Mortal Kombat: Deadly Alliance – Recensione Mortal Kombat: Deadly Alliance
Dopo il tentativo di portare la storica serie in 3D su PSX con Mortal Kombat 4, la Midway cerca di dare una scossa alla saga con questo Deadly Alliance su PS2.
Ma cosa può offrire questo gioco più di Tekken 4 e Virtua Fighter 4? E che ne è dello spirito originale di Mortal Kombat? Procediamo per gradi.
Sangue digitale
Al primo impatto, quello visivo, Deadly Alliance si presenta benone.
I modelli poligonali sono proporzionati e, diversamente da ciò che succedeva in MK4, ogni personaggio ha la sua particolare anatomia. Le texture sono di buon livello e rendono i modelli dei personaggi convincenti e dettagliati quanto basta. Anche le animazioni svolgono il loro lavoro: ogni personaggio ha il suo particolare modo di muoversi, di camminare e di eseguire i colpi.
L’immancabile sangue, anche se fuoriesce in maniera volutamente eccessiva secondo i canoni di Mortal Kombat, è realistico e allo stesso tempo "splatter" quanto basta.
Alcuni effetti speciali, come i classici proiettili energetici, non convincono appieno forse, ma rappresentano comunque un buon passo avanti rispetto al passato.
Alleanza mortale
Il "pretesto" per questo torneo, cioè la storia dietro il gioco, si basa appunto sulla neo alleanza tra Shang Tsung (nemico storico della serie) e Quan Chi (arrivato sulla scena in MK4). I due, unendo le forze, sono riusciti nell’intento di uccidere il più potente guerriero della Terra, colui che aveva sempre sbarrato la strada all’ invasione: Liu Kang. Inoltre pianificano di resuscitare l’esercito dell’antico Re Drago e con esso di ottenere il controllo di entrambi i mondi.
Ecco quindi che diversi guerrieri, di varie fazioni, si riuniscono per vari motivi personali o meno.
La storia in un picchiaduro ha sempre un valore relativo. Deadly Alliance comunque ne offre una abbastanza convincente e nella quale i personaggi si intrecciano a dovere.
"Get over here!"
Dunque, cosa riserva in sostanza questo nuovo MK?
Per prima cosa, il sistema di combattimento è stato portato abbastanza oltre l’introduzione delle armi di MK4. Ora ciascun personaggio ha a disposizione due stili di combattimento: a mani nude e con un’arma. Spesso questi stili sono ricalcati da arti marziali realmente esistenti e abbastanza notevole è l’impegno rivolto al motion capture per rendere le mosse il più fedele possibile alla realtà. E’ possibile cambiare stile col la semplice pressione di un tasto.
Le meccaniche di gioco coinvolgono in maniera massiccia le combo di colpi e le concatenazioni di diverse mosse speciali. Queste hanno ancora parecchio spazio nei combattimenti, anche se sono state rese leggermente meno "pazzesche" e più equilibrate.
Una mancanza che farà probabilmente storcere il naso ai fan è l’esclusione del classico uppercut comune a tutti i personaggi. Questo è giustificato dal fatto che ora tutti i personaggi hanno il loro modo di combattere e sono meno simili tra loro, diversamente ai primi episodi della serie. Se da un lato questo logora il feeling originale, dall’altro conferisce più spessore e particolarità ad ogni combattente.
Anche se con Deadly Alliance si è posta più attenzione a calci e pugni e rispetto ai suoi "concorrenti", come Tekken, le mosse sono rese più "esagerate" e dall’aspetto più doloroso, in perfetto stile Mortal Kombat.
Sono anche tornate le famosissime Fatality, anche se è stato dato un taglio a tutte le versioni ridicole e/o scherzose viste in passato. Ora ogni personaggio ha almeno una fatality con la quale finire l’avversario, più dolorosa e sanguinolenta che mai.
Tra i personaggi selezionabili troviamo sia vecchie conoscenze, come i classici Scorpion e Sub-Zero, sia nuove leve.
Le modalità di gioco non si distanziano troppo da quelle classiche di un comune picchiaduro. Nella modalità Arcade il personaggio di turno combatterà uno scontro dopo l’altro contro la CPU, mentre la modalità Versus è sempre pronta a offrire scontri con amici all’ ultima sfida.
La modalità Konquest è una piccola evoluzione della modalità Allenamento, in cui il personaggio verrà portato passo dopo passo alla scoperta delle mosse di ogni personaggio attraverso sessioni atte ad imparare le mosse di base, quelle speciali, le combo e via dicendo. Il tutto condito con un po’ di storia personale del personaggio stesso, che ne svelerà il background.
Nella sezione Kript potranno essere sbloccati, con l’utilizzo di diversi tipi e quantità di monete "Koins" (guadagnabili tramite le varie modalità di gioco), vari contenuti che vanno dai più utili, come personaggi e costumi segreti, ai meno allettanti, come semplici immagini presi da vari contesti, oppure copertine del fumetto di Mortal Kombat o foto di veterani cabinati da sala-giochi. Sarebbe stato meglio però rendere il tutto meno dispersivo e vago.
Tra i mini-giochi troviamo il "Test your Might", che non è altro che la ripresa dell’originale visto in passato e "Test your Sight", una versione implementata del gioco delle tre carte.
Niente di particolarmente innovativo sotto il punto di vista delle modalità.
Musik
I brani di accompagnamento del gioco sono praticamente tutti nuovi, ma ciononostante si inseriscono bene nel feeling di Mortal Kombat.
Gli effetti sonori fanno il loro dovere; le voci dei personaggi durante i combattimenti sono abbastanza simili al passato, solo migliorate nella qualità.
Quello che veramente manca sono i dialoghi veri e propri che avrebbero arricchito non poco le sequenze della storia. Peccato.
"Quanto manca al boss?"
La longevità di Deadly Alliance non si distacca di molto da quella di un qualsiasi picchiaduro con modalità di gioco classiche. Dopo aver provato le varie modalità con i vari personaggi l’unica sfida a lungo termine è quella di completare la Kript sbloccandone tutti i segreti, impresa da perfezionisti più che altro. Come detto in precedenza sarebbe stato opportuno non rendere questa modalità così "generale", contenente cioè extra importanti come personaggi segreti e semplici "curiosità" sulla serie. Un qualsiasi giocatore medio è portato a cercare qualche FAQ per individuare i contenuti che gli interessano senza dover cercare a caso tra le tombe di quell’ immenso cimitero.
Oltre a questo, fintanto che ci si diverte, la modalità versus può regalare lunghe sfide con gli amici, vista anche la vasta gamma di personaggi selezionabili.
Per concludere
Mortal Kombat: Deadly Alliance è un titolo solido e tecnicamente buono. Il gameplay è abbastanza ricco pur non offrendo eccezionali innovazioni al genere.
Chi vuole provare qualcosa di meno realistico e più "esagerato" di giochi come Virtua Fighter 4 potrebbe trovare in questo gioco un buon passatempo.
I fan della serie originale farebbero meglio a provarlo prima. Il gameplay si è evoluto parecchio, pur mantenendo lo stesso feeling di sempre e non tutti potrebbero essere interessati ad una evoluzione del genere.
Mortal Kombat aveva bisogno di una ventata di aria fresca e questo titolo riesce discretamente nell’impresa