Narcos: Rise of the Cartels – Recensione

Narcos è, ad oggi, una delle serie televisive più popolari disponibili su Netflix. Ispirandosi a fatti realmente accaduti, racconta, attraverso gli occhi di un agente della DEA – il Dipartimento Antidroga Americano – la storia di Pablo Escobar, che con il traffico internazionale di cocaina negli anni ’80, era riuscito a divenire uno degli uomini più ricchi e potenti del mondo. Kuju Entertainment e Curve Digital ci propongono una trasposizione videoludica della omonima serie sfruttando le licenze ufficiali e rilasciando sul mercato Narcos: Rise of the Cartels uno strategico a turni per PC ambientato nella Colombia di circa 40 anni fa.

Il filmato introduttivo ripropone scene tratte direttamente dalla serie TV e sarà una specie di riassunto del contesto in cui, a breve, vi ritroverete. Per la gioia dei fan della serie televisiva è presente anche l’evocativa colonna sonora originale. Narcos: Rise of the Cartels vi darà la possibilità di affrontare la storia principale in due modi diversi in base alla fazione che sceglierete. Potrete gestire sia la fazione delle forze di polizia che quella dei narcotrafficanti di Pablo Escobar. Quest’ultima scelta però sarà sbloccata solo dopo aver raggiunto un checkpoint iniziale della storia principale che, tra l’altro, rimarrà sempre molto fedele alla produzione Netflix da cui è ispirata e non offrendo, di conseguenza, molto spazio ai colpi di scena soprattutto per coloro che hanno già visto la serie televisiva.

Il gioco, sin dall’inizio, mostra una certa linearità ed è un susseguirsi di missioni, primarie e secondarie, da portare a termine. Le missioni primarie presenti in Narcos: Rise of the Cartels sono molto spesso anticipate da scene in stile cinematografico girate con il motore del gioco e corrispondono, in pratica, ai momenti chiave della storia principale. Le missioni secondarie, invece, seppur non brillando in originalità, sono utili per guadagnare denaro ed esperienza per potenziare il proprio gruppo di combattenti e sarà necessario inoltre portarne a termine un determinato numero prima di avere accesso alla missione primaria collegata.

Prima di ogni missione dovrete scegliere un gruppo di uomini – al massimo 5 alla volta – da mandare sul campo di battaglia. Per ciascuna fazione, esistono vari tipi di personaggi utilizzabili ognuno con la propria skill principale, le proprie abilità speciali e la propria arma. Nel gioco, infatti, ogni tipologia di personaggio avrà la propria – e ben precisa – abilità oltre che alla propria arma personale. Le armi saranno così direttamente legate ai vari personaggi e non sarà possibile modificarne l’assegnazione. In compenso però, con il completamento delle varie missioni, guadagnerete anche punti esperienza che vi permetteranno di sbloccare, in seguito, nuovi livelli di abilità.

Non sempre però andrà tutto liscio e alcuni membri della vostra squadra potrebbero rimanere feriti o essere addirittura uccisi in combattimento. In quest’ultimo caso potrete rimpiazzare ciascun componente del vostro team assoldando nuovi elementi attraverso l’utilizzo del denaro guadagnato dalle varie missioni. Anche quando il vostro conto si avvicinerà allo zero non dovrete preoccuparvi: la vostra missione procederà grazie ai soldi del governo americano o a quelli di El Patròn Pablo.

I combattimenti, in Narcos: Rise of the Cartels, sono il fulcro del gioco e potranno svolgersi in vari contesti come città, piccoli villaggi rurali o porzioni di foresta e utilizzeranno la classica visuale isometrica ruotabile a piacimento. Non sarà possibile né spostare né compiere azioni con più personaggi contemporaneamente e il turno di gioco si completerà utilizzando un solo personaggio alla volta e la stessa cosa accadrà per i vostri nemici. Questa scelta fatta dai programmatori in termini di gameplay a volte si rivelerà penalizzante in quanto non vi farà ragionare in termini di squadra ma si limiterà, molto spesso, a scontri ravvicinati 1 vs 1.

