Ni No Kuni II – Recensione Nintendo Switch

Recensito su Nintendo Switch

Quello di Ni No Kuni è diventato negli anni un franchise che esula dai videogiochi. Letteralmente significa “Secondo Regno”, e narra di un mondo parallelo in cui ognuno di noi ha un corrispettivo. Tecnicamente conta sei titoli, di cui due principali, e un film disponibile su Netflix che ha permesso di far conoscere al grande pubblico la creatura di Level 5, gli stessi sviluppatori dei Professor Layton, Yo Kai Watch e Inazuma Eleven.

I Ni No Kuni hanno attirato anche l’attenzione per i nomi illustri che hanno aiutato la creazione de La Minaccia della Strega Cinerea, il primo capitolo. I primi si sono occupati delle scene animate, il secondo della colonna sonora, rispettivamente lo Studio Ghibli e Joe Hisaishi, patrimoni del Giappone.

Il successo del primo ha poi generato un sequel, tra diverse virgolette dato che in comune ha il mondo parallelo ma non i personaggi: Ni No Kuni II: Il Destino di un Regno. Questo, come il suo predecessore, è stato portato da Konami su Nintendo Switch, luogo ideale e amichevole per le fiabe di questo genere.

Se Ni No Kuni toccava le corde del nostro cuore attraverso Oliver, ragazzino in cerca della madre, in quest’istanza il protagonista è Evan, giovane principe metà umano e metà felinide che si vede costretto a scappare con la coda tra le gambe dal suo stesso regno causa un colpo di stato ordito da Ratoleon (un topo, naturalmente). Evan è un sovrano ottimista e benevolente che vede il bicchiere sempre mezzo pieno. Deciderà infatti di sfruttare l’avidità del regicida per fondare un regno caratterizzato dall’assenza di conflitti. Ad aiutarlo nella sua utopica visione ci sarà Roland, uomo importante del nostro mondo che viene teletrasportato misteriosamente a Gatmandù in seguito a una terribile esplosione. I due verranno presto raggiunti da Solario – il Lucciconio di Ni No Kuni II, con tanto di accento romano presto stridente con l’ambientazione – e altri membri.

Il confronto con Ni No Kuni è lapalissiano, soprattutto a chi è piaciuto e vorrebbe ritrovare quelle atmosfere nel secondo capitolo. A differenza de La Minaccia della Strega Cinerea, Il Destino di un Regno ha una natura action, rigettando quella a turni del predecessore. A testimoniare questo cambiamento non da poco, anche i Famigli sono stati rimossi e sono stati sostituiti dai Cioffi in battaglia.

Ni No Kuni 2

I Cioffi sono degli esserini naturali molto simili ai Kodama di Principessa Mononoke e i Nerini de La Città Incantata. Si dividono in elementi e aiutano passivamente Evan e compagnia durante le battaglie con le creature di Ni No Kuni II. Se nel primo i Famigli erano una parte fondamentale del gameplay, qui la componente Gotta Catch ’Em All si sente di meno: i Cioffi sono adorabili, ma offrono un supporto più o meno dubbio, né è chiarissimo come funzionano; la parte del leone la fanno Evan, Roland e gli altri alleati che, armati di spade, martelli e archi attaccano, si difendono e schivano in combattimenti in tempo reale. Nonostante ciò, cercare i vari Idoli Cioffi nascosti tra le mappe del gioco è una bella sfida, soprattutto perché devono essere saziati con oggetti da indovinare. Il premio sarà una creaturina nuova di zecca, da aggiungere al proprio party fino a un massimo di quattro. Presenti anche le abilità – ovvero le magie, che sentiamo esser state più abbandonate in questo sequel, o per meglio dire meno giustificate che in Ni No Kuni.

ni no kuni 2

A una prima impressione il combattimento potrebbe sembrare molto semplice. Lo stesso gioco è stato criticato per essere troppo facile, tanto che uno dei DLC presenti in questa edizione completa ha aggiunto due livelli di difficoltà ulteriori. A un’occhiata più approfondita, invece, si scopre che a difficoltà dignitose lo spam di fendenti di spada non porta da nessuna parte e che la magia è limitata. Che i nemici hanno delle debolezze, sebbene non siano esplicitate chiaramente come in Ni No Kuni (la mancanza dell’Abbecedario fa male al cuore) e che la funzione Equalizzatore nel menu permette di personalizzare ogni battaglia, dai drop alle resistenze semplicemente muovendo le levette. Bisogna anche mettere in conto l’intelligenza artificiale dei nostri compagni, decisamente deficitaria e volta all’attacco senza remore. Purtroppo non vi è la possibilità di cambiare personaggio in battaglia (se non alla sua morte), che deve essere pre-selezionato come Leader dal menu di gioco prima di gettarsi a capofitto contro i mostri mollicci e draconici che Ni No Kuni 2 ha da offrire, e il level up era graficamente più chiaro nel primo.

Ni No Kuni 2

Potremmo dire che Ni No Kuni II racchiude in sé tre generi: l’Action RPG, il gestionale e il Real Time Strategy. Quello che colpisce di più del gioco, infatti, è sicuramente la sua vastità e quantità di cose da fare. Un regno non si costruisce certo in un giorno, ma bisognerà pur costruirlo. Ecco l’elemento gestionale, il “creare” un regno da zero e soffiargli l’alito della vita attraverso tutte le attività che rendono un reame tale – dal mercato a un’armeria, passando per il laboratorio magico e varie gilde che coltivano o scavano materiali.

