Naruto Ultimate Ninja Storm 4: Road to Boruto – Recensione
Naruto Ultimate Ninja Storm 4 è uscito ormai da un anno, il 4 febbraio 2016, e da allora sono usciti diversi DLC che ci hanno mostrato la storia di Gaara, quella di Shikamaru, e infine ci hanno messo al controllo del famoso quartetto del suono formato da Sakon, Tayuya, Jirobo e Kidomaru. La nostra recensione ha premiato il capitolo finale di Naruto, ma nessuno si sarebbe aspettato un ulteriore DLC a distanza di un anno dall’uscita. E invece ecco Road to Boruto.
In Giappone è stato serializzato il manga con le avventure di Boruto: Naruto Next Generations (pronuncia Bòruto, da Bolt), il figlioletto di Naruto che abbiamo conosciuto durante il finale della serie. Disegnato da Mikio Ikemoto, dal tratto molto simile a quelli di Masashi Kishimoto, Boruto è adesso al nono capitolo del suo manga e alla fine del primo arco narrativo, con la sconfitta del primo nemico.
In realtà, questa prima saga racconta gli avvenimenti del film cinematografico “Boruto – Naruto the Movie“, quindi soltanto da adesso in poi vedremo contenuti inediti. Per accontentare tutti i fan che vorrebbero restare al passo coi tempi (e che non vorrebbero dover comprare un nuovo gioco dedicato unicamente a Boruto), ecco che Namco Bandai ci propone Road to Boruto, un DLC piuttosto corposo che ripercorre gli eventi del film e di questa prima saga del manga.
Discendenti in cerca di vendetta
La vicenda di Road to Boruto ha inizio dopo quelle della storia originale, nella quale Naruto è diventato il rispettato settimo Hokage del villaggio di Konoha. Gli anni si sono susseguiti in pace grazie agli sforzi di tutti i ninja che hanno partecipato alla guerra, ma questa pace ha portato i giovani a crearsi problemi meno importanti e legati alla loro età.
Dopo uno special in cui Sarada, figlia di Sasuke e Sakura, va alla ricerca della verità sulle sue origini (pensando di essere figlia di Karin invece che di Sakura), scopriamo che Boruto prova una forte antipatia verso il padre, che non fa altro che lavorare trascurando la sua famiglia. Per cercare di impressionare l’Hokage, Boruto inizia a fare uso di un utensile che era stato vietato, che permette l’utilizzo di jutsu potentissimi senza saperli in realtà lanciare.
ùDurante l’esame per la selezione dei Chuunin, Boruto viene scoperto dal padre a usare tale bracciale e viene così squalificato, tuttavia in quel momento il villaggio viene attaccato da Momoshiki e Kinshiki, due membri del clan Otsutsuki e discendenti di Kaguya, la villain principale della storia di Naruto. Naruto protegge il figlio con il suo corpo e viene rapito dai due Otsutsuki in cerca di vendetta, ma a salvarlo partiranno Sasuke, Boruto, e i Kage degli altri villaggi.
Nuovi personaggi, nuove tecniche
Il gameplay di Road to Boruto resta identico a quello del gioco base, senza alcuna variazione di sorta. Ciò che il DLC porta in dote è una modalità storia in cui percorreremo le vicende di Boruto, ottimamente riprodotte con cutscene fantastiche nel più puro stile CyberConnect2. Le battaglie di questa modalità sono relativamente poche e il tutto è completabile in poco più di un’ora, tuttavia abbiamo storto decisamente il naso nel constatare che molti dei personaggi che compaiono non sono giocabili come lottatori veri e propri nella modalità Versus.
Durante l’avventura incontreremo, ad esempio, Konohamaru da adulto, che non potremo utilizzare direttamente, e ciò potrebbe anche essere poco rilevante se non fosse che non potremo prendere il controllo nemmeno dei villain di Road to Boruto, Momoshiki e Kinshiki. Il DLC ci permetterà di utilizzare Boruto, Sarada (questi due precedentemente disponibili come bonus preordine del gioco principale), Naruto Hokage, Sasuke Vagabondo, Sakura Adulta, Gaara Adulto e, infine, il terzo membro del team di Boruto, Mitsuki, che è in realtà un clone di Orochimaru in versione giovanile, una sorta di figlio. Dal gioco precedente torna anche il robotico Mecha-Naruto, personaggio originale introdotto nella storia di Naruto Ultimate Ninja Storm Revolution.
Oltre a ciò verranno aggiunte naturalmente svariate mosse finali in combo tra i vari personaggi, e una decina di missioni extra giocabili durante la modalità Avventura di Boruto, che potrà comunque esplorare il Villaggio di Konoha per svolgere mansioni e ottenere oggetti e soldi in-game, così da aumentare la longevità del titolo.
Graficamente Road to Boruto rimane sugli altissimi standard a cui ci ha abituato CyberConnect2, con ottimi modelli poligonali e stupende animazioni con tanto di cutscene che danno vita a situazioni di distruzione apocalittiche. Il doppiaggio giapponese, quello che abbiamo provato (dato che quello inglese, per quanto di buona qualità, è sconsigliato a chiunque), è come sempre elevato dalle splendide voci dei doppiatori e dalla loro grande espressività.
Tuttavia abbiamo alcune rimostranze riguardo la traduzione italiana dell’opera: l’adattamento e la traduzione utilizzano come base i sottotitoli inglesi piuttosto che il materiale originale, e questo porta svariate situazioni in cui il senso di alcune frasi viene brutalmente storpiato.
Al prezzo di € 20, Bandai Namco ci propone un’intera avventura aggiuntiva che segue la storia del film dedicato al figlio di Naruto. La qualità dell’opera è altissima ed è una vera e propria espansione con una sua modalità avventura, che estende la sua longevità che altrimenti si attesterebbe a una o due orette tirando dritti verso le battaglie di storia. Road to Boruto non è però esente da difetti: non rende giocabili diversi personaggi fondamentali dell’espansione, e l’adattamento italiano con relativa traduzione sono molto discutibili. A parte ciò, agli appassionati del titolo questa espansione fa decisamente gola. Forse un prezzo di 5 euro più basso sarebbe stato più proporzionato rispetto ai contenuti.
Pro
- Tecnicamente ottimo
- Nuovi personaggi, nuove mosse, nuove missioni
- La storia è aggiornata fino all'ultimissimo capitolo del manga
Contro
- Adattamento e traduzione italiani di dubbia qualità
- Non sono disponibili tutti i personaggi principali
- La storia si può finire in poco più di un'ora
- Prezzo un po' troppo elevato