Perpetuum – Recensione Perpetuum Online

Oramai la parola sandbox è sulla bocca di tutti. Dopo le delusioni e le false speranze poste in titoli che sembravano essere i nuovi eredi di Ultima Online, il cosiddetto MMORPG per eccellenza, alcuni continuano a ricercare un videogioco sandbox perfetto, proprio come la mente del giocatore vorrebbe che fosse. Ma così non è, perché mai si è contenti di ciò che viene proposto dalle innumerevoli case videoludiche, ed anche le stesse sembra che vogliano sempre fare del proprio peggio proponendo di continuo prodotti incompleti e simil-WoW. 

In realtà è anche vero che seppur così tanti giocatori ricerchino il MMORPG che non può esistere, quando un team di sviluppo cerca di proporlo, esso non viene apprezzato minimamente. Ed è per questo che il mercato continua con forza verso quei prodotti più casual, che avvinghiano a sé una più vasta utenza. Fortunatamente capita qualche volta, seppur di rado, di incontrare dei titoli interessanti, capaci di farsi sentire fra la massa.

Perpetuum, realizzato dal modesto team Avatar Creations, nasce come MMORPG indie, incentrato su meccaniche per l’appunto sandbox, ispirandosi positivamente al famoso EVE Online. Abbandonando però navicelle spaziali e viaggi alla velocità della luce, Perpetuum propone un’avventura su un lontano pianeta abitato da robots e il controllo da parte del giocatori di un mech (ossia, per l’appunto, un robot). Va sottolineato che Perpetuum è nato come un gioco indie e, per questo, ha tutte le carte in regola per risultare un buon MMORPG sci-fi, per di più sandbox, riuscendo a tener testa a titoli più blasonati prodotti da case ben più note.

 

  

Una nuova Terra

La storia di Perpetuum funge principalmente da sfondo al gameplay di gioco, in quanto non ci sarà una vera e propria story-line da seguire.
Riassumendo brevemente la storia di gioco, vediamo l’uomo che, come suo solito, non è stato in grado di resistere al suo continuo espandersi, esaurendo le risorse presenti sulla Terra e scatenando un conflitto mondiale. Le sorti sono disastrose, e dalla miseria emergono delle forti Multinazionali che si impadroniscono del potere. Non esistono più vere nazioni, ma solo grosse aziende e società. Tre grandi multinazionali cercano di espandersi sempre più, indirizzandosi massivamente verso la colonizzazione dello spazio. Tramite questo loro luogo comune, fondano un corpo di vigilanza, il Sindacato.
Le tre multinazionali sono le seguenti: Truhold-Markson, di origine americana e canadese, specializzata in armi Laser; ICS – Institute of Corporate Security, originata da Russia ed Unione Europea, specializzata in armi EM; Asintec, nata dai paesi asiatici, specializzata in Missili.
Una strana anomalia permette poi all’uomo di raggiungere un nuovo pianeta, Nia, molto simile alla Terra in quanto ricco di ossigeno e, inoltre, di forme di vita sintetiche. E qui la lotta contro gli abitanti del nuovo pianeta risulta inevitabile: tali alieni infatti hanno scoperto una produzione d’energia indispensabile alla nostra Terra, priva di essa. Anche tra le nuove forme di vita esistono conflitti e per questo sono divisi in tre fazioni, caratterizzate da armi e tattiche di guerra differenti: L’Impero Pelistal, L’Unione Nuimqol, Il Clan Thelodica.

La vita su Nia

Prima cosa da fare una volta effettuato in login sarà creare un proprio avatar umano. L’avatar consiste in una nostra immagine del volto, discretamente personalizzabile tramite la modifica dei caratteri più importanti del viso, tra cui anche una scarsa scelta di tatuaggi, e sfumature ed ombreggiature per lo sfondo. Successivamente si dovrà scegliere l’appartenenza ad una delle tre suddette multinazionali, dette Megacorporazioni. In seguito la scelta di una scuola ci indirizzerà verso il mondo militare, industriale o commerciale, con tanto di successiva decisione di una specialità per tali categorie. A concludere c’è la scelta di una corporazione di partenza e della cosiddetta “scintilla”, ossia una maggiore specializzazione che incrementa alcune nostre statistiche.

Una volta giunti nel mondo di Nia come prima cosa è bene seguire il tutorial, indispensabile per comprendere almeno i primi aspetti di Perpetuum. Come di consueto potrete controllare il vostro Mech tramite WASD o doppio click del mouse su un punto della mappa. Aspetto interessante consiste nella possibilità di percorrere alcuni luoghi che dipende dalle capacità del proprio robot di attraversare una certa conformazione del terreno, mentre la velocità di movimento dipende dal peso prodotto dal nostro equipaggiamento.
Terminato il tutorial, conciso e perfetto per capire come muovere i primi passi nel combattimento e nella raccolta di risorse, è bene dirigersi verso il terminal più vicino. Tali basi sono molto importanti per svolgere la maggior parte delle azioni di gioco, ossia la gestione delle statistiche del nostro alter ego, gestire l’equipaggiamento del robot, agire nel mercato, craftare, gestire la squadra, accettare missioni e così via. Per l’appunto all’inizio è praticamente d’obbligo svolgere le missioni di addestramento date dal terminal più vicino al luogo in cui la nostra avventura ha avuto inizio. Al termine di esse, verranno sbloccati due nuovi robot, e saremo quindi pronti ad avventurarci seriamente nel mondo di Nia. In seguito si potrà cominciare a seguire le missioni presenti nei vari terminal, distinte per tipologia e difficoltà: si potrà passare da un banale trasporto merci ad un attacco ad un gruppo di robot; per ogni situazione è bene quindi pensare al giusto equipaggiamento, adatto alla situazione.

