Natural Doctrine
Distribuito dai nostri amatissimi NIS America, Natural Doctrine è il primo esperimento di gioco creato in solitaria dalla Kadokawa Games, casa di sviluppo che solitamente si limita ad affiancarsi ad altre per la creazione di software. Per il suo primo titolo, Kadowaka Games ha deciso di puntare a un gioco di ruolo tattico, per PS4, PS3, e PSVita, e nel suo sviluppo ha deciso di prendere spunto proprio dai giochi di Nippon Ichi, come Disgaea, La Pucelle, o Phantom Brave. E no, non stiamo parlando del loro stile grafico o del loro gameplay, ma di quanto essi siano profondi e complicati, pieni di regole ed informazioni da tenere a mente. Tuttavia sarebbe stato troppo semplice renderlo simile ad essi, e per questo motivo la decisione è stata di prendere la complicatezza e moltiplicarla per mille, gettando via tutto il resto. Ma vediamo più nel dettaglio questo titolo, che permette il cross-save tra le tre console Sony.
Un mondo di caos, un mondo di guerre.
Nel mondo di Natural Doctrine, un mondo fantasy medievale, gli umani non sono naturalmente l’unica razza presente. Le tre razze infatti sono in costante guerra tra di loro per il monopolio di una sostanza magica e misteriosa, chiamata Pluton, con la quale sarebbe possibile regnare sulle altre, o magari proprio estinguerle. Durante tale guerra infinita, un gruppo di avventurieri, capitanato da un ragazzo di nome Geoff e accompagnato dal guerriero Zeke e dalle fanciulle Vasily e Anka, si fa strada per gli accampamenti dei goblin tentando di diventare esploratori riconosciuti ufficialmente, così da guadagnarsi la cittadinanza nella città di Feste. Tuttavia, durante l’esplorazione di una miniera, si imbattono in una nuova specie sconosciuta, simile ad insetti giganteschi. Tali creature sono pronte a sterminare l’umanità, e solamente Geoff e compagni sono disposti a combattere la minaccia.
Un caos di gioco.
Come fare a dare una chiara descrizione di Natural Doctrine? Iniziamo con il dire che questo titolo è tremendamente, enormemente, inutilmente complesso e complicato. Sin dal tutorial a inizio partita, verremo edotti con una quantità mostruosa di informazioni, in maniera però piuttosto blanda e generica, al punto che ci renderemo molto presto conto che imparare tutte le meccaniche di gioco è impossibile persino dopo ore e ore di partite. Più andremo avanti, più scopriremo che di cose da sapere e di informazioni da tenere a mente ve ne sono troppe perché questo possa essere considerato un mero “gioco” per passare qualche ora di svago, e la cosa peggiore è che tale consapevolezza ci verrà data da Game Over a ripetizione. Basterà infatti che anche uno solo dei nostri personaggi venga ucciso per far finire la partita, rendendo inutili tutti i nostri sforzi fino a quel momento, sforzi che probabilmente saranno comprensivi di turni ponderati e durati ben oltre la decina di minuti l’uno.
Ma spieghiamo meglio come funziona Natural Doctrine, almeno nelle sue basi. Questo titolo è un gioco di ruolo strategico a turni. A molti potrebbe venire in mente Final Fantasy Tactics, e in effetti l’idea di fondo non si discosta più di tanto da esso. Le differenze sono il movimento in un’area tridimensionale, e soprattutto non a griglia. Difatti, ogni mappa sarà divisa in “aree” più o meno grandi, e in queste aree potremo muovere i nostri personaggi come e quanto più ci aggrada, senza superarne i limiti. Da qui è già chiaro che il posizionamento riveste un ruolo fondamentale nella vittoria o nella sconfitta, poiché posizionare i nostri personaggi in maniera strategica è la chiave per attivare i cosiddetti “Turn Link”. Se uno dei nostri personaggi sta per attaccare, e un altro dei nostri eroi viene piazzato vicino a lui, quest’ultimo riceverà infatti un turno gratuito per attaccare lo stesso bersaglio oppure lo stesso gruppo di nemici. Oltre a ciò guadagnerà anche un costante bonus di potenza di attacco o di precisione che durerà tutto il turno. Questo è tutto molto bello e interessante, se non fosse che lo stesso sistema può essere utilizzato dagli avversari, rendendo questo gioco un vero e proprio inferno del “try and error”. Basta un minimo passo falso, un movimento errato, un posizionamento che permetta ai nemici di accerchiarci, per rendere vano ogni progresso fatto a quel momento, risultando in una distruzione totale del nostro gruppo. E non stiamo parlando di semplice approccio, o di sfortuna. Questo gioco è privo di scrupoli, cattivo e impietoso: il modo per superare ogni livello è uno e uno soltanto, non esistono mezze misure. Per ogni minimo stage, tramite decine di game over, dovremo ragionare al meglio su come assegnare i punti skill ai nostri personaggi (guadagnabili con l’avanzamento di livello e riassegnabili come vogliamo in qualunque momento fuori dalle battaglie) e su quali strategie e mosse usare durante la mischia. E ciò non riguarda solamente dove muoversi o chi attaccare, ma come se non fosse sufficiente, dovremo porre molta attenzione anche ai nostri stessi errori, a causa di un terribile fuoco amico. Se posizioniamo un fuciliere dietro a un altro dei nostri personaggi, dovremo usare una mira manuale così da accertarci di colpire il nemico che desideriamo, altrimenti il più delle volte finiremo a sparare alle spalle del nostro alleato, risultando in un quasi certo game over una volta giunto il turno del nemico.
