Oddworld: Soulstorm – Recensione Nintendo Switch
Dopo svariati anni e dopo essere approdato su qualsivoglia piattaforma anche i possessori di Nintendo switch possono godere di Oddworld: Soulstorm, titolo creato e prodotto da Oddworld Inhabitants che vede in questo capitolo una sorta di seguito spirituale di Oddworld: New ‘n’ Tasty. Parlo di seguito spirituale poiché le dinamiche di gioco, opportunamente svecchiate, sono quelle del primo capitolo e vedono il protagonista Abe di nuovo alle prese con la salvezza del suo popolo: i Mudokon.
Il nostro malinconico e insicuro protagonista si ritrova suo malgrado nuovamente catapultato nell’avventura e tutti i Mudokon che vedono in lui il salvatore sono ancora una volta nelle tue mani. Se pensi che questa sia una buona cosa ti sbagli di grosso, dato che Oddworld: Soulstorm è un titolo dalla forte impronta trial and error e morire di continuo sarà il tuo unico scopo per trovare infine la salvezza.
Per quanto la trama sia ben trasposta e aiutata da filmati piacevoli e interessanti presto te ne dimenticherai poiché Oddworld: Soulstorm in fondo è solo una serie (infinita?) di puzzle ambientali in cui il tuo solo scopo è salvare quanti più Mudokon possibile. Qui personalmente ho trovato il primo dei difetti che imputo a Oddworld: Soulstorm: il gioco non prevede praticamente mai la possibilità di salvare tutti i malcapitati, semplicemente stabilisce delle soglie accettabili di morti con le quali assegnare un punteggio. Per esempio nella prima di queste operazioni di salvataggio vedrai 200 amici tentare la fuga ma il titolo ti assegnerà il Platino se ne riuscirai a salvare almeno 150 e, per come è sviluppato l’enigma, arrivare a 200 non è una questione di bravura o fortuna ma è semplicemente impossibile. Per un perfezionista questo è semplicemente inaccettabile.
In ogni caso va detto che gli enigmi sono piacevoli e se non vengono affrontati buttandosi a capofitto ma ragionando in molti casi te la caverai alla grande, specialmente settando un livello di difficoltà adeguato. In ogni caso la norma prevede che tu debba provare, morire, provare, morire e poi forse, al quarto o quinto tentativo avrai finalmente capito cosa fare e come farlo. Se pensi che questo basti per spuntarla contro Oddworld: Soulstorm, però, ti sbagli di grosso.
Grazie a un lavoro di porting il titolo su Nintendo Switch migliora anche rispetto alle generazioni precedenti, seppur senza far gridare al miracolo. Un’ottima grafica e FPS granitici non salvano Oddworld: Soulstorm dalle numerose imprecisioni tecniche che in un titolo di questo genere non possono essere perdonabili. Abe morirà spesso non per la tua incapacità di assolvere ai tuoi compiti quanto perché non ti sarai posizionato millimetricamente bene sotto una sporgenza o di fronte a una leva, o ancora perché ti troverai troppo vicino a un nemico.
Se però ti stai approcciando per la prima volta al genere e ti piace, sappi che Oddworld: Soulstorm offre una varietà di tattiche abbastanza soddisfacente. Dovrai furtivamente schivare e far fuori i nemici, sbloccare passaggi e liberare ostaggi da sfruttare per raggiungere la fine del livello. Per fare ciò avrai a disposizione pozioni alcoliche da incendiare e spegnere al momento opportuno con l’acqua, mine di prossimità stordenti e deflagranti, nastro adesivo e tanto altro. La barra della salute non è inoltre un problema dato che in Oddworld: Soulstorm la tua salute si rigenererà automaticamente a patto che tu sia fuori dagli attacchi nemici, cosa non semplice.
A impreziosire la tua capacità offensiva troviamo il leggendario canto di Abe, che ti permetterà di far muovere la tua essenza, sbloccare meccanismi e persino possedere gli Slug, i nemici giurati armati fino ai denti. Posseduti questi ultimi potremmo dare il via a massacri fratricidi e quando non avremo più bisogno del malcapitato di turno, continuando a cantare potremo farlo esplodere. Una dinamica che i fan di Oddworld conoscono bene, e che offre sempre un discreto grado di soddisfazione.
Schemi e fondali sono vari e ben realizzati e ci potrai trovare anche diversi segreti da scoprire. Personalmente non apprezzo molto questa prospettiva in finto 3D di cui Oddworld: Soulstorm abusa, ma questo è solo un semplice parere personale e comprendo che il tentativo degli sviluppatori sia quello di strizzare l’occhio ai vecchi capitoli per PsOne.
Sotto l’aspetto del divertimento e della longevità il titolo si difende bene. Resta il dubbio che sia destinato a un pubblico di fan affezionati, anche se un pubblico più giovane potrebbe ugualmente apprezzare l’umorismo di fondo e il carisma del buon Abe pur non conoscendone il glorioso passato sulle vecchie console. Il problema maggiore del titolo resta comunque la pazienza: chi ne ha poca come il sottoscritto si ritroverà a passare dal divertimento alla frustrazione abbastanza velocemente, e a quel punto il portare a termine l’avventura diventerà solo una questione di testardaggine .
La trasposizione su Switch è ben fatta e su questo non si discute, cosi come è innegabile che il fascino della portabilità dona sempre un valore aggiunto a qualsiasi titolo. in ogni caso, se te lo stessi chiedendo: no, in questo porting nulla è variato.
In conclusione posso affermare che Oddworld: Soulstorm sia un titolo ben trasposto su Nintendo Switch che può affascinare un pubblico nostalgico di nicchia e grazie alla portabilità offerta dall’ibrida di Kyoto acquista quel minimo di fascino in più. Forse si sarebbe potuto limare ulteriormente qualche limite software per rendere il tutto meno frustrante.
Oddworld: Soulstorm è un platform a enigmi che sbarca su Nintendo Switch portandosi appresso pregi e difetti delle edizioni passate ma acquisendo la portabilità. Il titolo si fregia di una storia intelligente, un protagonista empatico e un humor malinconico ma si porta dietro qualche difetto tecnico che unito all'anima trial and error possono rendere l'esperienza a tratti frustrante.
Pro
- Storia e atmosfera interessante
- Protagonista affascinante
- Per quanto il porting sia ben realizzato...
Contro
- ... non aggiunge nulla al titolo originale
- Impreciso
- Datato
- Politica Trial and Error trita