Observer: System Redux – Recensione
Con l’arrivo di Xbox Series X e PlayStation 5 questo autunno videoludico sta diventando sempre più interessante e ricco di novità ma non solo: sono infatti diversi i titoli già noti che vengono riproposti in versioni migliorate e adattate alle nuove potenti console di Microsoft e Sony. Questo è il caso di Bloober Team che, già al lavoro su The Medium, ha voluto rimettere mano a Observer per rilasciarlo nella sua variante System Redux. Con tutta una serie di migliorie grafiche rispetto all’originale titolo thriller-cyberpunk del 2017 e all’introduzione di nuovi elementi narrativi, Observer: System Redux è senza dubbio l’opera che più di tutte dimostra la maturità dello studio polacco, nato come piccola realtà indipendente ma che oggi può essere considerato un punto fermo del panorama indie e videoludico.
Inutile girarci attorno, Observer System Redux rappresenta prima di tutto un lascito artistico e un tributo al compianto Rutger Hauer. L’attore olandese, come si evince anche dalla locandina del gioco, ha prestato le fattezze e doppiato il protagonista Daniel Lazarski regalandogli una profondità e una credibilità uniche. Venuto a mancare nel luglio 2019, Hauer si è dedicato negli anni Novanta a tutta una serie di b-movie mentre negli anni Duemila ha ricoperto ruoli secondari in grandi produzioni, per questo motivo Observer rappresenta l’ultimo suo lavoro in veste di protagonista principale di un’opera.
Nei recessi della mente
Le tematiche di Observer System Redux risulteranno familiari agli estimatori della produzione Bloober Team: una vita spezzata, rapporti familiari interrotti, un mistero e un’indagine alla ricerca di una verità sopita nei recessi della memoria. Ciò che caratterizza il titolo cyberpunk, al di là dell’ambientazione futuristica del 2084, è proprio il detective di Cracovia che fa parte di un’unità speciale del Dipartimento di Polizia: gli “Osservatori”. Queste temutissime figure della legge sono in grado di compiere un vero e proprio hacking dei microchip identificativi personali impiantati nei cittadini, penetrando nelle menti altrui al fine di “osservare” la verità.
Ma ciò che fa muovere i passi di Daniel Lazarski dai sobborghi di questa Cracovia futuristica e distopica è un messaggio d’aiuto ricevuto dal figlio Adam, da cui si era allontanato diversi anni prima a causa di problemi familiari che il gioco andrà a sviscerare in maniera approfondita. La ricerca del figlio porta il detective a ritrovarsi bloccato all’interno di una fatiscente struttura abitativa, in quarantena a causa di un virus digitale — la Nanofagia — mentre un misterioso killer miete vittime in maniera “bestiale”. Insomma seppur non sia troppo longevo con le sue circa 8 ore di gameplay, variabili a seconda dello stile di gioco adottato, a livello narrativo Observer: System Redux riesce a tessere una trama di tutto rispetto che tiene incollati allo schermo nella sua breve, ma intensa campagna.
L’osservatore
Il gameplay del lavoro di Bloober Team risulta a prima vista piuttosto canonico con una visuale in prima persona e l’approccio da walking simulator, tuttavia avremo a disposizione delle feature interessanti grazie all’impianto da Osservatore del nostro Daniel in grado di fornirgli una visione aumentata che permetterà l’analisi delle varie scene da un punto di vista elettromagnetico (Electromagnetic Visio) e biologico (Bio Vision) al fine di cogliere indizi e particolari sfuggevoli a occhio nudo. Il dispositivo di hacking impiantato nell’avambraccio destro del detective Lazarski avrà il ruolo anche di diario\archivio, oltre a indicare in tempo reale il livello di stress raggiunto dal protagonista e ricordarci di assumere il Sincrozine, farmaco vitale per il detective e in grado di garantirgli la sincronizzazione con la visione aumentata: la sua mancata assunzione renderà la vista instabile e disturbata, riflettendosi nelle nostre indagini in maniera consistente.
