Nioh Collection – Recensione Playstation 5

Recensito su PlayStation 5

Il brand Nioh, checché se ne dica, ha saputo diventare un punto di riferimento per moltissimi giocatori. Nato e pensato come un prodotto estremamente di nicchia, punitivo e spietato nella sue dinamiche da souls-like brutale, il pargolo di Koei Tecmo e Team Ninja ha saputo espandere la propria sfera in maniera sempre più vistosa. Tale successo si è palesato in particolare con l’arrivo del secondo capitolo, arrivato sul mercato con una missione ben precisa: onorare il passato per conquistare il futuro. E lo ha fatto, Nioh 2, ha saputo migliorare in toto il suo predecessore, senza però mai abbandonarne (forse fin troppo) le linee guida, finendo col risultare un vero e proprio “more of the same” ma comunque più che riuscito.

Per questo ma anche per molti altri motivi, l’arrivo dell’intera saga sui lidi ancora vergini di PlayStation 5 ha sin da subito destato grande interesse. La possibilità di giocare (o rigiocare) entrambe le avventure con le nuove possibilità date dall’hardware dell’ammiraglia di Sony è risultata verosimilmente molto golosa, anche per i meno avvezzi del genere, incuriositi da un prodotto che promette centinaia e centinaia di ore di divertimento e, perché no, di imprecazioni.

Portando avanti la tradizione, però, Team Ninja non ha stravolto in alcun modo la formula “base” dei giochi, portando sugli schermi una “semplice” remastered che, come dice la parola stessa, si limita a migliorare senza snaturare quello che è un prodotto dalla fortissima carica personale.

Dual… Sword!

Parliamoci chiaro: ogni qualvolta ci si approccia a un titolo pensato per PS4 e poi adattato a PS5 la prima cosa che ci viene in mente è “come sfrutterà il DualSense?”. E, ovviamente, con Nioh e Nioh 2 in versione next gen questa verità non è assolutamente cambiata, anzi.

Sin dai primissimi minuti passati in compagnia di William o del buon vecchio Mad Sweeney (sì, lo abbiamo ricreato in Nioh 2) abbiamo avuto un ulteriore conferma di quanto il nuovo pad di Sony abbia delle potenzialità praticamente infinite. Giocare a entrambi i capitoli del brand con l’ausilio del nuovo pad restituisce una sensazione completamente diversa, grazie all’enorme potenziale dell’ormai più che rinomato feedback aptico.

nioh 2

Il nuovo modo di gestire la vibrazione restituisce nelle mani dei giocatori un modo di vivere l’arte del combattimento, il punto di forza più in vista della produzione, da una prospettiva completamente diversa. Ogni colpo viene qui amplificato e riprodotto in maniera differente, grazie proprio alle sensazioni “sensoriali” che vengono trasmesse attraverso l’ausilio di nuovo controller. Certo, non stiamo parlando di nulla di rivoluzionario, ma possiamo garantirvi che ogni momento passato a dare la caccia agli Yokai ha ora un sapore nettamente diverso. Anche i grilletti adattivi svolgono alla grande il proprio lavoro, seppur risultano più limitati e meno “invasivi”. Il loro reale utilizzo viene fuori principalmente quando si utilizzano le armi a distanza, e in particolare gli archi. I grilletti reduplicano in qualche modo la sensazione tipica di una freccia incoccata e successivamente scoccata, offrendo ai giocatori una sensazione di vicinanza come il proprio alter ego decisamente più elevata rispetto al passato.

Una revisione conservativa, ma piacevole

Da un punto di vista del gameplay, dunque, tralasciando le ovvie novità dovute dall’utilizzo del nuovo pad e dalla differenza di fluidità del gioco in sé, cosa che ovviamente altera in qualche modo la fruibilità generale del gioco, le novità generali sono tutto sommato marginali. Team Ninja ha portato avanti la sua ideologia di innovazione senza rivoluzione anche nella versione PS5 dei suoi due prodotti di punta, portando sugli schermi un prodotto solido e ben rifinito ma privo di qualsivoglia novità strutturale di rilievo. Dimenticatevi, dunque, Ray tracing, e nuovi artifici vari: Nioh e Nioh 2, in versione PS5, hanno dalla loro una stabilità e una fluidità decisamente di un altro livello rispetto al passato, ma il tutto si esaurisce fondamentalmente qui. L’opera di Team Ninja, nella versione rimasterizzata, offre come da tradizione al giocatore più versioni tre diverse impostazioni grafiche per godersi l’esperienza di gioco, tutte con i loro pregi e i loro difetti.

nioh

La prima scelta, dal nostro punto di vista, ricade sulla modalità 4K, che sembra senza troppi giri di parole la più bilanciata delle tre. Selezionando questa impostazione, il gioco girerà in 4K, con un notevole aumento di texture e definizione tecnica decisamente di buon livello, il tutto senza sacrificare il frame rate, che rimane saldamente (o quasi) sotto la soglia degli 60fps, specialmente prendendo in esame il secondo capitolo della saga.

