OVRDARK a Do Not Open story RECENSIONE | Paura

OVRDARK a Do Not Open story RECENSIONE: Una grandissima sorpresa, per me. Vuoi per l’atmosfera terrorizzante, vuoi per il gameplay in classico stile primissimo Resident Evil, l’opera confezionata dal team di sviluppo spagnolo NoxNoctis rappresenta di fatto una proposta irrinunciabile per tutti gli appassionati del genere horror e, più in generale, per tutti i possessori di PlayStation VR 2.

OVRDARK a Do Not Open story RECENSIONE | Terrore

Te lo dico subito: la trama non è nulla di che, in quanto narra di un poveretto che si ritrova a dover far fronte alle malate e perverse minacce di un individuo piuttosto irascibile e dalla dubbia sanità mentale, impegnato a salvare la propria pellaccia e quella dei suoi affetti più cari. Ma questa scarsa propensione a raccontare una trama avvincente, in realtà, non rappresenta un punto debole del gioco.

Gli sviluppatori hanno infatti lasciato che il plot fosse solo una poco più che incalzante scusante per organizzare una peregrinazione giocosa fatta di puzzle ambientali, jump scares ed esplorazione che ricalca in maniera alquanto similare le dinamiche classiche del genere di riferimento. Ti sembrerà quasi di giocare a una versione in realtà virtuale e in prima persona di Alone in the Dark, rivista e corretta.

Trappole e l’assenza totale di qualsivoglia mappa completano una proposta ludica dalla difficoltà non troppo bassa, adeguatamente in grado di mantenere ben salda la tua attenzione per le cinque/sei ore di gioco che occorreranno, mediamente, ti occorreranno per portare a termine la prima volta OVRDARK: a Do Not Open story.

La prima volta, hai capito bene: la randomicità del layout della mappa di gioco, nonché del posizionamento di oggetti chiave e di alcuni dei codici sottesi dagli enigmi ti consentiranno di affrontare più volte l’avventura, spinto dalla presenza di numerosi segreti e dalla naturale implementazione dei PlayStation Trophies, alcuni dei quali risultano davvero ostici da ottenere senza un’adeguata conoscenza di ciascuna delle meccaniche che il gioco offre.

L’unico tasto dolente della produzione firmata da NoxNoctis è simboleggiato da una serie di bug e di imprecisioni nel sistema di controllo che probabilmente meriterebbero qualche fix.

In alcune occasioni sono dovuto forzatamente uscire dal gioco in quanto non venivano riconosciuti i comandi, in altre – soprattutto nel caso di alcune sezioni in cui c’era bisogno di agire in velocità – mi sono ritrovato in situazioni nell’ambito delle quali i movimenti impartiti tramite PSVR2 Sense non hanno sempre riprodotto in game gli effetti desiderati.

Niente di troppo fastidioso, intendimi, tuttavia ci vorrebbe davvero poco a rendere l’intera esperienza maggiormente fluida e bug free.

Anche a livello tecnico OVRDARK: a Do Not Open story non ti deluderà affatto, presentandosi con un’estetica decisamente importante e una realizzazione tecnica di primo ordine.

L’effetto mura è sempre presente ma non così fastidioso come in altre occasioni, considerando soprattutto il fatto che il gioco viene riprodotto nativamente a 60hz, con retroproiezione per raggiungere i 120hz.

Le atmosfere sono vibranti, le ambientazioni cupe quanto basta per terrorizzare, specialmente quando – e succede spesso, fidati – improvvisamente c’è uno sbalzo di tensione in grado di mandare in tilt i circuiti elettrici della terrificante magione che ospita le nostre avventure.

La colonna sonora, atmosferica quanto basta, chiude il cerchio di una produzione che ti consiglio decisamente, considerando anche il prezzo non elevatissimo cui viene offerta (29,99€).

OVRDARK a Do Not Open story è davvero un prodotto valido. Se sei in cerca di un titolo horror dallo stampo classico, in salsa VR, non devi davvero far altro che fiondarti sul PlayStation Store e procedere all’acquisto. Non ne rimarrai deluso.