Obiettivo di questa componente del gioco è aiutare Evan a coronare il suo sogno, costruire un luogo che si possa chiamare casa e dove si possa tornare, rendere la gente felice e approfittare delle attività per migliorare armi, armature, apprendere nuove magie e persino creare nuovi Cioffi. Tutto questo posto che si abbiano i Talenti, un bel modo per chiamare i sudditi che scelgono di popolare Eostaria con particolari affinità con le attività, volte a farle crescere e ottenere sempre di più lato gameplay. I Talenti si reclutano tramite le missioni secondarie e altre modalità che verranno poi rivelate nel gioco man mano che si avanza, mentre le Ricerche, ovvero l’espansione di nuove frecce da inserire nel nostro arco – migliorie della Quality of Life, magie più potenti, ecc. – richiede del tempo effettivo di gioco che può essere accelerato con i dorados reali, che si generano automaticamente, oppure mettendo la console in modalità riposo.

Ni No Kuni 2

La parte gestionale è forse quella meno riuscita. Sono le cosiddette Battaglie Campali, che prevedono un combattimento tra le nostre truppe e quelle avversarie in campo aperto stilizzati come chibi, esattamente come appaiono i personaggi nell’overworld. L’obiettivo è sfondare le linee nemiche attraverso attacchi semplici o vari comandi, come abilità legate a un singolo personaggio o al Re Evan stesso, per ottenere ricompense non sempre utili al crafting (emblematica una porzione di panna fresca ricevuta). Le Battaglie Campali potevano sicuramente essere approfondite di più, in quanto c’è molto di automatico nella loro gestione.

Contribuiscono ad allungare le ore di gioco i Labirinti Onirici, una missione secondaria che ci verrà affidata a inizio gioco e aprirà le porte di dungeon che, per fare un paragone esagerato, ricordano i Chalice Dungeon di Bloodborne. Sono luoghi caratterizzati da un contatore della difficoltà che aumenta con il passare del tempo. Più il livello è alto, più il livello dei nemici contenuti al suo interno crescerà facendosi più difficile. Per abbassare la difficoltà crescente bisognerà offrire a una statua ingorda delle particolari sfere rosa. Chiude il Labirinto l’immancabile boss, detentore di uno dei nove pezzi necessari per la parte finale della quest.

Ni No Kuni 2

Ni No Kuni 2: Il Destino di un Regno viene proposto su Nintendo Switch nella sua Prince’s Edition, un’edizione che comprende diversi contenuti: il Labirinto del Sovrano Fantasma, un’avventura extra per Evan con un nuovo dungeon, il Labirinto, appunto, e Il Leggendario Libro del Mago, che segna il ritorno di un vecchio amico dal primo capitolo e si incentra sull’altro protagonista del gioco, Roland. Chiude il cerchio l’Adventure Pack, un DLC (gratuito al tempo) che aggiunse le altre difficoltà, oggetti e boss. Tutti questi contenuti sono ritenuti end game.

Ni No Kuni 2

Il gioco gira discretamente su Nintendo Switch, senza cali di frame, sebbene l’abbiamo preferito più sul grande schermo familiare che in modalità portatile. In modalità TV è indubbio che Ni No Kuni 2 mostri qualche parte sgranata, ma sfidiamo a fare le Battaglie Campali in modalità portatile previa prenotazione dall’oculista. C’è da dire invece che la gestione del regno di Ni No Kuni 2 si presta a sessioni di gioco portatili diventando un’insolita attività rilassante.

Nonostante la collaborazione in sé dello Studio Ghibli con Level-5 si sia conclusa con La Minaccia della Strega Cinerea, le atmosfere ghibliane permeano il titolo. Le musiche di Joe Hisaishi continuano ad essere il valore aggiunto della serie, molto tipiche. Il maestro torna dal primo capitolo con un curriculum appena prestigioso: firma la colonna sonora di Nausicaä del Valle del Vento, Totoro e Il Castello Errante di Howl per citarne solo alcuni, e porta nel gioco brani talvolta trionfanti, talvolta lugubri a seconda dell’occasione, ma alcune tracce risultano troppo intense e drammatiche per il contesto. Un esempio lampante è Val Serpentina (Cloudcoil Canyon in inglese), che ha momenti improvvisamente alti. Ha preso parte al progetto anche Yoshiyuki Momose, ex membro dello Studio Ghibli (Una Tomba per le Lucciole, Porco Rosso e molto altro), che collabora come character design qui e come regista del film Ni No Kuni, che ha sicuramente aiutato nel costruire il Secondo Regno e tracciarne il destino.

Ni No Kuni 2

Ni No Kuni 2: Il Destino di un Regno offre una trama più all’acqua di rose, squisitamente irreale e fiabesca – pochi seguirebbero ciecamente un preadolescente nel fondare un regno con tutti i crismi – e si differenzia quanto basta dal primo per avere una sua identità. Chi arriva dal primo Ni No Kuni troverà un gioco Action RPG con i Cioffi al posto dei Famigli, e con diverse modalità di gioco da renderlo sconfinato, come gestire il proprio regno. Sono presenti l’ombra dello Studio Ghibli e lo spirito fantastico che caratterizzano la serie e, sebbene la colonna sonora non sia perfetta, è un altro Ni No Kuni che vale la pena scoprire su Switch, soprattutto nella sua versione completa.

7.9

Pro

  • Edizione completa
  • Longevità garantita
  • Combattimento rivisitato
  • La gestione del regno offre possibilità
  • Ok su Nintendo Switch

Contro

  • Le Battaglie Campali non sono un granché
  • IA non spettacolare
  • Doppiaggio sporadico
  • La musica non è sempre calzante
  • Scarsa varietà di nemici
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