Necromunda Hired Gun – Recensione
L’universo di Warhammer 40,000, famoso franchise di stampo futuristico di Games Workshop, ha generato tutta una serie di excursus nel mondo videoludico e l’ultimo esempio in questo senso è l’indie Necromunda Hired Gun, first person shooter sviluppato dai francesi Streum On Studio, ormai veterani dei titoli ispirati a boardgame e wargame, e distribuito da Focus Home Interactive su PC e console. In un’epoca caratterizzata da sparatutto improntati al battle royale e, in generale, al multiplayer, con Necromunda Hired Gun ci troveremo di fronte, in controtendenza con le ultime produzioni, a un titolo single player composto da una campagna principale e da tutta una serie di missioni secondarie in grado di aumentarne la longevità.
Necromunda Hired Gun segue le vicende di un cacciatore di taglie (mercenario o assassino prezzolato che dir si voglia), del suo fedele mastino e di tutta una serie di personaggi comprimari che muovono i loro passi nel pianeta formicaio Necromunda: un luogo decisamente poco sicuro e ospitale ma che vede una fiorente movimentazione di merci e di persone. Per quanto da un titolo improntato al singolo giocatore ci si possa aspettare una complessità di trama costruita in maniera intrigante e immersiva, in Hired Gun l’aspetto su cui Streum On Studio ha puntato maggiormente è senza dubbio quello di un gunplay frenetico e splatter. Siamo comunque di fronte a un tentativo di costruire un arco narrativo complesso con il protagonista – decisamente anonimo e intercambiabile a inizio partita scegliendo tra vari modelli – che si ritrova suo malgrado all’interno di scontri tra clan rivali e cacce all’uomo serrate.
Tutto questo avverrà dopo una prima missione introduttiva in compagnia di altri cacciatori di taglie e che si concluderà con un’imboscata che vedrà i nostri avere la peggio. Fortunatamente correrà in nostro soccorso una vecchia conoscenza di un passato nebuloso: il misterioso Kal Jerico ci salverà facendoci impiantare delle parti cybernetiche e conducendoci al rifugio sicuro Martyr’s End. Questo luogo sarà di fatto la nostra base, da cui andremo avanti nella nostra storia, perdendo per lo più l’interesse in una vicenda che non riesce mai a convincere pienamente e che ci vedrà il più delle volte ignorare i vari dialoghi per passare alla successiva missione, ben più intrigante.
Non dobbiamo lasciarci ingannare dalla patina da FPS tradizionale, Necromunda Hired Gun deve molto a titoli quali Diablo e Torchlight con un’impostazione che ricorda gli hack and slash più tradizionali: un campo base, vari mercanti e missioni in grado di regalarci denaro e tesori recuperabili dai nemici sconfitti e casse nascoste. Dalle atmosfere fantasy e medievali dei capolavori Blizzard andremo però a interagire con un ambiente fantascientifico, cyberpunk e decisamente oscuro e minaccioso.
Il gameplay, o forse sarebbe meglio dire il gunplay, è piuttosto lineare con la possibilità di utilizzare armi a corto, medio o lungo raggio integrando alcune abilità peculiari del nostro personaggio quali il doppio salto, la corsa sulle pareti e l’utile rampino, più tutta una serie di skill quali mira assistita, onde d’urto e così via. Sarà quindi possibile potenziare il nostro alter ego acquistando potenziamenti bionici per sé o per il fido alleato canino: un’arma aggiuntiva in grado di risultare utile per agguati e nelle fasi in cui saremo numericamente inferiori. Come nel più classico degli hack and slash, oltre a recuperare oggetti sul campo di battaglia, sarà possibile acquistare dal mercante di turno armi, armature e accessori per potenziare al meglio il nostro arsenale.
Necromunda Hired Gun dà il meglio di sé nelle fasi di combattimento nelle quali, grazie alla frenesia e al numero copioso di nemici, saggeremo i momenti più divertenti e appaganti di questo prodotto videoludico. Attenzione però a non confondere divertimento con complessità ed eccellenza: gli scontri a fuoco, alternati a fasi di esplorazione, alla lunga risulteranno ripetitivi e poco variegati soprattutto a causa di un’intelligenza artificiale non eccellente e ad una varietà di ambientazioni e nemici fin troppo esigua. Nonostante ciò, è proprio questa la componente maggiormente apprezzabile della produzione, vista la poca incisività sia della narrazione che dei personaggi che incontreremo durante la campagna.
Trattandosi di un’esperienza single player la longevità è un fattore importante e sebbene la campagna principale non sia decisamente lunga, le varie missioni secondarie — utili per potenziare al massimo il nostro personaggio e il suo arsenale – garantiranno tra le 10 e le 15 ore di gioco, una tempistica forse fin troppo esigua ma in linea con la maggior parte delle esperienze FPS single player.
A livello tecnico il titolo Streum On Studio risulta gradevole con il redivivo Unreal Engine 4 che garantisce una fluidità anche su macchine non troppo recenti. Tuttavia non aspettatevi miracoli grafici ma, trattandosi di un titolo indie, va senza dubbio premiata la cura dei particolari e il lavoro tecnico, effettuato da un team di sviluppo probabilmente composto da un numero esiguo di componenti. Ciliegina sulla torta non poteva che risultare il comparto audio scandito da un doppiaggio inglese, corredato da sottotitoli in italiano, dall’accento marcatamente britannico e che risulta incorniciato da una colonna sonora dalle tinte decisamente heavy metal e che ben si adatta alle atmosfere che caratterizzano Hired Gun.
Necromunda Hired Gun riesce a regalare atmosfere interessanti grazie alla particolare ambientazione del pianeta formicaio tratto da Warhammer 40,000 ma pecca in più parti sia sul fronte narrativo che su quello del gameplay. Un vero peccato perché da una campagna single player ci si aspetterebbe senza dubbio qualcosa in più sotto il profilo della storia mentre le fasi di gunplay, tra le cose meglio riuscite, risultano sì divertenti, grazie alla frenesia degli scontri a fuoco e agli squartamenti frequenti, ma si perdono spesso in situazioni ripetitive e poco allettanti anche a causa di un’IA non sempre all’altezza. Tuttavia, se siete amanti di Warhammer 40,000 o della fantascienza cupa e non disdegnate il genere dei first person shooter, dovreste dare un’occasione al lavoro di Streum On Studio ed addentrarvi nelle oscure e minacciose profondità di Necromunda. Il resto dei giocatori potrà però tranquillamente passare oltre.
Pro
- Atmosfere affascinanti
- Buona customizzazione del personaggio
- Gunplay divertente...
Contro
- ...ma gameplay alla lunga ripetitivo
- Trama dimenticabile
- Nessuna sostanziale innovazione