PGA Tour 2K21 – Recensione

HB Studios ha iniziato a gestire il mercato videoludico dei giochi di golf dal momento che Electronic Arts, nell’ormai lontano 2015, aveva deciso di abbandonare la produzione di titoli golfistici. Con The Golf Club 2019, la software house era riuscita a dimostrare il proprio talento, nonostante il titolo non era riuscito avere un enorme impatto; cosi a distanza di due anni, HB Studios è pronta a mostrare a tutti le proprie capacità con una nuova incarnazione: PGA Tour 2K21.

PGA Tour 2K21 può essere definito una simulazione sportiva matura a 360°, oltre a presentare la licenza PGA Tour, 2K Sports è riuscita ottenere i diritti d’immagine della stella del golf statunitense: Justin Thomas. All’interno del titolo inoltre troviamo una dozzina di giocatori professionisti come per esempio Sergio Garcia, la presenza di una quindicina di campi del tour PGA – dei quali otto sono totalmente inediti – e un’articolata modalità carriera con diversi tornei online che vi portano a competere con tutti i giocatori del mondo.

Infine ma non meno importante, troviamo un interessante editor, che vi permetterà di creare il vostro avatar di gioco e realizzare campi da golf da poter giocare da soli o in compagnia.

In Tour!

Nei panni del nostro avatar, nel corso della carriera il giocatore si ritroverà a giocare contro i dodici professionisti PGA. Iniziando il nostro percorso dalla Q-School fino a competere nel PGA, il giocatore dovrà completare una trentina di eventi annuali, numero di gran lunga maggiore rispetto al precedente titolo. Infatti, rispetto alle passate incarnazioni, in PGA 2K21 è presente una modalità carriera migliorata con l’aggiunta di diversi percorsi ufficiali dove il tempo di gioco ora è finalmente realistico e troviamo anche quattro eventi di gioco a round. Inoltre la difficoltà ora può essere personalizzata a piacere: oltre alla classifica difficoltà difatti si potrà scegliere la coerenza di comportamento dell’avversario durante l’evento.

Un’altra novità introdotta e molto gradita è la variabilità di sviluppo dell’avatar di gioco e non dimentichiamo la parte manageriale che vedrà il giocatore alla ricerca di sponsor prestigiosi. Oltre alla sfida principale che porta il giocatore ad affrontare i dodici professionisti PGA, il giocatore si potrà cimentare in numerose sfide sponsor che rendono la modalità carriera più articolata e interessante che mai.

La cura della modalità carriera non si vede solo nelle novità introdotte sopraelencate, ma si nota anche nella presentazione dei tornei. Troviamo una veste grafica nuova e la presenza di Luke Elvy e Rick Beem alla telecronaca con John McCarthy sul campo. I due sono senz’altro un’aggiunta fresca e divertente, peccato, che dopo la sesta o settima volta la telecronaca inizi a stancare per la sua ripetitività, problema che si riscontra a conti fatti con la maggior parte dei titoli sportivi. Come da tradizione per i titoli targati 2K Games, anche in PGA 2K21 sono presenti le monete virtuali ma all’interno di questa produzione le monete servono “solo” per comprare abbigliamento/gadget per il proprio avatar.

Se la modalità carriera di PGA Tour 2K21 è ben articolata e offre al giocatore un’esperienza di gioco sostanziosa, non si può dire lo stesso dei tornei presenti nel titolo. La mancanza di tornei di rilievo all’interno della produzione HB Studios si sente, anche se può essere aggirata in parte dalla presenza dell’editor di campo che permetterà al giocatore di creare i leggendari campi da golf. Questo problema inoltre potrà essere ulteriormente compensato con l’arrivo dei DLC – informazione già confermata da HB Studios – quest’ultimi introdurranno leggendari green.

HB Studios è riuscita confezionare un prodotto davvero completo per quanto riguarda le modalità di gioco. Oltre alla già citata modalità carriera e alla possibilità di disputare tornei online e offline, il giocatore può giocare partite in locale e online; la possibilità di variare formato e regole di gioco; infine è presente anche una modalità davvero divertente denominata “scramble”, un simpatico 2 vs 2.

