New Star GP: recensione PC – Il racing game che non ti aspetti
New Star Gp è il gioco in cui mi sono imbattuto proprio quando stavo iniziando a sentire il bisogno di un buon vecchio e sano racing game: purtroppo Forza Horizon 5 è bellissimo e macina ancora numeri incredibili, ma non è a mio parere abbastanza appagante nelle sfide.
Quel che conta davvero nei giochi di corsa è infatti il bilanciamento della sfida, che deve rimanere sempre al livello ideale in cui ogni impulso fa la differenza e si percepisce ogni piccolo miglioramento; in sostanza il gioco deve apparire “reale”, e vincere o perdere dipende dalla tua abilità – sempre – e non dagli upgrade al veicolo di sorta.
Per questo F-Zero, Wipeout, Super Mario Kart, Trackmania, Fast RMX e Redout (con qualche riserva soprattutto sul 2) rimangono al top e, pur essendo una componente fondamentale, non c’è comparto grafico che tenga nella mente degli appassionati di questo genere di gioco, un pò bistrattato e messo in disparte ultimamente.
New Star GP: giocabilità immediata, gameplay bello fresco
Partiamo quindi dal fulcro di ogni recensione di un gioco di corse che si rispetti: la giocabilità. Si tratta di un titolo volutamente arcade, che non disdegna la strategia, come descriverò più avanti, ma nella dose giusta per non intaccare l’immediatezza e la freschezza del gameplay. Pad in mano e via: freno, acceleratore e turbo e si è già in pista, dove ci si sente subito a proprio agio, e dove si avverte la differenza tra l’avere più o meno carburante, problemi ai pneumatici o l’auto migliorata, ed ogni cordolo preso troppo forte, ogni metro fuori pista si avvertono eccome.
Il feeling che l’auto restituisce è abbastanza fedele alla realtà, la responsività dei comandi è ottima e questo è esaltante e contribuisce non poco all’aura arcade di New Star GP (titolo non troppo accattivante a mio parere, al contrario del gioco).
Una ventata d’aria fresca
Accanto alla giocabilità gli sviluppatori hanno amalgamato diversi accorgimenti che rendono New Star GP una ventata d’aria fresca: il gioco nella modalità campagna è diviso nelle decadi della F1, dagli anni 80 ad oggi. Tali decadi non solo costituiscono l’occasione per rivivere duelli mitici con i piloti del tempo (con nomi storpiati ma riconoscibilissimi) e su piste che sono anch’esse riconoscibili mediante alcuni scorci caratteristici dei circuiti mondiali, ma sono direttamente proporzionali al livello di difficoltà: gli anni 80′ partono soft, ma la sfida si innalza fino ad arrivare ai giorni nostri.
E’ possibile – anzi doveroso per stare al passo con il livello degli avversari – potenziare l’auto utilizzando una valuta che si ottiene piazzandosi bene nelle gare e nelle competizioni di approccio alle stesse, come la sfida dei checkpoint, le gare ad eliminazione o la pista al contrario, ma anche avendo cura della felicità del nostro staff. Avete capito bene: tenere alto il morale di tutti i membri del team è essenziale, così come mettere del pepe nella rivalità con i piloti avversari, senza esagerare, fa salire il gradimento degli sponsor.
Capita anche di ricevere la telefonata di un faccendiere che ci offre una lauta ricompensa per non far arrivare sul podio un nostro rivale, o che il tuo ingegnere si infortuni pestando un rastrello e colpendosi un occhio, con conseguente deficit dei benifici da lui forniti. Anche il meteo riveste un ruolo importante, così come i pit stop, dato che come detto la giusta strategia inerente la quantità di benzina ed i pneumatici più adatti, soprattutto non troppo usurati, fa la differenza.
Grafica e sonoro
Ai videogiocatori non più di primo pelo balzerà subito alla mente Virtua Racing, portato in sala giochi dalla Sega nel 1992 e protagonista di conversioni per il mercato domestico con il Saturn ma anche la Playstation 2. Lo stile grafico è quello, ma decisamente più pulito: le texture poligonali sono molto meno evidenti e anche se non si grida al miracolo il frame rate nella versione provata per PC è granitico ed inossidabile anche con molteplici veicoli sullo schermo e con la pioggia.
