Monster Hunter Stories – Recensione
“Monster Hunter… con ragazzini e mostri in stile chibi che vengono cavalcati e allevati, piuttosto che cacciati? Blasfemia!“. O così direbbe un qualsiasi fan della serie, ignaro del valore di Monster Hunter Stories. Se ne son dette tante su questo nuovo capitolo, sul fatto che non sia il solito Monster Hunter, sempre più in espansione grazie all’annuncio di World, è assolutamente vero.
Ma diverso non equivale necessariamente a peggiore, e Capcom lo dimostra con Monster Hunter Stories, grazie anche alle sue piccole differenze che comunque non vanno ad intaccare minimamente lo spirito della serie. Il titolo, realizzato per Nintendo 3DS, ha tutte le carte in regola per essere uno dei migliori JRPG arrivati in Europa quest’anno sulla piattaforma in questione.
La trama, quella quasi sconosciuta nell’universo di Monster Hunter
Chi ha già provato i vari hunting game della serie saprà già che di solito manca una vera e propria trama narrata, salvo il tentativo fatto con Monster Hunter 4 Ultimate. Capcom questa volta decide di azzardare un poco di più – del resto il titolo viene seguito da “Stories” – inserendo una vera e propria trama.
Vestiremo i panni (personalizzabili tramite avatar customization, come sempre) di un ragazzino del villaggio Hakumi, alla ricerca di uova di mostro insieme agli amici Lilia e Cheval. Il trio entrerà in possesso di un uovo e il protagonista lo farà schiudere, svelandone il Monstie Rathalos. I Monstie, differentemente dai soliti mostri della serie, sono creature più piccole, ma non per questo da sottovalutare. Glii umani in grado di stipulare un legame con essi sono chiamati Rider. L’obiettivo del protagonista sarà divenire uno di essi, ma poco dopo il suo ritorno, un mostro chiamato Nargacuga, avvolto da una misteriosa coltre oscura, devasterà il villaggio. Nell’assedio, a perdere la vita sarà la madre di Cheval, mentre il cucciolo di Rathalos verrà ferito e scaraventato da un dirupo. Dopo la fuga del Nargacuga, il villaggio rimarrà segnato dall’evento e, mentre gli abitanti tenteranno la ricostruzione, i tre amici decideranno il da farsi.
Un anno dopo, a seguito di una discussione con l’anziano del villaggio, il protagonista verrà a conoscenza del misterioso Flagello Nero, il quale potrebbe essere causa della coltre nera attorno al Nargacuga e possibilmente di altri mostri fuori nel mondo. L’anziano porterà a termine il rituale del legame, rendendo il nostro protagonista un Rider destinato a compiere grandi imprese insieme al suo nuovo amico Felyne, Navirou. Lilia verrà invece ingaggiata dalla gilda di cacciatori presso un’altra città e Cheval lascerà misteriosamente il villaggio senza dir nulla. Da qui il trio di amici percorrerà strade diverse con scopi differenti, ma saranno destinati a incontrarsi di nuovo.
Le premesse per una storia dai canoni quasi maturi – sebbene la narrativa e la simpatica scelta dello stile “chibi” dei personaggi – ci sono tutte; non mancheranno i colpi di scena e le emozioni all’interno di un continente da esplorare da cima a fondo, con scenari affascinanti immersi nella natura selvaggia.
Il Monster Hunter a turni che diventa realtà
Se l’idea di una trama ben strutturata è già qualcosa di insolito all’interno della serie, sappiate che questa non sarà l’unica sorpresa: Monster Hunter Stories, infatti, infrange per la prima volta le regole del gameplay. Il gioco è un JRPG a turni, in grado, però, di conferire un’esperienza unica senza tralasciare le peculiarità della serie.
Fondamentalmente, potremo avere una squadra di sei Monstie che combatterà al fianco del nostro Rider. Ogni Monstie sarà diverso per tante ragioni, tra cui le abilità passive e attive o le azioni speciali sulla World Map, come muoversi nelle zone d’acqua o di lava, scalare o distruggere ostacoli, scovare risorse o spaventare altri mostri emettendo dei chiassosi e prepotenti ruggiti. La scelta del Monstie sarà fondamentale anche in battaglia e avere una squadra versatile sarà una delle chiavi per addentrarsi in tanti luoghi pericolosi, tra deserti, distese innevate, vulcani e foreste.
A proposito di battaglie, andremo ora ad esaminare il suo sistema di questo JRPG di Monster Hunter.
