Need For Speed Carbon – Recensione Need for Speed Carbon
Una nuova cromatura
Se dopo una giornata stressante vi viene voglia di sfogare un po’ della vostra creatività, ma allo stesso tempo provare i brividi di una sfida all’ultimo semaforo, allora Need For Speed Carbon è il gioco che state cercando.
Dopo il lancio di Most Wanted ed il successo ottenuto da tale titolo, la EA ha deciso di portare una nuova “cromatura” per gli appassionati del genere; gomme roventi, ritorni di fiamma e motori assetati di giri vi attendono in una incalzante dinamica di eventi, gare e fughe oltre il limite della velocità consentita.
Per chi non ha mai affrontato la serie NFS, consiglio l’approccio con questo titolo, il quale presenta novità e parecchie implementazioni nelle sezioni di Tuning oltre un parco macchine che è stato rivisitato ed ampliato con cura.
Detto questo addentriamoci nel gioco vero e proprio, siete pronti? Allacciamo le cinture, affondiamo la frizione, giriamo la chiave: let’s go!
Ultimi alla partenza non vuol dire ultimi all’arrivo
Prima accelera poi pensa
Possiamo definire Carbon il continuo di Most Wanted, anche se la trama lascia alquanto a desiderare; infatti risulta poco polposa, ma si sa questo è un gioco dove conta premere a fondo il pedale, non certo pensare a cosa si vuol fare il giorno dopo.
Siamo a Palmont City, dove il clima è tutt’altro che tranquillo, le gang rivali si fronteggiano a colpi di portiere e drift che spolverano i precipizi dei canyon, dove si svolgeranno molte delle vostre gare. Adrenalina e velocità saranno i vostri amici più stretti, vedete di non litigarci.
Lo scopo del gioco è alquanto scontato: diventare il “padrone” della città rivendicando le tue abilità di pilota da strada, sfidando i vari avversari sino ad arrivare ai boss che gestiscono le varie zone, i quali dovranno essere sconfitti in modo che possiate acquisire il loro posto sul trono asfaltato.
Nel corso del gioco vi sarà anche un mistero da dover svelare, ma questo elemento aggiuntivo sembra un tentativo, a mio avviso non molto riuscito, per rendere più cinematografico il filo conduttore dell’avventura.
Una donna, durante i vari “ciack” che vi staccheranno dalla routine di sfida, vi illustrerà tramite video e una voce suadente gli obiettivi primari, diciamo una mossa ben congegnata perché una bella presenza femminile è sempre un buon metodo per ottenere attenzione.
L’introduzione delle gare a squadre è una scelta ottimale per variare la dinamica di gioco e staccarsi dal predecessore, infatti all’inizio vi verrà chiesto di scegliere 3 piloti e di dare un nome al Team; ma se voi avete una squadra anche i vostri avversari ne avranno una, insieme a 3 classi di auto differenti: Importate, Muscle e Modificate, quindi non sedetevi sugli allori, la sfida ha inizio!
Derapare con una Porsche non ha prezzo
Martello e scalpello alla mano
Sicuramente una delle qualità principali di questo gioco è il reparto grafico e di personalizzazione automobilistica: per gli appassionati di tuning e maniaci dello stile Fast&Furious, Carbon risulta essere competitivo e ben strutturato.
La novità principale introdotta è la modalità Autosculpt: come si può intuire è un metodo per poter “scolpire” la propria vettura come se fosse una statua; con questo applicativo è possibile personalizzare le modifiche tuning apportate in maniera accurata, rendendo il veicolo molto vicino all’idea che ogni giocatore ha della propria auto.
In questo capitolo della saga, la grafica generale sull’auto è stata migliorata: i riflessi sulla carrozzeria risultano più fluidi e lineari, gli effetti di cromatura e delle luci fashion restano ben pensati come anche i particolari sui cerchioni e sulla componentistica.
Purtroppo non si può dire lo stesso della città e dello sfondo paesaggistico, il quale risulta privo di miglioramenti significativi, con una marcata carenza di profondità e realtà nella panoramica di guida.
Infatti si può notare che il gioco risulta poco luminoso: le gamma delle ambientazioni sono tenute appositamente basse per nascondere le lacune, che nella versione precedente erano meno marcate in questo campo. Ad aggravare ulteriormente l’imperfezione avremo un framerate scostante.
Forse una fusione tra Most Wanted e Carbon, per quanto riguarda paesaggi e dettagli auto, sarebbe stata la scelta più appropriata per poter sfruttare al massimo un gioco che in sé è davvero divertente.
Il parco macchine in Carbon è ampliato e risulta appagante grazie ad una quarantina di veicoli, tra cui possiamo notare marchi come Porsche, Lamborghini, Alfa Romeo e molti altri, merito delle licenze acquisite: sicuramente una scelta appropriata per rendere l’esperienza di gioco più verosimile.
Garage dolce garage
Senti come suona!
Se il volume della vostra TV è basso vi consiglio di alzarlo, perché NFS Carbon merita di essere ascoltato.
Con un totale di 30 tracce miste, dove si riscontrano sonorità Rock, Tecno e Rap, spiccano produzioni sviluppate appositamente per non annoiarvi, una personalizzazione che valorizza il gioco e fa comprendere che è stata messa una mano, anzi un orecchio in più nello sviluppo audio. Vi accorgerete che guidare sotto queste melodie, iniettate con caparbietà nei momenti di fuga o di gara, sarà un’esperienza coinvolgente, musica e gioco vanno a braccetto se realizzate a regola d’arte come in questo caso.
