Mortal Kombat XL – Recensione
Di tutti i picchiaduro usciti negli ultimi tempi, probabilmente Mortal Kombat X è stato quello che ha centrato con più precisione quel bersaglio piazzato a metà tra nostalgia e innovazione. Il popolare franchise ha attraversato alti e bassi nei suoi oltre vent’anni di storia, e grazie all’ottimo lavoro di NetherRealm Studios si è assestato come un concorrente più che competitivo nel panorama dei picchiaduro, tanto da aggiudicarsi il titolo di “Best Fighting Game” agli ultimi D.I.C.E. Awards e The Game Awards.
Nell’aprile dello scorso anno abbiamo avuto il piacere di recensire il riuscitissimo Mortal Kombat X, che è stato capace di evolvere e modernizzare la formula della serie riuscendo a rimanere coerente con le proprie origini, sia a livello di meccaniche che di stile, a cui siamo affezionati.
Ora NetherRealm ci propone questa edizione XL del gioco contenente tutti i contenuti aggiuntivi a pagamento usciti nel corso dell’anno.
L come DLC
In Mortal Kombat XL, in sostanza, troverete il gioco di base con tutti i contenuti dei Kombat Pack, che consistono in 8 nuovi personaggi (in realtà 11) e tutte le varie skin.
Tra i nuovi personaggi quattro prevengono direttamente da celebri saghe cinematografiche: lo Xenomorfo dalla saga di Alien, lo Yautja comunemente detto Predator dell’omonima serie, Jason Voorhees da Venerdì 13 e Leatherface (Faccia di cuoio) dalla serie Non Aprite Quella Porta (The Texas Chainsaw Massacre).
Gli altri combattenti vengono direttamente dall’universo di Mortal Kombat e, oltre a Goro (in precedenza disponibile solo tramite codice su voucher per chi aveva preordinato il gioco) sono stati aggiunti: Bo’ Rai Cho, Tanya, Tremor e Triborg, le cui Varianti di combattimento sono in realtà i tre cyborg Cyrax, Sektor e Smoke; è possibile inoltre sbloccare Cyber Sub-Zero premendo nella schermata di selezione della variante i seguenti tasti: su, su, triangolo (PS4) / su, su, Y (Xbox One). Quest’ultima trovata risulta particolarmente nostalgica dei tempi andati quando i personaggi si sbloccavano con le combinazioni di tasti.
Nonostante le apprezzate aggiunte, spiace un po’ constatare l’assenza di Rain, Sindel e Baraka (anche se il move set di quest’ultimo è stato integrato nello stile “Tarkatan” dello Xenomorfo) visto che sono presenti come personaggi combattenti nella modalità Storia.
Da precisare inoltre che i nuovi personaggi non sono integrati nella storia, ma sono disponibili per le altre modalità del gioco.
È stata introdotta anche l’arena La Fossa (The Pit), che i fan della saga riconosceranno subito, e sono state aggiunte le Stage Fatality per le arene: Kampo Profughi, Il Kovo e la Fossa.
Peccato solo che la possibilità di Stage Fatality non sia stata estesa a tutte le arene, avrebbe dato un maggiore senso di completezza alla feature e al titolo.
Dica trentatré
Insomma l’ultimo capitolo di Mortal Kombat in questa versione XL risulta sicuramente ancora più corposo, con i suoi 33 personaggi (anzi di più), i vari costumi e tutte le modalità che avevano reso il titolo originale un vero campione di contenuti: le varie Torri, le Fazioni, i contenuti da sbloccare nella Kripta ecc…
La giocabilità si mantiene sempre altissima, soprattutto in multi-player. NetherRealm ha anche apportato qualche aggiustatina di bilanciamento sui personaggi, che male non fa.
Dal punto di vista estetico non ci sono cambiamenti, ma vale la pena notare che i nuovi personaggi si integrano perfettamente nel contesto. Cosa che si apprezza con particolare soddisfazione per i personaggi cinematografici, che portano con sé caratteristiche e mosse coerenti con i film. Dalle diverse maschere di Leatherface al FaceHugger di Alien, fino alla modalità “Inseguimento” di Jason, il move set di questi combattenti si sposa perfettamente con la violenza caricaturale tipica di Mortal Kombat, e faranno la gioia dei fan dei film.
