upscaling dalla sua risoluzione originale.

Grazie a ciò, le immagini a schermo risultano decisamente più nitide e in grado di facilitare il giocatore nella ricerca di oggetti presenti sulla mappa nonché durante i combattimenti, anche quelli più sfrenati.

Il punto di forza di questo porting consiste nell’innovato sistema di controllo. Attraverso l’implementazione del motion control, risulta molto più praticabile adesso lanciare o richiamare, attraverso il fischietto, un Pikmin. Inoltre, attraverso l’analogico destro è ora possibile muovere liberamente la telecamera.

Ma non è tutto oro quello che luccica. Pikmin 1 si trascina dietro uno dei principali difetti del titolo originale: l’intelligenza dei Pikmin, che risulta ancora datata. Troppo spesso i nostri piccoli amici si lasceranno distrarre dalle piante e da quant’altro incontreranno durante il cammino, tanto da perdersi nel paesaggio, imponendo a Olimar di tornare indietro per recuperare i Pikmin dispersi.

Pikmin

In conclusione

Pikmin 1  è ancora oggi un titolo senza età, in grado di affascinare qualsiasi tipologia di giocatore pronto a partire all’avventura. La grafica, per quanto invecchiata, trasmette ancora tutto ciò di cui il titolo ha bisogno: semplicità e coerenza. A chi sta attendendo trepidante Pikmin 4 ma non ha mai giocato ad alcun titolo della serie, il mio consiglio è assolutamente quello di mettere le mani su questo piccolo gioiellino. Se, al contrario, si ha già familiarità con il titolo originale, è necessario sapere che questo non è altro che un porting solido che, sebbene non aggiunga nulla al titolo originale a livello contenutistico, è comunque in grado di riportare in auge un videogioco forse ingiustamente relegato alla nicchia dei videogiocatori più nostalgici.

9
Un modo per (ri)scoprire Pikmin in HD, anche se con pro e contro del titolo originale.

Pro

  • Il titolo originale rimane sorprendente
  • I controlli aggiornati garantiscono una migliore gestione
  • Le texture più nitide migliorano la leggibilità del testo e dell'interfaccia utente

Contro

  • L'Intelligenza dei Pikmin resta particolarmente scarsa
  • Si poteva osare di più in termini di dettaglio grafico
Vai alla scheda di Pikmin
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