Questo è solo uno dei tanti motivi dell’incredibile difficoltà di questo gioco, perché come già detto Natural Doctrine ci mette in una condizione in cui per imparare a fondo le meccaniche non esistono tutorial, ma dovremo essere noi a capire, tra una morte e l’altra, i vari trucchi e le varie regole che compongono il gameplay.
Tra guerrieri e fucilieri, non dimentichiamoci poi dell’importanza dei maghi. Le loro abilità e i loro attacchi speciali sono molto potenti e fondamentali per la riuscita delle missioni, tuttavia anche in questo Natural Doctrine mostra tutta la sua sadicità rendendo i punti mana un “oggetto consumabile”. Infatti, per poter usare le magie dei maghi (e anche diverse skill delle altre classi), è necessario trovare negli scrigni il Pluton, la famosa sostanza di cui tutte le razze sono alla ricerca, e utilizzarla come mana non ripristinabile. Ciò significa che tra un livello e l’altro saremo praticamente costretti a “farmare” grotte extra piene di nemici con il solo scopo di cercare casse di Pluton che possano permetterci almeno di tentare di sfidare il livello successivo.
Fortunatamente per quanto riguarda i punti vita abbiamo una boccata d’aria fresca: le pozioni che ripristinano la salute dei personaggi sono limitate ma si ricaricano automaticamente tra uno stage e l’altro.
Questa è PS4?
Il puro gameplay può essere valutato con occhi soggettivi, questo è da ammettere. Questo gioco è sadico e cattivo, ma non per questo fatto male, anzi. La terrificante crudeltà di questo titolo mette a dura prova tutti i giocatori, e seppur la stragrande maggioranza delle persone lo manderà al diavolo in men che non si dica, esiste una ristrettissima schiera di masochisti che si ritroverà a dover affrontare una vera e propria sfida, che una volta vinta darà non poche soddisfazioni. Basti pensare che in Giappone, all’uscita del gioco, si sollevarono così tante lamentele per la difficoltà di questo titolo che con una patch, già presente nella nostra versione, fu abbassato il livello di sfida, e nonostante ciò rimane lo stesso fuori dalla portata dei più.
Il punto debole in tutto ciò è però il livello tecnico della produzione. Graficamente Natural Doctrine è scarno, spoglio, mal realizzato, con texture approssimative, personaggi modellati ed animati senza cura, ed ambientazioni tutte uguali. È pur vero che Natural Doctrine è una produzione anche per PS3 e PS Vita, ma nonostante ciò persino per quelle console pare arretrato di almeno una generazione, figuriamoci vedere tale pochezza sulla nuova arrivata di casa Sony. Anche il comparto audio, nonostante compositori di un certo calibro, presenta musiche presto dimenticabili e un doppiaggio inglese modesto, con l’impossibilità di scegliere le voci giapponesi.
La longevità si attesta però su ottimi livelli, dando al giocatore decine di ore di contenuti. Certo, molte di esse sono ore “false”, considerato che saranno passate per lo più a ripetere decine di volte gli stessi livelli un po’ per potenziarsi, un po’ per tentare di superare missioni impossibili, ma è comunque un numero di contenutistica discreto, ampliato oltretutto da alcuni livelli bonus esclusivi per Playstation 4 ancora più difficili del resto della produzione.
[signoff icon=”quote-circled”]Prendete la complessità dei giochi di ruolo della Nippon Ichi, come Disgaea. Pensate adesso alla crudeltà e alla difficoltà di giochi come Demon’s Souls o Dark Souls. Fatto? Adesso sappiate che questi titoli, in confronto alla sadicità e alla complessità nelle meccaniche di Natural Doctrine, equivalgono a titoli come Giulia Passione. Schermi pieni zeppi di informazioni e di grafici, livelli al limite della frustrazione che risulteranno in Game Over continui fino allo scoprire la giusta soluzione. Il produttore di Natural Doctrine ha detto che al giorno d’oggi i giochi di ruolo sono troppo semplici, e ha creato tale titolo per offrire una sfida. Una sfida però così impegnativa, che consigliamo solamente a chi ha molta, molta, molta pazienza.[/signoff]