Nex Machina – Recensione

Nex Machina non è certamente il primo videogioco arcade nato su console casalinga (e PC) ma è sicuramente uno dei più puri, efficaci e meglio riusciti. Che piaccia o meno, va ammesso: le care, vecchie sale giochi amate negli anni ’80, arricchite dalle migliaia di lire di risparmi e paghette e stipendi, sono ormai un ricordo lontano. Il tempo passa, la società cambia e le piattaforme evolvono, si adattano, si estinguono; gli antichi cabinati sono ormai reliquie per veri, purissimi appassionati, come le banconote con errori di stampa e la cacca di dinosauro.

Questo, però, non significa che il genere arcade sia morto, anzi: negli ultimi anni, nonostante la tendenza a semplificare sempre più l’esperienza del videogiocatore per rendere il medium fruibile alla più ampia fetta di pubblico possibile, si è sviluppata una corrente contraria, quella degli estimatori dei titoli hardcore, corrente all’interno della quale si inseriscono alla perfezione giochi puramente arcade come Nex Machina.

Erede spirituale di Resogun, Nex Machina è una creatura di Housemarque, azienda finlandese nel settore videoludico da oltre 20 anni. Nonostante si tratti di un titolo indie, Nex Machina ha avuto l’onore di vedere tra le fila dei collaboratori creativi Eugene Jarvis, un mostro sacro del genere shoot ‘em up arcade fin dagli anni ’80. Non a caso, Nex Machina riesce a trasmette quell’esatto, nostalgico feeling da titolo per cabinato, nel bene e nel male.

Gioco dal setting cyberpunk (o, come definito dagli stessi sviluppatori, “cablepunk“) Nex Machina ha ambientazioni cupe e futuristiche, non pienamente apprezzabili a causa dell’estremo dinamismo del titolo, ma che se osservate con attenzione mettono in evidenza una gran cura e varietà nella realizzazione, anche di piccoli dettagli praticamente invisibili durante il gameplay.

Questo è dovuto senz’altro alla frenesia del titolo, come anche da un uso, quasi abuso dei particellari e dello stile voxel durante gli scontri; un occhio abituato a videogiocare è in grado di adattarsi a stress ben peggiori, ma le prime ore di gioco possono rivelarsi dispersive e snervanti, soprattutto per i meno avvezzi al genere.

Questi ultimi si troveranno davanti a un’altra, forse più ardua sfida per la propria pazienza: la difficoltà di Nex Machina è nettamente superiore alla media videoludica fin dalla modalità Principiante, al punto che ad oggi solo il 20% dei possessori del gioco è riuscito a terminare a quella difficoltà i 5 brevi, ma intensi mondi della modalità Arcade. Questa prevede una sfida consecutiva, livello dopo livello, di orde su orde di alieni e macchine ostili da abbattere ed esseri umani da trarre in salvo.

Ogni mondo è suddiviso in livelli, al termine del quale aspetta il classicissimo boss di fine stage: a dispetto di una grafica convincente, il design delle creature è basilare e non troppo ispirato, sebbene compensato da un’ottima varietà di terreni e sfide da superare in pieno stile trial and error.

La pazienza sarà l’arma migliore, ma fortunatamente non l’unica: oltre alla classica scarica di proiettili da indirizzare contro gli avversari, il silenzioso protagonista ha a disposizione delle armi secondarie, scudi protettivi (molto rari) e vite extra (ancora più rare) da recuperare all’interno delle stesse arene. Il drop è casuale e varia in base al momento della raccolta, per quanto nei livelli avanzati l’uso di armi offensive secondarie è sconsigliato per evitare di spezzare il ritmo di movimenti e direzione dei colpi.

I mondi legati agli eventi di trama sono 5, ma esistono anche battaglie opzionali ed estremamente più ostiche, da sbloccare salvando gli “umani segreti”, ben nascosti all’interno delle mappe. Oltre alla già citata e classicissima modalità Arcade, Nex Machina offre la possibilità di esercitarsi nella modalità Mondo Singolo, di mettersi alla prova con le sfide stagionali dell’Arena, o di condividere il titolo in compagnia di un proprio amico grazie alla Co-op locale. Le classifiche globali permettono di osservare e imparare dai migliori, grazie alla presenza di un replay del gameplay di ciascun classificato all’interno di ciascun livello.

Superare le sfide e l’Arena fa acquisire moneta di gioco al profilo del giocatore, utile per personalizzare sia l’avatar, che l’aspetto del protagonista e il colore dei suoi proiettili: tutti elementi puramente cosmetici, che non alterano in alcun modo l’esperienza di gioco e che, nell’era dei DLC, fa piacere doversi guadagnare col sudore della fronte e dei polpastrelli.

La durata media della modalità Arcade difficilmente supera le 3 ore alla difficoltà base; sulla carta, quindi, Nex Machina ha un contenuto piuttosto limitato. Questo però non può essere considerato un difetto in senso stretto, quanto un elemento sicuramente migliorabile in futuro (magari anche con i tanto demonizzati DLC) visto che, per la sua stessa natura, Nex Machina richiede decine e decine di tentativi e la memorizzazione di ogni singola ondata di nemici per poter essere completato ai livelli di difficoltà avanzati; il solo passaggio dalla modalità Principiante alla Esperto renderà quei pochi mondi di gioco dolorosamente interminabili.

Musica techno, colori super saturi, voxel, migliaia di proiettili e particellari e 60fps granitici su ogni piattaforma sono gli ingredienti base dell’ottimo Nex Machina: un arcade vecchio stampo, in grado di rubare il cuore di ogni giocatore che abbia superato gli -enta e affascinare i giovani pronti a mettere alla prova le loro capacità con un gioco spietato, ma onesto.