Cyberpunk 2077 Phantom Liberty RECENSIONE

Recensito su PlayStation 5

10 consigli per iniziare Cyberpunk 2077 Phantom Liberty
Cyberpunk 2077: Phantom Liberty (2023)

Se qualche anno fa mi avessero detto che Cyberpunk 2077 sarebbe diventato uno dei miei videogiochi preferiti non ci avrei minimamente creduto. No, non è vero, sto mentendo spudoratamente.

Phantom Liberty RECENSIONE | La vera essenza di Cyberpunk 2077

Chiunque abbia letto anche solo qualche riga dei miei sproloqui dovrebbe certamente aver compreso che genere di personaggio io sia: un folle geek appassionato della fantascienza più spinta e di temi quali spazio, civiltà extraterrestri e, giustappunto, narrativa cyberpunk.

Da fan dei lavori di William Gibson, scrittore di origini statunitensi che con il suo Neuromante ha dato vita a questo universo tecnologico e distopico oggi amato da moltissimi appassionati in tutto il globo, non potevo non innamorarmi del lavoro svolto dai ragazzi di CD Projekt RED.

Il team, al netto dei problemi al lancio del gioco, è indiscutibilmente riuscito a risollevare le sorti di questo spettacolare open world, che qui raggiunge la sua forma definitiva, ma anche a rendere omaggio a un mondo rimasto per troppo tempo relegato a un sottobosco di appassionati di giochi di ruolo di cui la società non si è quasi mai accorta.

Cyberpunk 2077 (a cui avevamo assegnato un bel 9.5) è uno dei rarissimi videogiochi che nel corso degli ultimi anni è riuscito a stupirmi in molteplici occasioni, sia in termini grafici che di profondità del gameplay, dimostrandosi un RPG tra i più completi apparsi sul mercato sotto un profilo di sviluppo del personaggio e varietà dell’equipaggiamento.

L’arrivo del primo e unico vero DLC, Phantom Liberty, ha confermato nuovamente queste mie impressioni e anzi, è stato capace di farmi tornare una gran voglia di battere le strade di Night City rispolverando i miei adorati hacking rapidi con cui “friggere” le persone.

La recensione di Cyberpunk 2077: Phantom Liberty, l'ultimo DLC dell'RPG futuristico di CD Projekt RED
Il venerdì sera a Dogtown

Molte delle novità che mi hanno colpito maggiormente derivano dalla famigerata patch 2.0: le migliorie alla grafica e alla fisica, l’incremento del livello massimo raggiungibile, la completa revisione dell’albero delle abilità, le modifiche ai cyberware, agli attributi e all’intelligenza artificiale degli NPC. L’aggiornamento è stato rilasciato su PC e console next-gen pochi giorni prima della release di Phantom Liberty.

Questo, fondamentalmente, rende l’introduzione dell’inedita quest con “protagonista” il Solomon Reed di Idris Elba l’unica aggiunta al gioco realmente degna di nota.

No, non è vero. Vi sto mentendo ancora.

Oltre i confini di Night City: benvenuti a Dogtown

Cyberpunk 2077: Phantom Liberty vi permetterà di scoprire un’area completamente nuova di Night City: il quartiere di Dogtown. Una zona talmente sporca e malfamata da far impallidire il peggiore degli sprawl, ciononostante in grado di regalare a un titolo “vecchio” di ormai ben tre anni una linfa vitale fresca e inattesa.

Superata la missione Trasmissione, situata più o meno a metà della main quest del gioco base, o avviata una nuova partita scegliendo di iniziare direttamente con Phantom Liberty, riceverete la chiamata di una misteriosa donna, Songbird, che vi proporrà una collaborazione che potrebbe rivelarsi determinante al fine di salvare V dall’inarrestabile influenza negativa del chip Relic impiantatole nel cervello.

La recensione di Cyberpunk 2077: Phantom Liberty, l'ultimo DLC dell'RPG futuristico di CD Projekt RED
Idris Elba è un bell’uomo anche in versione digitale

Accettare di collaborare con So Mi (il suo soprannome) vi condurrà all’interno di Dogtown, che farà da teatro a tutta l’avvincente missione principale dell’espansione, una linea narrativa scritta da zero con grandissima maestria dagli sceneggiatori di CD Projekt RED e perfettamente in grado di superare di gran lunga in qualità anche i migliori intrecci di spionaggio apparsi al cinema.

La storia di Phantom Liberty emoziona e sconvolge, mettendoci di fronte a una storyline connotata da svariati colpi di scena e da un buon numero di personaggi collaterali ben caratterizzati e carismatici, primo fra tutti l’agente segreto Solomon Reed, interpretato dal bravissimo Idris Elba, un altro grande attore che si aggiunge al roster precedentemente capitanato dal sempreverde Keanu Reeves.

Nuovo quartiere, nuove missioni: Night City si espande

Grazie a Phantom Liberty, il mondo di Cyberpunk 2077 può finalmente godere anche di nuove attività collaterali e missioni secondarie, molte delle quali capaci di approfondire numerosi aspetti della storia, della situazione politica di Night City e dei suoi abitanti, il tutto reso ancora più coinvolgente dalla possibilità di muoversi all’interno di una mappa completamente inedita e assolutamente ben progettata, arricchita da diversi interni relativamente ampi ed esplorabili a piacimento.

