Moss: Book II – Recensione

Recensito su HTC Vive

Il parco titoli VR negli ultimi anni è decisamente esploso, proponendo esperienze imperdibili per ogni visore e piattaforma. Ce n’è davvero per tutti i gusti: partiamo da sparatutto frenetici passando per deliziose avventure in salsa escape room, culminando con gli imperdibili Rhythm Game di cui Beat Saber è il capostipite. Dunque l’atipica proposta di Polyarc del 2018 non ha colto impreparati, in una nicchia di mercato ansiosa di sperimentare e proporre formule del tutto nuove.

In un battito di ciglia ci ritroviamo nel 2022, pronti a recensire Moss: Book II, sequel diretto che riprende l’avventura esattamente da dove si era interrotta. L‘adorabile topina Quill è alla ricerca di suo zio, pronta a combattere contro le forze del male e riunire tutti i magici cristalli per fermare una volta per tutte l’avanzata delle tenebre. In qualità di lettori (Neverending Story reference), torniamo a schierarci fianco a fianco del team roditori, pronti ad assistere in combattimento e risolvere puzzle ambientali.

Moss è il più atipico titolo VR mai provato. I giocatori saranno chiamati a vegliare dall’alto la sequenza di scenari proposti a mo’ di diorama che si sviluppano tutto intorno a noi, mentre con il pad muoveremo Quill e impartiremo comandi di attacco o di salto, come se fossimo alla prese con un normalissimo platform. A impreziosire la formula, intervengono le nostre stesse mani, in grado di interagire con lo scenario, spostare blocchi o trascinare via i nemici per favorire il flow di combattimento della roditrice.

Moss: Book II - Recensione

In Moss: Book II l’identità del titolo non si sposta di un centimetro dal concept originale, proponendo uno squisito more of the the same, dove la proposta di Polyarc è potenziata dall’esperienza con il primo capitolo. La durata generale dell’avventura si attesta sulle sei ore, il doppio rispetto alla precedente avventura, garantendo un’esperienza più corposa e soddisfacente. La mia familiarità con la realtà virtuale mi impone di porre un piccolo appunto: le ore passate in VR non sono paragonabili alle ore passate a fissare un normale schermo, il tempo ha l’abitudine di distorcersi e l’intensità dell’esperienza è difficilmente paragonabile al giocare canonico.

Dal versante tecnico è stato rifinito ogni aspetto per favorire la giocabilità indipendentemente dal visore e controller in possesso. L’esperienza su HTC Vive è stata decisamente notevole (i nostri controller hanno un trackpad e non una levetta direzionale), guidare Quill per i numerosi livelli proposti ora è piacevole consistente. Il progetto Moss ha finalmente raggiunto la maturità artistica in grado di imporsi sul mercato e proporre un Platform/Puzzle Game solido e unico unico nel suo genere.

Moss: Book II - Recensione

Sebbene la cornice narrativa sia adorabile, la rappresentazione entusiasmante e i diorami ispiratissimi, il cuore di Moss: Book II resta il gameplay, che tra combattimenti ed enigmi si attesta solido nella sua proposta, non senza pecche. Il sistema di combattimento non si evolve dal binomio attacco/schivata e se da una parte troviamo nella semplicità una grande spinta verso l’immediatezza, d’altro canto da un sequel ci saremmo aspettati un pochino di verve in più, soprattutto in ottica sequel.

I puzzle ambientali sono invece sempre solidissimi, il grado di difficoltà è tarato splendidamente ed esalta la cooperazione tra giocatore e personaggio. Leve e meccanismi a pressione la fanno da padrone, in un piacevolissimo susseguirsi di enigmi logici dove reattività manuale e pensiero laterale la fanno da padrone. Tramite le nostre “mani” potremo curare Quill, afferrare i nemici al fine di stordirli e prenderne il controllo (e magari sfruttare i loro attacchi per sbloccare un passaggio), interagire con l’ambiente circostante per ruotare piattaforme e spostare pesanti blocchi e naturalmente coccolare Quill.

Moss: Book II - Recensione

La topolina dal canto suo oltre a saltare, arrampicarsi e tirare leve, può esibirsi in una combo da tre colpi e infilare una schivata tra un attacco e l’altro. Quill rappresenta la vera protagonista del mondo di gioco, in quanto sarà il suo movimento a dettare il cambio scenario, mentre noi potremo solo assisterla durante il suo peregrinare a caccia di cristalli tra le schermate che compongono il pulsante mondo di Moss: Book II. Naturalmente una piccolissima anima collectacon permane dal titolo precedente, senza mai rendersi davvero protagonista o abbastanza stimolante da suggerirci di rigiocare i capitoli al fine di trovare tutte le pergamene nascoste.

Moss: Book II - Recensione


Moss: Book II attesta il successo del capitolo precedente, andando a perfezionare la formula e rodare meccaniche già viste al fine di proporci un’esperienza più longeva, solida e tecnicamente matura di quanto già proposto, senza andare a snaturarne le fondamenta. Il tutto si traduce in un “more of the same” che farà la gioia degli entusiasti dell’opera originale, ma che ancora una volta tiene a bada tutti coloro che cercano dalla realtà virtuale un’esperienza più action e legata alle esperienze in prima persona.

8.3

Pro

  • Quill è adorabile
  • Tanti enigmi di buona fattura
  • Longevità raddoppiata
  • Tecnicamente perfezionato

Contro

  • Esclusiva VR
  • Non adatto a chi cerca esperienze in prima persona
Vai alla scheda di Moss: Book II
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