Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 3 – Recensione Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 3
Naruto è senz’altro uno dei fenomeni più famosi degli ultimi anni, quando si va a parlare di manga e anime. Assieme a One Piece, Bleach, Beelzebub, Toriko, e Fairy Tail, mantiene infatti il record dei manga più seguiti del momento in Giappone e nel resto del mondo. Questo naturalmente si ripercuote anche sul mondo del merchandising, e come è ovvio che sia, sui videogames. Infatti, così come siamo stati riempiti di giochi di Dragon Ball, che continuano ad uscire tuttora, anche Naruto ha la sua bella fetta videoludica. Le saghe principali di picchiaduro riguardo il mondo ninja sono la Gekitou Ninja Taisen (o Clash of Ninjas) riservata alle console Nintendo e la Narutimate Hero (o Ultimate Ninja) riservata invece alle console Sony prima, e ora anche su 360. Il nuovo arrivato di quest’ultima serie è proprio Narutimate Storm 3, rinominato in America ed Europa Naruto Ultimate Ninja Storm 3. Dopo i suoi due predecessori e la versione Generations (che comprendeva i personaggi sia "adulti" che bambini), vediamo se questo titolo riserva qualche sorpresa degna di nota.
E’ guerra!
La storia di Ninja Storm 3 riparte esattamente dove avevamo lasciato il secondo capitolo. Il villaggio di Konoha è stato salvato da Naruto, che ha sconfitto Pain e riportato la pace. Sasuke ha però scoperto da Tobi la verità riguardo suo fratello Itachi ed è deciso adesso a distruggere Konoha e vendicare le sorti del fratello. Nel paese del ferro viene indotta una riunione dei 5 Kage, che intendono parlare proprio di Sasuke, dato che quest’ultimo attaccò Killer Bee, il fratello del Raikage, e questo è determinato a non fargliela passare liscia. Durante questo incontro però, Sasuke sferra un duro attacco e allo stesso tempo Tobi rivela che dichiara guerra ai 5 paesi ninja, perchè vuole mettere le mani sui Jinchuuriki dei Bijuu a 8 e 9 code, cioè proprio Killer Bee e Naruto. Da qui, ecco partire dunque un piano che costringe le due forze portanti a restare su un’isola, protetti, con Naruto all’oscuro di tutto, mentre il resto del mondo ninja si prepara ad una terribile guerra che li vede scontrarsi con i guerrieri più forti del mondo riportati in vita dall’oltretomba, come i 7 spadaccini della nebbia, le 6 forze portanti morte, gli ex membri dell’Akatsuki, e molti altri guerrieri provetti.
La sindrome di Metal Gear
Dicasi sindrome di Metal Gear, quella che riguarda giochi in cui si tiene il joypad in mano per 5 minuti, e poi si deve seguire un video che dura un’ora e mezza, e così via. E sì, più o meno questo gioco di Naruto funziona così. Scordatevi la magnifica modalità freeroaming presente nel secondo capitolo, perchè in questo prodotto ci ritroveremo a percorrere un paio di corridoi dritti (e contornati anche da tempi di caricamento) per poi assistere a lunghissime cutscene che ricalcano ogni accadimento dell’anime, e sfidare poi un avversario in un confronto che durerà pochi minuti. E da lì, si ripete il tutto, in una story mode che ci porterà via una dozzina di ore di tempo, ma delle quali avremo una parte attiva per un paio a dir tanto.
Non ci dilunghiamo più di tanto sul gameplay delle battaglie, visto che rimane essenzialmente identico al suo predecessore di cui trovate la recensione qui. Parliamo invece delle differenze che ci sono tra il secondo e il terzo capitolo. Durante la battaglia in sè, le differenze sono solamente due: una riguarda i ring, l’altra riguarda invece la tecnica della sostituzione, per salvarsi dalle combo avversarie. Per quanto riguarda i ring, è stata inserita la possibilità di vincere l’incontro tramite ring-out, cioè spedendo l’avversario fuori dal luogo, il che può significare buttarlo giù da un burrone, o gettarlo tra le fiamme. Non tutti i ring permettono però questa evoluzione, e i pochi in cui è presente utilizzano un sistema piuttosto particolare: infatti scagliare un avversario contro una parte dove si può cadere non è sufficiente; farlo una volta creerà delle crepe nell’aria, come a dire in maniera figurata che il limite del campo si sta rompendo, farlo una seconda volta distruggerà il "muro invisibile" in quella zona, e alla terza finalmente il personaggio finirà fuori dal ring dandoci la vittoria. Parliamo ora invece del Kawarimi no jutsu, e cioè la sostituzione. Nel secondo capitolo e nel Generations, questa era usata in maniera piuttosto discutibile. Nel 2, infatti, bastava premere il pulsante col giusto tempismo per salvarsi da qualunque situazione senza nessun limite, acquisendo quasi una sorta di invincibilità. Nel Generations si avevano invece 5 sostituzioni a disposizione per tutto il match. Con Storm 3 la cosa viene cambiata di nuovo, e probabilmente nel migliore dei modi: i Kawarimi a disposizione sono infatti 4, ma con il tempo questi si ricaricano, dando quindi un limite numerico che non permette l’immunità a qualunque mossa, ma allo stesso tempo permettendo delle strategie che non costringono il giocatore ad affidarsi solo a un certo numero di scappatoie che poi si esauriranno per sempre. In pratica, si è trovato probabilmente il connubio perfetto riguardo questa feature, grandemente abusata in passato.
