Penny Punching Princess – Recensione
Il capitalismo: quel sistema socio-economico che ha inglobato il mondo occidentale, che inneggia alla privatizzazione dei mezzi di produzione e alla stratificazione sociale. Marx, Smith e Weber sono solo alcuni dei nomi degli eccellenti pensatori che hanno dedicato all’argomento ampie analisi e dissertazioni. Al contrario è piuttosto inusuale parlare di capitalismo all’interno del medium videoludico, figuriamoci in un beat ‘em up.
A proporci questo mix di generi è intervenuta Nippon Ichi Software con Penny Punching Princess: un beat ‘em up in visuale isometrica che propone una serie di livelli da affrontare impersonando una principessa dal cuore duro come la pietra che brandisce una calcolatrice, pronta a pagare il prezzo della corruzione dei suoi nemici ed elargire botte da orbi a chiunque abbia l’ardire di mettersi sulla sua strada.
C’era una volta, in un regno lontano lontano, un perfido tiranno dai semplici vizi e manchevole di virtù. Dalla sua tetra fortezza governava con pugno di ferro, spadroneggiando sulle lande attigue al cupo maniero. Un brutto giorno angherie e soprusi persero la loro efficacia: il capitalismo era giunto inatteso in quelle lande e la sovranità dell’oro spodestò il povero tiranno, che venne divorato dai debiti e morì in disgrazia. Sua figlia, la principessa, è ora pronta a riconquistare le terre perdute e ridar lustro alla dinastia. Assimilati i meccanismi del mondo del capitale è armata di calcolatrice e disposta a corrompere e massacrare i suoi nemici.
Dopo un breve tutorial sui comandi di base sbloccheremo l’Hub di gioco, dal quale decidere se partire per una missione, spendere punti abilità, equipaggiare nuove armature e così via. I comandi di gioco sono semplici: con la pressione dei vari tasti potremo picchiare i nemici, effettuare una capriola durante la quale saremo brevemente invulnerabili, effettuare un attacco pesante, usare l’abilità dell’armatura, evocare un alleato e utilizzare la calcolatrice.
E’ proprio attorno alla calcolatrice che si sviluppano le meccaniche uniche di Penny Punching Princess. Con la pressione del dorsale sinistro (abbiamo provato la versione Nintendo Switch), potremo interagire con l’interfaccia dello strumento di computazione ed inserire tramite il touch screen o i tasti del Joy-Con sinistro (a seconda del sistema di controllo prediletto) la cifra idonea alla corruzione di un nemico per farlo passare dalla nostra parte e utilizzarlo un numero limitato di volte come “evocazione”.
Tutto ruota attorno al vile denaro: picchiare i nemici fino a stordirli ci consentirà di scuoterli per rubare loro la pecunia; i numerosi forzieri presenti nelle varie mappe traboccano di preziosi e ogni occasione è buona per corrompere qualcuno. I corrotti saranno reclutati per essere utilizzati in seguito come materiale di crafting. In Penny Punching Princess il crafting riveste in fatti un ruolo primario nell’esperienza di gioco: fabbricare armature e statue che garantiscono ulteriori punti abilità necessiterà di un gran numero di nemici e trappole da raccogliere, costringendoci a tornare sui nostri passi e ripetere più volte livelli già affrontati per corrompere gli elementi necessari alle nostre ricette.
Il sistema di crescita del personaggio ruota attorno a punti abilità spendibili per aumentare i parametri che regolano l’efficacia in battaglia della nostra principessa come la vita massima, l’attacco e la difesa. I punti abilità si ottengono esclusivamente da forzieri ottenibili una tantum e dalla fabbricazione tramite crafting di statue. A nulla servirà uccidere frotte di nemici, se non a liberarci la via verso la meta.
Seppure il format di corruzione di nemici e trappole sia ingegnoso e divertente, il level design è purtroppo piatto e le sfide non sono mai abbastanza interessanti o impegnative da poter essere elogiate: l’esperienza di gioco ci vede sconfiggere orde di nemici schivando o utilizzando a nostro vantaggio trappole, per poi ripetere più volte lo stesso livello a caccia di tutti gli ingredienti che ci occorreranno per proseguire. Il comparto audio è convincente, tuttavia la scarsa varietà dei jingle farà si che melodie inizialmente apprezzate possano alla lunga tediare, creando un’atmosfera di grinding ipnotico non troppo brillante.
L’ironia che permea Penny Punching Princincess e l’idea alla base del gameplay sono elementi certamente interessanti, che purtroppo vengono vanificati da un level design piatto e da una ripetitività che non fornisce ulteriori stimoli al giocatore. Il titolo risulta particolarmente idoneo per brevi sessioni spensierate e per godere di un po’ d’azione su schermo senza troppe pretese.
Pro
- Teoricamente innovativo
- Narrativamente ironico
- Gameplay frenetico
Contro
- Level Design piatto
- Ripetitivo