Tra le nuove attività secondarie degne di nota, oltre a una manciata di missioni di buon livello, figurano certamente gli incarichi di recupero dei veicoli, lavoretti in cui vi sarà richiesto di rintracciare un mezzo e di consegnarlo in un luogo non sospetto, anche al di fuori dei confini di Dogtown, e la possibilità di ottenere pregevoli risorse intercettando le merci aeree destinate ai soldati di Kurt Hansen, il villain di Phantom Liberty.

La recensione di Cyberpunk 2077: Phantom Liberty, l'ultimo DLC dell'RPG futuristico di CD Projekt RED
Dogtown vista attraverso il mirino di Skippy

Nuove missioni e nuove aree esplorabili significano però anche tante nuove possibilità di potenziamento del personaggio; non mancano infatti nemmeno innumerevoli oggetti originali equipaggiabili suddivisi tra potenti cyberware, armi da fuoco o da taglio e outfit all’ultima moda. Aggiunte oltremodo gradite che potranno essere sapientemente sfruttate dai giocatori per dominare senza mezze misure le strade della città e il cyberspazio oltre di essa.

Chiude l’appello la possibilità di rafforzare V grazie alle abilità concesse da un inedito albero di potenziamento dedicato nientemeno che al Relic, i cui perks potranno essere accumulati connettendosi a dei particolari terminali dati disseminati in lungo e in largo nel territorio di Dogtown.

Cyberpunk 2077 continua a essere un prodigio tecnico

Se lasciamo da parte tutto il fumo alzato dalla vicenda del maccheronico rilascio del titolo nel 2020, i cui problemi sono sempre stati legati unicamente alla malriuscita build per console old-gen, va ammesso che Cyberpunk 2077 si è dimostrato fin dal principio come uno dei videogiochi tecnicamente più impressionanti che siano mai stati realizzati.

Personalmente ne sono convinto e, ora che al netto di qualche bug l’esperienza è perfettamente godibile anche su console di ultima generazione, possiamo dire che, con buona pace di PS4 e Xbox One, il ciclo si è finalmente concluso.

La recensione di Cyberpunk 2077: Phantom Liberty, l'ultimo DLC dell'RPG futuristico di CD Projekt RED
Dogtown è capace di regalare anche scorci davvero suggestivi

Phantom Liberty non fa che reiterare il discorso, mettendo in azione un comparto tecnico, sia video che audio, di rarissimo pregio, proponendo una fotografia realistica dal taglio cinematografico sostenuta da performance solide dalla A alla Z e un doppiaggio di livello impensabile per un videogioco fino a poco tempo fa.

Se volessimo potremmo anche parlare per ore del meraviglioso tema musicale di Phantom Liberty, un brano che non ha nulla da invidiare alle più belle canzoni scritte per i film di James Bond ma che sfortunatamente è possibile ascoltare solamente una volta giunti ai titoli di coda.

Torna tutto, torna un Red Engine in perfetta forma, tornano le citazioni a Blade Runner, torna l’estetica alla Gibson, tornano le strizzate d’occhio a Philip K. Dick e a Matrix, tornano i Voodoo Boys, torna Johnny Silverhand e torna l’intrattenimento più spietato condito da una nuova linea narrativa capace di mettere in ginocchio anche il romanzo più entusiasmante.

Qualcosa mi dice che la mia PS5 rimarrà calda ancora a lungo, ben oltre le circa 15 ore necessarie al completamento della missione principale inclusa nel DLC se consideriamo l’oceano di contenuti e segreti che trova casa a Dogtown.

In conclusione: Cyberpunk 2077 risorge dalle sue stesse ceneri

Gli haters continueranno a odiare e i lovers continueranno ad amare ma Cyberpunk 2077 rimarrà un tesoro, un prodotto da venerare come oggetto di culto e coccolare come un cucciolo o un neonato.

Si può dire qualsiasi cosa sulle problematiche del lancio, sulle pratiche di crunch o sulla presunta malagestione dirigenziale di uno studio e dei suoi rapporti con gli azionisti, ma è insindacabile che partorire un prodotto di questa caratura, caratterizzato da un tale livello tecnico e creativo, è un evento più unico che raro.

Un capolavoro assoluto? Probabilmente no. Un esempio da seguire? Forse. Frutto di un impianto di produzione sostenibile sul lungo termine? Onestamente ne dubito.

Tuttavia, nel qui e ora, la realtà dei fatti è che uno studio con sede a Varsavia, fuori dalle maglie di colossi quali Sony, Microsoft, Activision e compagnia bella, è riuscito nel tempo a ritagliarsi uno spazio sempre più ampio divenendo uno degli sviluppatori più importanti del settore, e la qualità produttiva di Cyberpunk 2077: Phantom Liberty ne è solamente l’ennesima prova.

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9
La sua forma definitiva e migliore

Pro

  • Dogtown è stupenda
  • Main quest avvincente
  • Tante nuove abilità
  • Numerose missioni aggiuntive
  • Tecnicamente impressionante

Contro

  • Qualche evento casuale in più non avrebbe guastato
  • Qualche bug, ma ci importa davvero?
Vai alla scheda di Cyberpunk 2077
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