Paradise – Recensione Paradise
Da Syberia a Paradise: calo di successo
Nel vasto campo dei “punta e clicca” si sono vissute grandi avventure come Syberia.Benoît Sokal, il creatore del gioco appena citato, torna all’opera per dare il meglio di sé. Dopo Syberia ci si sarebbe aspettato un gioco rivoluzionario ma purtroppo non è stato così.
Personaggio femminile, ricerca di qualcosa o qualcuno, queste sono le caratteristiche di Syberia ma purtroppo sono anche quelle del nuovo gioco prodotto dall’artista belga.
Paradise, il gioco in questione, differisce da Syberia solamente per l’ambientazione, passando dai freddi paesaggi di Kate Walker alla calda Africa di Ann Smith, protagonista del gioco. Paradise è un’altra avventura “punta e clicca” dove la trama e gli enigmi costituiscono gli elementi principali del gioco.
Benoît Sokal si sarebbe dovuto distaccare di più da Syberia in modo tale da rendere felici gli amanti di questo genere, invece ci ritroviamo tra le mani una brutta copia dell’affascinante Syberia.
Analizziamo più da vicino il gioco.
Ann Smith, in piena amnesia, nella calda Africa
È avvenuto un cambio nel passaggio da Syberia a Paradise: l’ambientazione.
Con questo gioco ci spostiamo nella misteriosa e afosa Africa, luogo di guerre civili e di natura selvaggia. Sokal inserisce tutto questo all’interno del suo gioco e il tema della guerra civile sarà molto pesante da affrontare.
Nella Maurania, in Africa, re Rodon, il dittatore locale, sta morendo ma non sembra essere disposto a cedere tanto facilmente il suo regno ai ribelli. Preferisce lasciarlo in mano a sua figlia e quindi le chiede di incontrarsi ma l’aereo dove si trova la giovane figlia viene abbattuto dai guerriglieri. Per fortuna un atterraggio nel deserto salva la ragazza, facendole perdere però la memoria.
Al suo risveglio si ritroverà nell’harem del principe di Madargane. Da ora in poi la protagonista prenderà il nome di Ann Smith, l’autrice di un libro che si portava dietro. Dopo aver affrontato varie prove all’interno dell’harem, la guerra civile raggiungerà il regno di Madargane, costringendo la ragazza a fuggire. Ma prima di partire il principe le assegna il compito di riportare un leopardo nella sua terra originaria.
Ann percorrerà molti luoghi diversi, misteriosi e affascinanti, sempre stando attenta alla guerra.
Le trame dei giochi di Sokal sono sempre le stesse, nessun colpo di scena fino ai finali dei giochi. Sarebbe stato meglio cambiare trama del gioco dato che i fan dei “punta e clicca” si sarebbero aspettati un gioco innovativo.
Grafica e sonoro realistici
La grafica è il fiore all’occhiello di questa avventura: la massima risoluzione disponibile è di 800×600 e questa è l’unica pecca. Le intense immagini cominciano a rapirci sin dal menu principale dove un leopardo nero è protagonista dello schermo ruggendo ferocemente. Ogni ambientazione è realistica nel minimo dettaglio: i fondali pre-renderizzati sono effettuati a regola d’arte, le inquadrature permettono sempre un punto di vista ottimo e si riesce a vedere tutto ciò che circonda la nostra eroina.
Non sono presenti numerosi effetti grafici, infatti molti scenari sembrano statici.
I personaggi non sono resi naturali al minimo dettaglio: molte volte i personaggi si muovono a scatti e si notano numerosi bug grafici che mandano in collisione l’ambiente e i vari modelli.
Quando si passa alle sezioni del leopardo, la grafica risulta scarsa e non aderente al resto del gioco.
I video sono realizzati ottimamente, anche se sono abbastanza corti.
Il sonoro non è da meno: con i suoi quattro temi principali e i vari effetti sonori riesce a ricostruire un’atmosfera perfetta. Il doppiaggio italiano poteva essere leggermente migliorato, ma già così è a livello professionale.
Difficile da giocare e noioso da portare avanti
Sul discorso del sistema di gioco, Paradise è decisamente inferiore rispetto a Syberia. L’interfaccia di gioco non è ben sviluppata, il cursore cambia forma in continuazione e lentamente, rendendo quindi difficile la ricerca di punti caldi. Pieno di bug grafici, a volte la nostra protagonista si rifiuterà di camminare anche se il cursore indica che è possibile seguire quella direzione.
L’inventario è decisamente poco pratico da utilizzare: si apre con il tasto destro del mouse. Molte volte Ann raccoglie un oggetto ma non dice neanche di che cosa si tratti: quando si prova a combinare degli oggetti tra loro non si capisce se si è creato un oggetto nuovo o no, dato che l’eroina non si appresta a dire niente e non si sente neanche un suono di conferma.
A volte i dialoghi si interrompono perchè abbiamo effettuato una scelta sbagliata all’interno di un discorso e quindi i dialoghi risultano incoerenti.
Molte volte per risolvere gli enigmi servono degli oggetti che se non ne siamo in possesso dobbiamo tornare di corsa indietro per recuperarli e per poter proseguire nel gioco. Per tre volte appariranno delle sezioni di gioco dove bisogna comandare un leopardo: per fortuna si possono evitare premendo il tasto "Esc", senza influire sul resto del gioco.
Questa avventura durerà dalle 25 alle 30 ore circa.
Noioso, ma bello
Paradise è un gioco affascinante per le ambientazioni scelte da Sokal, ma allo stesso tempo triste per gli argomenti amari che si devono affrontare.
Ci si sarebbe aspettato di più da Paradise, ma i numerosi bug grafici e gli enigmi fin troppo facili fanno calare il successo dell’artista belga.
Tuttavia, questa avventura, rimane un gioco a cui tutti i fan dei "punta e clicca" non potrebbero rinunciare.
Ultimo consiglio, scaricate assolutamente la Patch ufficiale del gioco.
Consiglio l’installazione della patch prima di iniziare il gioco.