In PGA Tour 2K21 il giocatore troverà un titolo ibrido tra simulazione e arcade. Alcuni aspetti di gioco come drive, ferri e putt, ricalcano in modo fedele lo sport ma allo stesso tempo il giocatore trova meccaniche troppo semplificate che rendono l’esperienza di gioco migliorata rispetto la precedente incarnazione, ma troppo semplificata per chi cerca la simulazione. Sicuramente chi cerca un’esperienza simulativa, dovrà mettere mano alla difficoltà di gioco e settarla alla massima difficoltà, disattivando alcuni aiuti/feature. Alcuni di questi aspetti sono nettamente migliorati rispetto alle passate edizioni e risultano più realistici, tra questi il “backswing” e la “traiettoria in volo”, mentre la traiettoria della palla nei rimbalzi presenta ancora qualche difetto.

Tra alti e bassi

Oltre agli aspetti positivi, il gioco presenta anche dei difetti: tra tutti spicca l’eccessiva lentezza dei caricamenti. Avviato il gioco, il giocatore tra il caricamento dei server di gioco e il caricamento del titolo stesso, dovrà attendere quasi cinque minuti prima di trovarsi davanti al menù principale. Arrivati al menù principale e scelta la modalità di gioco da avviare, serviranno altri tre minuti circa, per caricare il match di gioco. Questi caricamenti eccessivi e molto lenti rovinano l’esperienza di gioco.

Un altro difetto che noi di GameSource abbiamo riscontrato in fase di recensione è la fisica della palla; in alcune circostanze prende una strana traiettoria davvero poco realistica. È presente il colpo “splash”, che permette di uscire dai bunker laterali dei green, un’ottima aggiunta nonostante renda l’esperienza meno impegnativa nei pressi del green. Al momento in fase di recensione manca la funzione cross-play, feature che sentivamo il bisogno di avere, vista la natura del titolo.

PGA Tour 2K21 sotto l’aspetto visivo è un prodotto più che discreto, vive di alti e bassi, sicuramente si sarebbe potuto osare di più. La cura del verde, dei green o la realizzazione dell’erba alta o del fairway è veramente eccezionale. Purtroppo però i laghetti, il pubblico, i bunker e il fogliame non è ben realizzato; questi aspetti soffrono di alti e bassi e la qualità delle texture di gioco non sempre è curata nel minimo dettaglio.

La realizzazione dei campi è complessivamente buona, purtroppo però le animazioni dei golfisti e del pubblico, comprese le animazioni facciali sono parecchio basiche.

Un buon lavoro è stato fatto con la presentazione grafica televisiva dei match, nettamente migliorata rispetto l’edizione passata, ma ancora lontani da altre produzioni sportive. Sufficiente invece la componente audio del gioco, il commento dei match è stato affidato a Luke Elvy e Rich Beem, telecronaca divertente ma alla lunga troppo ripetitiva; da notare come il commento del gioco è interamente in lingua inglese, mentre menù e testi a schermo completamente localizzati in italiano.

Con questo non vogliamo penalizzare la produzione di HB Studios, che nel complesso è un prodotto più che buono, purtroppo però ci si poteva aspettare qualcosa in più sotto l’aspetto tecnico.

PGA Tour 2K21 grazie all’ottimo lavoro svolto da HB Studios, riesce distinguersi rispetto le passate edizioni. Il titolo soffre ancora di alcuni difetti, come la mancanza di tornei Major e caricamenti eccessivamente lenti. PGA Tour 2K21 nonostante presenta alcuni difetti minori che riguardano la componente visiva del titolo, l’esperienza di gioco complessiva è davvero buona. HB Studios grazie all’ottimo editor e all’implementazione di numerose modalità di gioco, rendono PGA Tour 2K21 un titolo sorprendente e interessante. Il titolo è consigliato a tutti coloro che sono appassionati di questo sport e a coloro che cercano uno sport tranquillo.