Phantom Brave The Lost Hero Recensione

Recensito su PlayStation 5

Phantom Brave The Lost Hero Recensione

Niente remake o remastered stavolta. Phantom Brave The Lost Hero è un vero e proprio sequel della storica IP sviluppata da Nippon Ichi Software, autori della celebre saga di Disgaea. Il primo Phantom Brave risale all’ormai lontano 2004 per PlayStation 2 e ha ricevuto diverse riedizioni migliorate su varie piattaforme nel corso del tempo.

Dopo aver tastato il terreno con Phantom Brave: The Hermuda Triangle, la remastered del primo capitolo pubblicata su console di nuova generazione, NIS si prepara a lanciare il sequel su console PlayStation 5, PlayStation 4, Nintendo Switch e PC via Steam. Sarà riuscito il team a sviluppare un titolo all’altezza del primo capitolo? Scopriamolo nella Phantom Brave The Lost Hero Recensione.

Personaggi storici, nuovi incontri…

Prima di presentarti i personaggi principali, direi di rispondere alla domanda: che cos’è Phantom Brave? Se conosci già il gioco originale, allora saprai per certo che si tratta di un RPG strategico con combattimenti a turni. Questo The Lost Hero non si distacca molto dal precedente capitolo, rimanendo ancorato al genere RPG. Più avanti approfondiremo il gameplay del gioco, ma per il momento concentriamoci sulla trama e sui personaggi.

In Phantom Brave The Lost Hero ritornano il duo storico presente nel titolo originale: Marona e Ash. Marona è una giovane ragazza con il potere di parlare con i fantasmi – i Phantom per l’appunto – mentre Ash è un fantasma legato a Marona e ha il compito di proteggerla a qualunque costo.

In questa nuova avventura, Marona viene separata dal suo compagno Ash in seguito a un attacco da parte di una nave fantasma. Dopo essere riuscita a scappare grazie all’aiuto di Ash, Marona si risveglia su un’isola abitata da pirati e farà la conoscenza della figlia deceduta del capitano della ciurma, Apricot. Marona è l’unica in grado di vedere Apricot e chiederà il suo aiuto per ritrovare il suo fedele compagno Ash.

Phantom Brave The Lost Hero Recensione - Personaggi
La tenera Apricot si aggiunge al cast di Phantom Brave The Lost Hero

Come nei precedenti lavori di NIS, la trama non spicca di profondità, risultando a tratti infantile e con un cast di personaggi particolarmente colorato. Marona rappresenta la classica ragazza sempre solare e che fa amicizia con tutti, mentre Apricot è timida ma allo stesso tempo coraggiosa e affronta le avversità brandendo una spada in maniera goffa. Marona e Apricot sono i personaggi principali del gioco stavolta, ma il cast si allargherà man mano che avanzeremo nella storia.

Analizzando i dialoghi, si nota una certa atmosfera spensierata che si ritrova nella maggior parte dei titoli di Nippon Ichi. Il doppiaggio giapponese è davvero ottimo, come sempre, ed è in grado di strappare un sorriso in più occasioni, in particolar modo Apricot che si presta bene durante le gag all’interno del gioco. Ma Marona e Apricot rappresentano solo una piccola parte dei personaggi che incontreremo durante la nostra avventura.

Confina e crea le tue unità sul campo di battaglia

Abbiamo già detto che Phantom Brave è un RPG, ma di che tipo esattamente? Si tratta di un gioco di ruolo con combattimento a turni su delle ampie mappe. I personaggi sono liberi di muoversi all’interno di un’area prestabilita e di eseguire diverse azioni.

Oltre a parlare con i fantasmi, Marona è in grado di confinare l’anima di quest’ultimi all’interno di oggetti inanimati quali casse di legno, alberi e rocce, prendendo così una forma fisica e farli diventare dei preziosi alleati durante i combattimenti. I fantasmi hanno dei turni limitati rispetto a Marona e scompariranno una volta terminato il loro ciclo di turni.

I fantasmi che possono essere confinati negli oggetti sono limitati, anche per rendere i combattimenti non troppo vantaggiosi per il giocatore. Prima di ogni battaglia, possiamo creare il nostro esercito di fantasmi da poter utilizzare poi in battaglia. Esistono diverse classi che vanno dalle più caratteristiche come il curatore, il ladro, l’arciere, fino ad arrivare a quelle più uniche, come gli zombi!

La creazione dei fantasmi avviene su un’isola che fa hub del gioco dove è possibile anche potenziarli grazie all’utilizzo del Juiciy Bar, disponibile una volta sbloccata la classe dello chef. Tornando poi al discorso della creazione delle unità, possiamo scegliere noi la classe, il colore del vestiti e infine assegnargli un nome (casuale scelto dalla CPU oppure un nome che vogliamo noi).