L’interfaccia, come potete vedere nella galleria sopra, è abbastanza intuitiva, disegnata nello stile tipico della serie. Tramite questa potremo scegliere le azioni, dall’uso degli oggetti alle tecniche personali del Rider o del Monstie. Gli attacchi normali seguiranno lo schema “carta forbice sasso”, in cui Potenza batte Tecnica, Tecnica batte Velocità e Velocità batte Potenza. Riuscire a capire lo schema delle azioni dei nemici è una delle chiavi per portarsi in vantaggio. Ovviamente, chi mastica la serie da anni avrà già abbastanza intuito per prevedere che mostri come i Wyvern Rapaci abuseranno di attacchi Velocità o Tecnica, così come I Wyvern Bruti della Potenza. Prevalere in questo schema comporterà un rapido riempimento della barra nella parte centrale dell’interfaccia. Quando questa sarà al massimo, potremo sferrare una micidiale tecnica speciale insieme al Monstie in questione.
Infine, talvolta capiterà che i mostri decidano di azzuffarsi per benino, dando vita a degli scontri fisici, a distanza o addirittura aerei. Un’aggiunta nella quale dovremo “mashare” ripetutamente alcuni tasti per spuntarla contro gli avversari, infliggendo danni extra e riempiendo ancor di più la barra legame.
Questo battle system affonda le radici in alcune meccaniche profonde, che possono portare alle più svariate personalizzazioni e metodologie di combattimento. Il growth system è meno banale di quanto possa apparire, grazie al sistema di eredità genetica dei Monstie, al di fuori della crescita basilare dettata dall’esperienza. Far ereditare i geni di un Monstie all’altro implica il sacrificio del donatore ma rafforza l’altroo. Padroneggiare questa meccanica permetterà di personalizzare i Monstie in maniera mai vista prima, in quanto i geni contengono fondamentalmente le abilità passive e attive. Come vedremo nella galleria sottostante, però, il Monstie può avere fino a 9 geni e solitamente nasce con un totale di 4 o 5 geni disponibili (per sbloccare i restanti serviranno delle pietre particolari). Sarà possibile spostare i geni da un mostro all’altro solo se questi si trovano nella stessa posizione della griglia. Che si tratti di un aumento di parametri o di fornire abilità, tutto sarà concesso in questo sistema di eredità, persino realizzare un Monstie di fuoco immune all’acqua.
Più Monster Hunter che mai
Nonostante il giustificato scetticismo di alcuni fan attorno al titolo in oggetto, che si presenta diversamente rispetto ai precedenti, bisogna riconoscere che Monster Hunter Stories racchiude tutto quello che ha fatto amare al pubblico la serie: missioni secondarie presso le bacheche dei villaggi, raccolta di risorse, pescare e craftare equipaggiamenti grazie ai drop… il tutto confluirà in un’esperienza “à la Monster Hunter” in un susseguirsi di interminabili ore di gioco, come sempre.
A proposito di quest secondarie ed escursioni per le lande, sarà purtroppo durante queste ultime che avvertirete le uniche pecche riscontrate. Monster Hunter Stories possiede indubbiamente un mondo vasto e colorato – dettato anche da una ben riuscita tecnica di cel shading e da delle ottime scene animate – ma a causa di questo abbiamo riscontrato diversi cali di frame rate mentre si scorrazza per la mappa in groppa ai Monstie o si corre per le zone affollate dei villaggi. Inoltre, seppur tollerabili, i caricamenti non sono dei più rapidi, ma non sarà certo una manciata di secondi durante i caricamenti o qualche rallentamento in alcune zone a frenare la spettacolarità di questo JRPG.
Cosa dire a chi può aver pensato “Mi sembra diverso dal Monster Hunter che conosco, non so se lo comprerò”? Che si sbagliava, eccome! Monster Hunter Stories è un titolo della serie a tutti gli effetti, con il suo modus operandi che ha lasciato il segno negli hunting game rivisitato in chiave JRPG, ma senza intaccare ciò che ha reso unica e celebre la saga. Con un battle system ricco di idee e un gameplay che metterà alla prova il legame tra il Rider che c’è in voi e i vostri Monstie, Monster Hunter Stories è un titolo consigliato per un pubblico vasto, che va oltre la cerchia dei fan della serie e dei JRPG. Lasciatevi travolgere dalle fantastiche ambientazioni e dallo stile unico di questo titolo mentre solcate i cieli in groppa ad un Rathalos!
Pro
- Ambientazioni mozzafiato
- Battle system intrigante
- Growth system profondo
- Il JRPG che i fan della serie ameranno
Contro
- Qualche rallentamento, seppur solo in alcune zone