Discorso molto simile per quanto concerne la modalità Standard, la quale è pensata anche e soprattutto per i non possessori di un pannello 4K. Tramite questa modalità, infatti, il giocatore può godere delle fatiche di William e del cacciatore di Yokai a una risoluzione lockata sul Full HD, con un frame rate granitico che ha come standard, ovviamente, I 60fps.

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Ciò spinge, chiaramente, il gioco in una direzione diversa, che predilige l’effettistica varia a discapito della risoluzione e della pulizia dell’immagine, decisamente inferiore e, a dirla tutta, non esattamente entusiasmante. Se vi state chiedendo quale scegliere tra le due opzioni, vi diciamo che quest’ultima è decisamente e, qualora voi foste in possesso di un pannello 4K, non dovreste nemmeno perdere tempo a riflette sulla scelta.

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La terza e ultima opzione è invece pensata ad hoc per i più esigenti. Stiamo parlando dell’opzione che permette di spingere il frame rate sui 120fps, tenendo così il gioco un vero e proprio trionfo visivo e soprattutto ludico. Scambiarsi fendenti con i nemici, a una tale velocità di aggiornamento, è una goduria fuori da ogni spiegazione, al netto della risoluzione con cui viene accompagnata, che si ferma “soltanto” sui 1080p.

Qualunque sia la vostra scelta, comunque, è giusto sottolineare che Team Ninja non ha sbagliato nulla (o quasi) dal punto di vista realizzativo. I due giochi risultano molto stabilii al di là dei preset scelti, cosa che sicuramente farà la felicità di tutti coloro hanno amato i titoli originali o di chi, magari, si avvicina al brand per la primissima volta.

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Proprio però pensando ai giocatori di vecchia data, è giusto sottolineare due cosette. La prima è dedicata alla quantità di novità che, da come avrete già avuto modo di capire, non giustifica minimamente l’acquisto di queste versioni, specialmente se le avete ampiamente spolpate su PS4. A ciò si lega il secondo punto, quello cioè relativo alla mancanza di un upgrade vantaggioso o gratuito per tutti i possessori delle vecchie copie del gioco.

Team Ninja non si è ancora espressa al riguardo, ma la direzione intrapresa sembrerebbe non lasciare spazio a grandi speranze. Si tratta senza dubbio comprensibile a livello di marketing ma che, alla lunga, potrebbe non giovare alla compagnia nipponica.

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La saga Nioh approda su PS5 con una versione rimasterizzata dei due capitoli usciti originariamente su PS4, acquistabili singolarmente o entrambi, grazie alla Nioh Collection. La nuova veste grafica spinge i due titoli verso uno standard qualitativo decisamente superiore, seppur senza miracoli tecnologici di sorta. La vera novità è rappresentata dal preset a 120fps, una feature sicuramente molto interessante ma ancora un tantino elitaria, ma che farà sicuramente la felicità dei giocatori più esigenti. La scelta di non apportare modifiche sostanziali alle due opere, arrivate comprese di DLC, può anche essere compresa, ma si scontra fortemente con quella di non permettere l’upgrade ai giocatori di vecchia data, che dal nostro punto di vista farebbero meglio, anche alla luce di ciò, di stare alla larga da questo pacchetto. Se non avete goduto della magia di Nioh e Nioh 2 su PS4, invece, non avete molte scuse: si tratta di un’esperienza ludica da vivere a ogni costo, preparandosi bene però psicologicamente. Vi attendono centinaia e centinaia di ore di lotta, sangue e dolore… ma ne varrà la pena!

7.5

Pro

  • Tante opzioni grafiche tra cui scegliere
  • Il DualSense è sfruttato piuttosto bene
  • Tutti i DLC sono inclusi nel pacchetto

Contro

  • Upgrade non gratuito per i possessori delle copie PS4
  • Poche novità degne di nota a livello contenustico
  • Il primo capitolo fa leggermente più fatica del secondo
Vai alla scheda di NiOh: Complete Edition
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