Phantom Brave The Lost Hero Recensione - Creazione unità
La creazione di fantasmi da confinare è ben strutturata e permette al giocatore di modificare diversi aspetti dei personaggi

I fantasmi saranno necessari per fronteggiare le avversità del gioco. Marona inizierà sempre i combattimenti in solitaria, per poi confinare i fantasmi negli oggetti presenti nella mappa. I fantasmi che possiamo portarci in battaglia sono limitati, almeno all’inizio, pertanto dobbiamo fare attenzione a non sprecarli, evocandoli magari lontano dai nemici.

La meccanica di confinamento è davvero articolata, ma è anche la principale del gioco durante i combattimenti. Altra caratteristica chiave è che i personaggi possono raccogliere le armi dal terreno da poter utilizzare contro i nemici. Alcune delle armi possono essere raccolte dopo aver sconfitto un nemico, mentre altre le può evocare Marona, trasformandola in un vero e proprio mercato delle armi ambulante.

Le armi sono necessari per combattere – e questo mi sembra alquanto ovvio – ed è per questo che bisogna raccoglierle quanto prima in modo da poter sfruttare fin da subito il potenziale dei nostri fantasmi. Prendiamo ad esempio il mago: evocarlo senza armi non ha molto senso, ma se gli facciamo raccogliere uno scettro magico la questione cambia radicalmente. In questo modo, il nostro fedele mago sarà in grado di utilizzare le magie contro i nostri nemici.

Inoltre, nei combattimenti, si può superare di livello, permettendo così alle nostre classi di imparare nuove abilità attive o passive. Seppur possa sembrare davvero complicato all’inizio, grazie ai tutorial riuscirai a capire e ad approfondire la meccanica di confinamento.

Quello che invece mi ha convinto di meno questo Phantom Brave The Lost Hero sono i comandi, specialmente durante i combattimenti. Spostarsi all’interno della mappa può risultare problematico a volte data la presenza di dislivelli, ma anche il sistema di confinamento è davvero macchinoso, almeno all’inizio. Il mio consiglio è quello di seguire attentamente il tutorial e di lasciare il resto alla memoria muscolare per premere i tasti. Ti anticipo fin da adesso: sbaglierai a premere i tasti in più occasioni!

Phantom Brave The Lost Hero Recensione - Sistema di Combattimento
Tante armi da poter utilizzare con diversi effetti e raggio d’azione

Grafica rinnovata in chiave moderna

Nel corso degli anni, Nippon Ichi ha rinnovato il proprio comparto grafico in favore di una grafica dai colori più accesi e personaggi dalle fattezze super deformed 3D. Può piacere o meno, ma è chiaro che ormai la formula utilizzata inizialmente per Disgae 6 (vi lascio qui la recensione di un altro grande gioco di NIS) sia diventata una caratteristica presente anche nelle successive opere del team.

Personalmente la ritengo una grafica gradevole e che rende la visione di ciò che accade su schermo chiara e cristallina. Si tratta chiaramente di un parametro difficile da giudicare in quanto cambia da persona a persona. Però posso dirti con certezza che questa tipologia di grafica si sposa alla perfezione con la trama e con le caratteristiche dei personaggi.

Phantom Brave The Lost Hero Recensione | Il ritorno di un IP per troppo sopita

Phantom Brave The Lost Hero segna il ritorno di un IP che per troppo tempo è rimasta sopita. Nippon Ichi ha tentato in ogni modo di far conoscere la serie a diverse generazioni di videogiocatori con le sue riedizioni. A pochi mesi dall’arrivo dell’ennesima remastered su nuove piattaforme, ecco che arriva Phantom Brave The Lost Hero, il sequel che ogni fan stava aspettando da anni ormai.

Di RPG come Phantom Brave non se ne vedono molto in giro, per questo motivo lo ritengo un’ottima aggiunta alla propria collezione. Il sistema di confinamento è una meccanica che, se ben appresa, può risultare davvero gratificante. Ma oltre al confinamento, l’ultima opera di NIS utilizza i classici canoni da RPG classico a turni, il che lo rende moderno in molti aspetti.

La grafica rimane più complessa da giudicare in quanto utilizza la tecnica dei personaggi super deformed. Per me è un pregio in grado di farmi associare immediatamente questo gioco agli altri sviluppati da NIS. Tuttavia, comprendo che può risultare troppo cartoon per molti. Se riesci comunque a sorvolare sulla grafica, ti ritroverai per le mani un RPG davvero complesso e divertente.

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7.9
Un RPG complesso ma allo stesso tempo equilibrato

Pro

  • Il sistema di Confinamento lo rende un RPG complesso
  • Colonna sonora orecchiabile
  • Graficamente adorabile

Contro

  • Alcune incertezze sui comandi
  • A volte diventa difficile spostarsi nelle mappe
  • Manca una certa profondità di trama
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