Quanto al comparto sonoro, le musiche sono orecchiabili e accompagnano gradevolmente, rimanendo in mente anche a schermo spento; per quanto riguarda il rumore dei motori poteva essere fatto uno sforzo maggiore, in quanto lo stesso risulta assai monocorde per tutti i veicoli e le decadi.
Impressioni sulla progressione di gioco
Le prime ore passate con New Star GP lasciano la sensazione di un perfetto mix arcade: impari, ti diverti, hai voglia di continuare a giocare. Verso la metà della prima decade (formata da 10 circuiti, per ogni circuito abbiamo prove di approccio alla gara vera e propria, come le sfide 1 contro 1 lanciate da piloti con cui abbiamo battagliato in maniera troppo accesa, o la gara ad eliminazione, nella quale ogni tot secondi viene eliminato l’ultimo pilota) comincia a subentrare un pò di ripetitività e il livello della sfida inizia a scemare un pò troppo.
A questo proposito voglio darvi un consiglio: se riuscite ad andare bene facilmente nella prima decade, usate la visuale soggettiva, la quale aumenta un pò la difficoltà ed è anche più divertente e spettacolare, anche se è più difficile pianificare l’approccio alle curve, non avendo una visione d’insieme del circuito, come invece avviene maggiormente con la prospettiva esterna con l’auto in “terza persona” a dimensioni medie. Nota di merito per quest’ultima visuale, che raramente nei giochi di corsa è così piacevolmente utilizzabile.
Altri modi per ovviare al sopracitato calo di sfida consistono nella facoltà di utilizzare fino a tre riavvolgimenti per correggere gli errori di guida (sconsigliato, in quanto solo i poppanti riavvolgono invece di imparare dai propri errori, e comunque l’utilizzo anche di un solo riavvolgimento non dà alcuna valuta nè permette di avanzare alla lunga), o più semplicemente utilizzare il livello di difficoltà “pro”. Va considerato che in entrambi i livelli di difficoltà sarà sempre presente una scia colorata che indica la traiettoria ottimale da seguire e l’intensità della frenata consigliata, il che già di per sè costituisce un discreto aiuto.
Ma andando avanti scoprirete che le sensazioni sgradevoli riguardanti il livello di sfida sono per l’appunto solo delle sensazioni: dalla seconda decade le cose iniziano a farsi complicate, ed è qui che i duri iniziano a giocare. Alla fine dei conti la prima decade costituisce – non dico un lungo tutorial – ma la necessaria gavetta per la vera competizione.
Ad onor del vero tale stacco tra le due decadi si rivela essere troppo brusco, ma la soddisfazione aumenta a dismisura, spingendo a giocare e rigiocare.
In conclusione
Non sarà presente l’anti aliasing e certo non serve scomodare una 4080 TI per giocare a New Star GP, ma questo titolo è ciò di cui avevo bisogno in questo momento, di cui molti avevano bisogno, credo, forse senza nemmeno rendersene conto: a volte per andare avanti occorre fare un passo indietro, ma nella direzione giusta.
Pecca inconcepibile e che auspichiamo venga emendata quanto prima è l’assenza di un multiplayer on line (in locale si possono giocare fino a 4 carriere simultaneamente), che eleverebbe il rango di New Star GP non di poco. Nel 2024 non credo sia pretendere troppo.
Se sentire parlare di Virtua Racing ti ha ricordato i tempi delle accese console war, qui c’è un editoriale apposta per te. E se ti andasse di acquistare New Star GP a un prezzo scontato, puoi farlo seguendo questo link.
Un racing game onesto, immediato e senza troppi fronzoli, che fa della giocabilità la sua ragion d'essere.
Pro
- Gameplay fresco e immediato
- Grafica pulita e frame rate granitico
- Ottima modalità carriera
Contro
- Inconcepibile assenza del multiplayer on line
- Una certa ripetitività di fondo mina le ambizioni di grandezza del titolo