Muv-Luv – Recensione (PlayStation Vita)
In un periodo in cui siamo con lo sguardo puntato verso il futuro, verso i grandi giochi per le piattaforme casalinghe mostrati durante l’E3 2018, pensando forse anche alla prossima generazione di console, ci ritroviamo a fare diversi passi indietro per scoprire e riscoprire il passato. Dobbiamo, ovvero, rispolverare la nostra PlayStation Vita che, contrariamente ai facili giochi di parole sulla sua morte, è ancora in attività, grazie soprattutto alle opere in arrivo dalla Terra del Sol Levante. È infatti dal Giappone che giunge Muv-Luv, primo capitolo di una serie di visual novel nata nel 2003 su PC (da cui si sono poi generati manga e anime, come spesso accade).
È necessario fare un po’ di chiarezza fin da subito, però. In questo momento, sono disponibili sul PlayStation Store due giochi: Muv-Luv e Muv-Luv Alternative. Quest’ultimo sarà trattato in una differente recensione, mentre noi oggi vi parleremo di Muv-Luv, che a sua volta è composto da due capitoli molto differenti tra loro, sia per stile che qualità: Extra e Unlimited.
Muv-Luv Extra
Partiamo dal principio e vediamo di fare luce sull’opera di âge. Tutto nasce da Extra (Unlimited è bloccato fino al completamento del primo capitolo): noi siamo Takeru, tipico ragazzo all’ultimo anno di liceo senza particolari caratteristiche distintive. Abbiamo una tipica amica d’infanzia, Sumika, in una tipica relazione che potrebbe sbocciare in amore da un momento all’altro. La nostra vita, però, cambia completamente la mattina in cui, al nostro risveglio, troviamo una ragazza misteriosa di nome Meiya nel nostro letto. La giovane è l’unica figlia di una ricchissima famiglia giapponese e, per motivi non chiari, è fissata con noi.
Come avrete intuito, Muv-Luv rientra nella categoria di visual novel dating-simulator, ovvero quelle storie in cui il protagonista si ritroverà circondato da molte ragazze improvvisamente attratte da lui. Come ogni VN, dovremo leggere decine e decine di righe di dialoghi, compiendo qualche scelta di tanto in tanto e arrivando a uno dei vari finali, generalmente legati a una delle protagoniste femminili.
Extra è una tipica VN dating-sim, con tutti i suoi classici stereotipi e con i tipici personaggi di cui si può prevedere la caratterizzazione fin dal primo istante. Abbiamo la ragazza distratta e pasticciona, la neko-loli moe e kawaii, la rappresentante di classe ligia al dovere e via dicendo. Extra, diciamolo senza giri di parole, non sorprende nemmeno per un secondo: la profondità dei personaggi, la varietà di scene e vicende proposte, le tematiche coperte, tutto è blando e generico. Nel complesso, Muv-Luv Extra cerca di essere un’opera leggera e con la battuta pronta, per strapparci un sorriso, ma fallisce. Gli adoratori degli slice of life potrebbero forse accontentarsi dell’insieme di stereotipi giapponesi visti e rivisti in decine di anime, manga e altre visual novel, ma la maggior parte dei giocatori non troveranno qualcosa di interessante in Muv-Luv Extra.
Anche la grafica e il sonoro, purtroppo, affossano l’opera. Gli ambienti sono pochi, statici, banali e realizzati solo discretamente. Il doppiaggio è quello tipico delle visual novel giapponesi, nel bene e nel male. Anche le musiche di sottofondo non colpiscono in alcun modo.
Muv-Luv Unlimited
La situazione cambia molto quando si passa ad Unlimited. L’opera si apre nella fase pre-finale di Extra. Takeru si risveglierà nella propria casa ma, una volta all’esterno, scoprirà che il quartiere è stato completamente distrutto. Come apprenderà poi, Takeru si trova ora in un mondo parallelo al proprio, una versione della Terra in cui degli alieni chiamati BETA hanno invaso il nostro pianeta e hanno decimato la popolazione. L’unica speranza per l’umanità sono dei mecha da combattimento. Takeru decide di diventare un pilota (classico sogno da amante dei videogame quale lui è) e frequenta una scuola militare dove ritrova (quasi) tutte le conoscenze di Extra. Così come il mondo è diverso, però, anche le varie ragazze saranno differenti. Dovremo quindi ricreare una relazione con i vari membri del team, scoprendo i loro background e le motivazioni che le spingono a combattere. Il tono allegro e spensierato di Extra viene abbandonato in favore di una costante sensazione di tensione.
Questo secondo capitolo è molto più interessante: le tematiche coperte sono più profonde e metteranno alla prova Takeru che, ricordiamolo, proviene da un mondo in cui la guerra non era la sua quotidianità. Ogni personaggio della squadra avrà più spazio per esprimersi e farsi scoprire, oltre a quello che reclameremo tramite le nostre scelte. Anche in questo caso avremo modo di creare una relazione d’amore con una delle ragazze, ma sarà solamente una delle tematiche del gioco. Questo nuovo mondo è molto più intrigante da scoprire e fin da subito capiremo che ci sono alcuni misteri da svelare. Purtroppo l’opera non si conclude con Unlimited: Muv-Luv continua con Alternative (che, ripetiamolo, è venduto separatamente). Per quanto riguarda l’apparto tecnico e stilistico, Muv-Luv Unlimited sale di qualche gradino rispetto a Extra: la qualità dei disegni è simile, ma la varietà è maggiore. Inoltre, Unlimited si concede qualche filmato anime più che godibile. Doppiaggio e sonoro, invece, sono identici.
Muv-Luv è un gioco dalla doppia faccia. Extra non colpisce mai nel segno e sarà indigesto a chiunque non viva di stereotipi giapponesi. La saga trova la propria identità (e una buona qualità) con Unlimited e il suo mondo parallelo dilaniato da una guerra con gli alieni. La verità è che l’accoppiata Extra+Unlimited è interessante solo se si parte già con l’idea di affrontare Alternative, in caso contrario, il gioco perde buona parte del proprio fascino.
Pro
- Unlimited
Contro
- Extra
- È solo un prologo al vero Muv-Luv