Oltre ai normali duelli (i quali comprenderanno anche un voto finale a seconda di come siamo andati e un obiettivo speciale, come per esempio di restare ad una certa percentuale di vita a fine scontro o usare il kawarimi un determinato numero di volte, e che ci daranno ricompense bonus se raggiunti), si aggiungono anche le battaglie di massa, un nuovo tipo di combattimento che funziona come i giochi alla Dynasty Warriors. Il nostro personaggio potrà muoversi liberamente per il campo, solitamente in questi casi a corridoio, scontrandosi contro orde di nemici. In questi casi, sferrando colpi, si caricherà anche una barra che permetterà l’esecuzione di una super mossa che colpirà tutti i nemici sullo schermo, a patto di riuscire a premere i giusti pulsanti che compariranno sul monitor.
Durante l’avventura, suddivisa in un prologo e dieci capitoli, oltre a questi due tipi di battaglie, affronteremo anche alcune battaglie boss, più impegnative delle altre ma che soprattutto presentano, come nei giochi precedenti, dei magnifici intermezzi in cg nei quali dovremo premere le giuste combinazioni di pulsanti mostrate su schermo per guadagnare "stelline" che ci mostreranno poi un filmato speciale. Questo vale anche per il nuovo Fattore Segreto, un filmato extra che apparirà se durante la battaglia effettueremo una azione ben particolare (come per esempio usare un jutsu contemporaneamente all’avversario). Altra novità è che durante questo tipo di battaglie sarà possibile scegliere tra due differenti strade di eventi: "Eroe" e "Leggenda", che hanno difficoltà diverse e che assegnano, al loro completamento, appunto punti Eroe e punti Leggenda, che, accumulati, ci potenzieranno gli slot riservati ai 4 attrezzi ninja da portarci in battaglia.
C’è da dire, comunque, che una volta terminata la modalità storia, inizierà finalmente una sorta di freeroaming più simile a quella del secondo gioco di questa saga. Potremo infatti viaggiare per i vari villaggi, cosa impossibile durante l’avventura, e prendere parte anche a numerose sidequest, tra le quali la ricerca delle pagine della Cronologia ninja. Ogni pagina, che troveremo da raccogliere in giro, come premio in battaglie o come ricompensa delle quest, rappresenta un duello extra da affrontare tramite il menù di questa categoria, e grazie ad esse potremo rivivere svariati combattimenti del passato, compresi quelli dei personaggi da giovani.
Oltre alla modalità avventura è presente anche l’ovvia battaglia libera, contro un essere umano o la CPU, e anche la battaglia online, dove potremo corredare il nostro profilo con una immagine e un titolo, guadagnati con le battaglie svolte fino a quel momento. Purtroppo, nonostante l’enorme roster di 80 personaggi più 8 supporter, c’è da dire che l’online è veramente ingiocabile, con una lag paurosa e combattenti che non sono minimamente equilibrati tra loro. Quindi, per quanto riguarda il lato puramente di gameplay in battaglia (che teoricamente dovrebbe essere però il cuore del gioco), come al solito questa saga si riconduce ad essere più diretto al fan della serie che osserva con piacere i video delle super dei suoi personaggi preferiti, piuttosto che a giocatori in cerca di un vero e proprio picchiaduro ben fatto.
Come guardare un anime
In termini tecnici, Storm 3 è un ottimo gioco. Graficamente ci manca davvero poco prima di affermare che è come stare a guardare direttamente l’anime, e il fatto che nella modalità avventura ci siano così tanti filmati, e così lunghi, da raccontare per filo e per segno tutta la trama, rende la differenza ancor più velata. Le musiche son ben fatte e sempre in perfetta linea con la serie, e il gameplay è molto divertente, affinato anche da nuove scelte azzeccate come quelle sulla sostituzione. Oltretutto, la possibilità di scegliere tra doppiaggio americano o giapponese permette ai puristi di conservare al meglio lo spirito originale dell’opera.
In conclusione
Naruto Ultimate Ninja Storm 3 si riconferma essere un grande titolo, dedicato però esclusivamente ai fan dell’opera. Come picchiaduro in sè è infatti sbilanciatissimo e poco propenso ad una tipologia di gioco adatta a veri tornei competitivi, ma per i fanboy è invece un gioco pieno fino al midollo di chicche e cose che fanno esultare. A partire dal doppiaggio giapponese, passando agli oltre 80 personaggi e finendo ad una story mode che ricalca ogni evento alla perfezione e con lunghissimi filmati.