Il tutto si ridurrà, in pratica, ad una partita a scacchi in cui ogni mossa dovrà essere studiata attentamente pena l’eliminazione prematura dei componenti del vostro team. Potrete sfruttare le coperture che i vari oggetti presenti in gioco vi offriranno ma non sempre sarà sufficiente. Infatti, molto spesso, nonostante una copertura ottima, i vostri uomini potranno essere comunque colpiti anche da distanze proibitive.

I vostri nemici, oltretutto, molto spesso si lanceranno in incomprensibili assalti allo scoperto – stile kamikaze – non badando minimamente alle coperture e cercando ossessivamente di avvicinarsi il più possibile ai vostri uomini per cercare di eliminarli il più presto possibile. Va ricordato che l’uccisione del vostro capo squadra metterà fine alla missione che sarà comunque possibile ricominciare dall’inizio in qualsiasi momento. L’unica interessante novità proposta da Narcos: Rise of the Cartels in termini di gameplay è l’introduzione della cosiddetta Kill Cam. I vostri nemici, spostandosi da un punto all’altro della mappa, finiranno a volte sulla linea di tiro dei vostri uomini; a quel punto il gioco passerà ad una visuale rallentata in terza persona e, attraverso un mirino, potrete colpire l’avversario infliggendogli quanti più danni possibili.

Questa feature però si rivela spettacolare solo dal punto di vista scenico e non sotto il punto di vista simulativo. Mirare e sparare alla testa piuttosto che ad una gamba avrà lo stesso effetto ovvero la semplice riduzione della barra della salute del nemico. Non aspettatevi quindi l’eliminazione del nemico tramite un colpo ben assestato in piena fronte. La modalità Kill Cam entrerà in funzione anche per dare il cosiddetto colpo di grazia ai nemici ormai in fin di vita. Secondo il nostro parere, questa feature seppur spettacolare, poteva essere sfruttata meglio dando magari un tocco di realismo in più al gameplay generale.

La grafica di Narcos: Rise of the Cartels è tutto sommato buona e le ambientazioni dove si svolgono i vari combattimenti sono ottimamente ricreate proponendo un livello di dettaglio notevole. Peccato però che l’ambiente circostante sia fine a sè stesso non offrendo alcuna possibilità di modificarlo neanche utilizzando ad esempio gli esplosivi.

Il motore di gioco Unreal, utilizzato dagli sviluppatori, ricrea movimenti realistici dei vari personaggi rendendoli molto simili alle loro controparti reali. I vari personaggi principali del gioco, nonché della serie TV, sono fedelmente riprodotti e aiutano a trasmettere, in parte, il feeling tipico della serie televisiva. Anche per i vari dialoghi sono state utilizzate le voci originali degli attori anche se non sono doppiate in italiano. Ottima scelta, come già detto, la presenza della colonna sonora originale della serie trasmessa in TV. Sono previste inoltre, a breve, anche le versioni del gioco per PlayStation 4 e Xbox One.

Narcos: Rise of the Cartels è uno strategico a turni che aggiunge poche novità ad un genere già largamente presente sul mercato videoludico. Il gioco, pur godendo delle licenze ufficiali della omonima serie Netflix, non riesce a trasmettere un elevato livello di coinvolgimento. Le missioni primarie sono varie e interessanti mentre quelle secondarie, molto spesso, sono troppo simili tra loro. Una intelligenza artificiale a volte non all’altezza viene compensata, solo in parte, dalla presenza della spettacolare modalità Kill Cam. Narcos: Rise of the Cartels, risulta quindi essere indirizzato soprattutto per coloro che hanno già visto la serie TV e hanno già familiarità con la storia e con i vari personaggi principali. Sicuramente il gioco, per loro, è in grado di trasmettere un feeling maggiore almeno sotto il punto di vista della storia che è stata sicuramente ben ricreata. Per tutti gli altri, purtroppo, potrebbe rivelarsi uno strategico a turni come tanti altri.