Not A Hero
La politica è un mondo torbido e pericoloso. Lo abbiamo imparato ormai fin troppo bene sia da serie di successo come ad esempio House of Cards che purtroppo dalla vita di tutti i giorni. Il nuovo titolo dei Roll7 ci pone di fronte quindi a questo scenario. Verremo infatti interrogati sul senso di quanto ci si possa macchiare di efferati delitti pur di ottenere ciò che si vuole, in questo la poltrona di primo ministro.
Il signore dei conigli
Il gioco fin dalle prime battute ha delle tinte parecchio surreali. Vestiremo i panni di BunnyLord, candidato alla presidenza del Regno Unito, che si ritroverà a bussare casa per casa pur di reclutare nuovi membri per il suo fan club politico. Il circolo però è un’associazione parecchio sui generis dato che non ci si ritroverà a fare volantinaggio per il bene del candidato premier bensì dispenseremo violenza gratuita pur di fare prevalere il nostro beniamino. Potremo quindi sia picchiare a morte un concorrente politico o ripulire sempre per finalità elettorali un quartiere malfamato.
Ci ritroveremo quindi sempre all’interno del BunnyLord Fun Club dove appunto si dovranno organizzare per filo e per segno tutte le mosse della campagna fino alle mosse finali prima del giorno delle elezioni, fissate a una distanza di ventidue giorni esatti.
Nove antieroi per un candidato
Gli obiettivi in cui ci dovremo cimentare per le nostre scorribande sono presenti tutti nella sala briefing dove i nove membri del club possono discutere allegramente. Ogniqualvolta cominceremo una missione potremo scegliere uno di questi autentici criminali, ognuno con delle caratteristiche uniche per portare a termine le nostre missioni. Il richiamo a Hotline Miami 2 è forte. La scelta del personaggio di volta in volta si rivelerà fondamentale perché in molte occassioni scegliere un personaggio piuttosto che un altro farà una grossa differenza. Ottimi in questo senso i dialoghi tra personaggi sempre ricchi di ironia tagliente. I personaggi variano da maniaci sessuali, a killer vegani fino a drogati di nicotina.
I livelli sono tutti ben caratterizzati. Ogni location infatti ha dei tratti distintivi molto spiccati che influenzeranno anche il gameplay. Dovremo di volta in volta infiltrarci in palazzi, spaccare porte e finestre, colpire il nostro bersaglio e poi fuggire con un camioncino o in maniera ancora più spettacolare in elicottero. I nemici che ci si pareranno di fronte però saranno moltissimi e tutti parecchio coriacei. Per completare quindi sia il livello che i vari obiettivi secondari dovremo impegnarci parecchio e utilizzare molta strategia. Il tutto in un vero e proprio bagno di sangue in cui spiccano gli elementi da pure shooter con sistema di copertura efficace e parecchie armi a disposizione. L’arsenale spazia da una pistola o un fucile con munizioni illimitate fino a torrette mitragliatrici, mine e bombe altamente distruttive. Si dovrà fare largo uso sia delle coperture che delle scivolate per proteggere l’eroe nel momento della ricarica.
Pixel Art
Not A Hero dal punto di vista tecnico fa largo uso del plugin ISO-Slant che è disponibile per numerosi motori grafici e quindi fa sfoggio di una grafica in pixel art da urlo, con animazioni sempre fluide un level design ad altissimi livelli. Anche il design dei personaggi è eccellente. Le missioni, comprese quelle segrete, sono ben ventiquattro e quindi ci sarà parecchio da sparare in giro.
Anche il sonoro ha pesanti influenze retrò con motivetti orecchiabili e un doppiaggio tutto con divertente accento in lingua inglese.
[signoff icon=”quote-circled”]Uno shooter a scorrimento molto arcade e indie da quei ragazzi di Roll7 che porta una ventata di aria fresca in questo genere così paludato a livello di gameplay e diverte anche per la sua graffiante ironia. Se la curva di apprendimento fosse stata un po’ meno ripida e la difficoltà un po’ più bassa sarebbe stato un titolo ancora più godibile, magari anche con l’aggiunta di una modalità coop multiplayer.
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