MotoGP 15 – Recensione
Da ormai oltre un quindicennio l’italianissima Milestone ha imparato a padroneggiare sapientemente le manopole del gas dei veicoli a due ruote, sfornando, a cadenza pressoché annuale, titoli di stampo motoristico – legati o meno a competizioni ufficiali – attraversando quindi un buon numero di generazioni di console, ed affinando sempre di più i propri prodotti.
Anche quest’anno i developers non si sono fatti attendere poi tanto, arrivando a confezionare un MotoGP 15 che ha generato ben più di qualche perplessità, in fase di anteprima, vista la propensione dimostrata del non voler sconvolgere troppo dinamiche collaudate con eccessive nuove feature. Sarà un more of the same? Scopriamolo in insieme!
La dura vita del biker
Nel nuovo MotoGP 15, i videogiocatori troveranno praticamente tutto (o quasi) ciò che avevano lasciato nell’ultima gara disputata nel predecessore: alla classica Gara Istantanea, utile per chi vuole lanciarsi in pista senza troppi fronzoli, si accompagnano i canonici Gran Premio e Campionato, con una sfida decisamente più duratura, alla quale soltanto l’intramontabile Carriera MotoGP può fare concorrenza.
In quest’ultima, infatti, i videogiocatori potranno, come da canone della serie, creare dal nulla il proprio pilota virtuale, scegliendone il viso, tra quelli pre-confezionati disponibili, accessori vari, quali scarponcini, guanti e casco – tutti sbloccabili collezionando successi e guadagnando punti esperienza – e stile da adottare in sella al proprio bolide. Il tutto prima di lanciarsi in pista, come pilota wild card – con due gare che aiutino gli sponsor e le scuderie ad avere ben chiaro il nostro potenziale – pronti a strappare il contratto della vita e correre finalmente da pilota ufficiale. La scalata dalla Moto 3 alla MotoGP sarà ovviamente ardua, e gli sviluppatori hanno pensato bene di infarcirla, questa volta, con una interessantissima feature: i giocatori, infatti, potranno, oltre a competere con una delle scuderie ufficiali del campionato 2015, allestire un proprio Team, raccattando sponsor che, a loro volta, si paleseranno in base ai risultati conseguiti sui vari circuiti del circus mondiale, con introiti che varieranno in base al posizionamento ed agli obbiettivi conseguiti. I credits guadagnati nel corso delle varie competizioni saranno poi spendibili per acquistare nuove e più performanti moto che, a loro volta, saranno potenziabili ottenendo pacchetti di sviluppo durante test, qualifiche e gara, questi ultimi da investire nel perfezionamento di una a scelta tra le varie componenti del bolide, quali motore, telaio, sospensioni e freni: un potenziamento, c’è da dirlo, che inciderà prettamente sulle prestazioni della moto, senza intaccare minimamente l’aspetto della stessa.
Frenata brusca
Essere competitivi nelle varie categorie non è da tutti, soltanto i veri campioni possono infatti riuscire a domare indistintamente i cavalli pazzi della MotoGP o i ben più docili “agnellini” della Moto 3: stiamo ovviamente parlando della realtà, non certo di MotoGP 15!
L’impianto di gioco del titolo Milestone si presta infatti proprio a tutti, dai rookie ai veterani delle due ruote, grazie ad una buona sfilza di parametri personalizzabili negli aiuti di guida, che consentiranno a tutti di aver ragione dei controlli di gioco. Frenata assistita, controllo di trazione e traiettoria ideale sono soltanto alcuni dei parametri che incideranno sulla difficoltà del titolo, con una IA avversaria che può variare dal passivo all’aggressivo con soltanto uno schiocco di dita. Certo, una manna dal cielo per chi cerca il giusto grado di sfida in un titolo altrimenti privo di mordente. Ogni moto di diversa categoria reagirà, qualora i settaggi impostati preferissero il realismo allo stile arcade, in maniera differente, e domarle tutte sarà il vero spirito alla base dell’iterazione videoludica dedicata al motomondiale.
Anche le rose hanno però le proprie spine, ed in MotoGP 15 queste si manifestano in un comparto tecnico altalenante, che esprime tutta la propria potenza sotto il profilo dei bolidi rombanti e del gameplay user-friendly, ma che tralascia alcuni particolari che dovrebbero essere di contorno, ma che, in un titolo del genere, finiscono ovviamente per rivestire un ruolo fondamentale: stiamo parlando dei palcoscenici del motomondiale, i vari circuiti che, ancora una volta, tornano a mostrarsi con alcune lacune annose ed annuali, come possono esserlo la piattezza e la monotonia di paesaggi e pubblico, una spada di Damocle che ormai da sempre pende sulla testa di Milestone, capace di far bene sotto tutti i fronti, peccando però in questo frangente. Non è certo una grave colpa, vista la marginalità dei difetti, che vengono perfettamente coperti da una serie di feature, come le varie prove speciali, che porteranno i giocatori a spasso nel tempo, per concedere confronti d’altre epoche in Eventi Due Tempi, oppure l’innovativa modalità online Sprint, che permetterà ai videogiocatori di sfruttare un sistema di classifiche alla stregua di quelle delle Stagioni di FIFA. Insomma, di strada da fare le moto di Milestone ne hanno da fare, ma anche quest’anno si portano a casa senza troppi affanni la fatidica pagnotta, o sarebbe meglio dire un onesto pieno di benzina. Salute!
Da piccolo Motomondiale voleva dire “dove accidenti è DragonBall?” il venerdì, di ritorno da scuola, quando c’erano le prove libere, ma crescendo, ed appasionandomi al mondo dei motori, la visione delle cose ha assunto tutti altri contorni. Poi, certo, DragonBall resta sacro, ed il passaggio della MotoGP su televisione satellitare ha giovato ancora una volta della sua immagine ai miei occhi. Sciocchezze a parte, MotoGP 15 riesce a trasmettere esattamente il feeling di una gara del motomondiale, con staccate all’ultimo centimetro, sorpassi e controsorpassi da cardiopalma nel più puro stile che Rossi & co. hanno insegnato nel corso degli anni.
Pro
- - Ottimo il feeling dei bolidi
- - Tante, tantissime ore di divertimento
Contro
- - Comparto tecnico altalenante