Essendo il titolo un sandbox, e di conseguenza libero da molti vincoli, il prodotto può apparire inizialmente dispersivo; tuttavia un ottima community italiana, ricca di GM, è sempre pronta ad aiutare gli utenti.

In Perpetuum non si è costretti a sterminare un’intera specie animale al fine di raggiungere il livello successivo, ma al contrario non ci sono livelli, ed i punti esperienza si guadagnano con lo scorrere del tempo. In altre parole, ogni minuto del mondo reale corrisponde ad un EP (punto esperienza) in più, senza interruzioni: anche se non si è in gioco, la crescita del proprio personaggio continua. Tali EP servono poi ad aumentare le proprio abilità (si sottolinea che il gioco è “skill based”), all’interno dei suddetti terminal.

 

  

Battaglie fra robot

Il sistema di combattimento, seppur all’inizio poco intuitivo, è risultato nel complesso ben sviluppato e divertente. Il nostro equipaggiamento consiste in moduli, i quali sono elettronici, offensivi, industriali, ed ingegneristici. È possibile acquisire ogni bersaglio come punto di riferimento, e più sarà alta l’apposita skill, più bersagli potremo acquisire. Trascorso qualche secondo avremo agganciato il nemico, e attivando le nostre armi daremo inizio all’attacco. Il combattimento può essere sia tattico che frenetico: gli scontri fra mech sono davvero divertenti, e la possibilità di sfruttare il terreno a nostro vantaggio rende l’azione ancor più eccitante; infatti piante e rocce potranno fungere da riparo dai colpi inferti dai nemici. La telecamera permette poi un’ampia visuale del terreno alzandosi non di poco sopra al nostro robot, dandoci una perfetta visuale tattica attorno a noi.

Il PvE è ben realizzato, con NPC dotati di una discreta I.A., i quali cercano di attaccarci sempre in gruppo e di allontanarsi poi da noi per diminuire le probabilità di essere colpiti. Sarà difficile trovare robot amichevoli, e non esiteranno ad attaccarvi se vi soffermerete nelle loro vicinanze. Essi si distinguono oltre che per le sopra citate fazioni, anche per classe. Seppur i primi NPC siano facili da abbattere, più ci allontaneremo dai grossi terminal, più rischieremo di andare incontro a nemici forti e aggressivi, che con pochi colpi abbatteranno il vostro robot, facendovi così perdere gli oggetti nella vostra stiva ed il robot con cui stavate viaggiando. Nel caso abbatteste voi il nemico, potrete recuperare dalla loro stiva il loro carico. Una volta morti, verrete invece riportati alla stazione più vicina, dove riavrete il vostro robot di base. È sempre meglio quindi depositare oggetti di valore in un terminal, evitando che vadano così perduti, e pensare sempre se conviene davvero avventurarsi soli per il mondo di Nia e rischiare di perdere un robot ricevuto dopo tanto sudore e fatica, a meno che non fosse stato in precedenza assicurato, o a proprie spese, o per mezzo della corporazione a cui si appartiene. Le corporazioni sono delle sorte di clan costituiti da giocatori.

Al momento i robot a disposizione sono trenta, e si distinguono in leggeri, d’assalto, mech e mech pesanti, contando poi le loro varie specializzazioni che possono essere in razzi, laser e le armi magnetiche, in guerra elettronica, nel settore minerario e la raccolta.

Per quanto riguarda il PvP, elemento portante del gioco, il lavoro svolto dai ragazzi di Avatar Creations è davvero buono. Innanzitutto, il mondo di Perpetuum è costituito da sei isole, di cui tre sono pacifiche (a meno che non attiviate la flag per il PVP), e le rimanenti “Open PvP”. Quest’ultime sono ricche di risorse, difficili però da recuperare dati i numerosi conflitti tra giocatori, con avamposti controllati dagli stessi.
Per chi si dedicherà all’arte della guerra e non all’aspetto economico di Perpetuum, lo studio delle capacità del proprio robot sarà indispensabile per primeggiare negli scontri PvP, studiando accuratamente su cosa concentrare le proprie abilità: è meglio corazzarsi pesantemente o sacrificare la resistenza muovendosi più agilmente? Ad ogni modo, la tattica di gruppo sarà quella che ci permetterà il più delle volte a vincere gli scontri, costituendo corporazioni e squadre con specifici componenti, ognuno con un proprio preciso ruolo sul campo di battaglia. Il combattimento in Perpetuum si basa su calcoli particolari; solamente agganciare un bersaglio può determinare le sorti di uno scontro: attraverso vari sensori si può impiegare più o meno tempo ad acquisire un target. Senza contare che ogni arma ha delle proprie percentuali di danno e di insuccesso nel colpire il nemico.

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