La riproduzione del rombo dei motori è fedele, differenziata per ogni auto, e anche gli effetti sonori sono stati riprodotti in maniera eccellente, come urti, sgommate, sirene. Si sente la mancanza di suoni d’ambiente, trascurati perché sarebbero stati notati solo prima delle partenze oppure a vettura ferma, in ogni caso un particolare di importanza relativa.
L’unica pecca significativa è il doppiaggio, che purtroppo non rende l’idea durante i dialoghi di una conversazione naturale, ma più di un montaggio mal riuscito; il risultato è un fantoccio che muove la bocca ed una voce a parte che parla, la sensazione è di totale finzione, a mio parere una sezione che sarebbe stato meglio non tralasciare, visto l’impegno che è stato messo per tutto il resto del comparto.
Carbon
Easy way is the key
Ho sentito molti giocatori lamentarsi dell’estrema facilità di questo gioco, ma non sarà forse per questo che la gente lo prende dallo scaffale e se lo porta a casa?
Io comprendo le lamentele dei players più esigenti, ma questo gioco è il simbolo del divertimento, ovvero, un’auto bella, un’auto potente, un’auto facile da guidare! Questo perché non è un simulatore di guida, ma un arcade dove lanciarsi a 300 km/h in curva senza preoccuparsi di quanti danni subirà l’auto, in ogni caso questo non giustifica i vari difetti riscontrati durante la mia esperienza videoludica.
Un dettaglio importante sono le auto della polizia: ho visto che quando si riesce a farle rallentare, oppure a quasi seminarle, la loro accelerazione è totalmente inappropriata, arrivano in pochissimo dietro di voi, nonostante fossero state distanziate di parecchio, oppure peggio ancora vi ritrovate davanti a voi un’altra auto comparsa dal nulla.
Questo tipo di “bug” rende la giocabilità un po’ troppo inverosimile, come ho accennato prima, non parliamo di simulare una vettura, ma per lo meno di rispettare in parte le leggi della fisica.
Altra problematica è l’I.A. degli avversari, non troppo curata ed in alcuni casi divertente per la stupidità dimostrata in svariate occasioni.
In ogni caso, la guida risulta emozionante, la velocità viene ben riprodotta e grazie alla musica adeguata si amplifica la sensazione di movimento, sorpassare, driftare, sportellare, è reso molto accessibile.
Come si nota subito, la dinamica della macchina è falsata, perché se avessero riprodotto alla perfezione il comportamento del veicolo nel drift per esempio, probabilmente molti giocatori avrebbero smesso di giocare per l’elevata difficoltà nell’eseguire la manovra.
I comandi per Xbox360 sono comodi, modulabili e abbastanza precisi, poi dovete decidere voi se usare il cambio manuale oppure automatico, con il manuale risulta più complesso ma molto più appagante, perché sarete voi stessi a spingere la lancetta verso la zona rossa.
Il fascino del contagiri
Le cose belle durano sempre poco
Diciamo che la trama principale è abbastanza corta, la si finisce velocemente senza troppi problemi; se invece si vogliono affrontare tutte le missioni secondarie, il divertimento viene diluito ma in generale la longevità risulta limitata.
Solitamente, dopo aver finito un gioco di auto, si tende a scorrazzare per le città per “fare i bulli” magari come in GTA, ma purtroppo con Carbon questa variante si può sfruttare poco perché stanca subito, anche se questo punto è soggettivo.
Grazie alla personalizzazione però si può passare molto tempo a modificare le auto: questo offre un buon diversivo e lascia un ampio intrattenimento da non sottovalutare.
La modalità live multiplayer era la soluzione vincente per rendere questo gioco più longevo, invece è stata decisamente trascurata; divertente per il fatto di poter vedere le vetture degli avversari come sono state settate e curate, stimolante per mettersi alla prova contro altri giocatori, ma a causa lag ed altri piccoli problemi non si può dare il meglio di se stessi infatti, la tendenza è quella di chiudere le sfide online quasi subito.
I cerchi da 21 pollici danno carattere alla vostra auto
Sintesi: Un gioco per tanti ma non per tutti
Per concludere, in generale il gioco è entusiasmante, riesce a tenere l’attenzione sul giocatore, la grafica è piacevole e l’occhio si aggrada da solo vedendo le minuziosità delle vetture guidate. Risulta quindi essere un gioco per tutti quelli che vogliono passare qualche ora di svago, senza grosse aspettative dalla parte tecnica del gioco.
Se esplorato in tutte le sue sezioni, risulta appassionante quanto basta per spremerlo come si deve e facile in ogni caso da completare, adatto agli amanti dell’elaborazione automobilistica, a chi piace personalizzare l’auto e “smanettare” con le componenti grafiche, non adatto invece a chi cerca un gioco “hardcore” o a chi vorrebbe una simulazione reale di auto su strada.
E’ un gioco altamente arcade, dove le parole chiave sono: velocità, divertimento, estetica.
Sicuramente, la EA poteva lavorare più diligentemente su questo titolo, ma resta in ogni caso un gioco che vale la pena di provare.