Per il resto ci troveremo di fronte a dialoghi, analisi di ambienti, lettura di documenti digitali e semplici puzzle che difficilmente metteranno in difficoltà anche il giocatore più inesperto. Una chicca del titolo è rappresentato dal minigioco With Fire and Sword: Spiders, un puzzle game composto da 17 livelli (10, nell’Observer originale) in cui impersoneremo un cavaliere in cerca della sua principessa, in vari quadri in cui saremo minacciati, come lo stesso titolo suggerisce, da temibili aracnidi. I livelli di questo simpatico minigioco potranno essere scovati tra i vari PC sparsi per il complesso abitativo in cui muoverà i passi il detective Lazarski e violabili tramite le sue doti di hacking: il superamento di tutti i quadri sbloccherà un achievement segreto. Il gameplay della versione Xbox Series X non include le funzionalità aggiuntive della versione PlayStation 5 garantite dalle peculiarità del controller Dualsense, tuttavia si denota una sensibilità e una reazione dei comandi decisamente migliorata anche per il solido pad di casa Microsoft.
Trattandosi di un gioco rivisitato per la next-gen non potevamo esimerci dall’analizzare gli aspetti tecnici di Observer: System Redux. Così come gli ambienti in cui muoveremo i nostri passi, il lavoro di aggiornamento grafico di Bloober Team è caratterizzato da luci e ombre. Infatti sono evidenti i ritocchi generazionali su texture di ambienti e personaggi e, soprattutto, risulta notevole il lavoro fatto sull’illuminazione del titolo che gode ora di HDR e ray tracing, in grado di rendere più vivida e ancora più credibile l’ambientazione cyberpunk di Observer. Tuttavia il peso grafico mosso dall’ormai rodato Unreal Engine 4 risente di un frame rate leggermente instabile anche su una potenza hardware come Xbox Series X: il problema qui non è imputabile alla console in sé, ma all’aver osato probabilmente troppo sotto il profilo grafico, perdendo di vista la fluidità generale del titolo, che risente a più riprese di tutti gli ottimi accorgimenti elaborati dal team polacco.
Nonostante ciò, il titolo risulta godibile e restituisce un feeling visivo appagante e generoso, in grado di far ben sperare per il futuro The Medium. Sul versante audio abbiamo già avuto modo di sottolineare la recitazione di Rutger Hauer accompagnata da un doppiaggio fatto di comprimari meno famosi ma comunque convincenti. La colonna sonora accompagna in maniera quasi assente le nostre indagini, lasciando spazio al corollario di suoni quasi indistinguibili, scricchiolii e versi che rendono l’atmosfera di Observer: System Redux ancora più conturbante e claustrofobica, per poi sfociare in un boost di volume, tipico delle produzioni horror moderne, nelle fasi più concitate e topiche. Decisamente consigliabile l’utilizzo di un paio di buone cuffie avvolgenti, per apprezzare al meglio l’ottimo lavoro fatto sul sonoro di Observer.
Observer era un buon titolo già nel 2017, ma l’uscita di Observer: System Redux è la consacrazione del lavoro di Bloober Team tramite un concept cyberpunk in cui spicca l’interpretazione del compianto Rutger Hauer, istituzione del genere fantascientifico cinematografico. Il titolo offre una ricca trama, in grado di appassionare e far dimenticare i pochi e trascurabili enigmi presenti e, soprattutto, alcuni problemi di fluidità dovuti a un’ottimizzazione imperfetta del motore grafico. Nonostante ciò, il comparto tecnico si dimostra di pregevole fattura, con un lavoro di restyle importante e un uso massiccio e sapiente di HDR e ray tracing. Observer: System Redux non sarà il titolo più longevo tra quelli resi disponibili per le console next-gen al lancio, ma può sicuramente definirsi una piacevole scoperta o, magari, riscoperta.
Pro
- Concept cyberpunk e sceneggiatura di alto livello
- Rutger Hauer, c'è da aggiungere altro?
- Buon lavoro di restyle grafico
Contro
- Enigmi semplicistici
- Frame rate "ballerino"
- Breve e scarsamente rigiocabile