Monster Hunter Rise: Sunbreak – Recensione

Recensito su PC

L’estate è arrivata, e con lei il caldo. Mostruoso. Poteva quindi essere periodo migliore per far uscire un titolo come Monster Hunter Rise: Sunbreak? Ma naturalmente no!!

Monster Hunter Rise: Sunbreak

Sole, caldo, tormentoni e chiringuiti saranno dunque presto disponibili per allietare le vostre pause tra una battuta di caccia e l’altra… Ok no, torniamo seri (il caldo assurdo mi da alla testa! N.d.r). Monster Hunter Rise: Sunbreak esce sul mercato nel periodo dell’anno dove (quasi) tutti hanno la testa in vacanza, compresa la stessa industria videoludica che, a reti praticamente unificate, ha deciso di accorpare praticamente tutte le uscite di rilievo post Elden Ring a dopo le vacanze. Ben venga quindi un corposissimo contenuto aggiuntivo, una volta l’avremmo chiamata espansione, per quel gioiellino venatorio che si è rivelato essere Monster Hunter Rise.

Si, perché nonostante le scemenze apocalittiche che ho scritto in apertura (ma abbiate pietà, mi sto sciogliendo dal caldo!), Monster Hunter Rise: Sunbreak è, per l’ultimo hunting game di casa Capcom, praticamente quello che Iceborne è stato per Monster Hunter World, ovvero una mega espansione che va ad aggiungere tantissima carne al fuoco al titolo in questione. Rispondo subito alla domanda che tutti i giocatori di Monster Hunter che mi stanno leggendo hanno a cuore: si, in Sunbreak hanno inserito il G Rank, solo che qui si chiama Master Rank ma, alla conta dei fatti, è praticamente la stessa identica cosa del caro vecchio G Rank.

Monster Hunter Rise: Sunbreak

Per i non avvezzi a questi sproloqui da cacciatore di mostri di lungo corso, sappiate che il Master Rank è il maggiore tra i ranghi della Gilda dei Cacciatori, livello che possiamo raggiungere portando a termine con successo le missioni di caccia di livello più basso (che innovazione, vero!?). Le missioni Master Rank, affrontabili come sempre sia in solitaria, sia in compagnia di amici, parenti e casualoni, offrono ovviamente un livello di sfida mica male, roba che fornirà pane per i denti anche dei giocatori veterani.

Quali tremende creature saremo chiamati ad stanare e abbattere in combattimenti all’ultimo respiro in questo Master Rank? Naturalmente ci saranno nuove varianti, sempre più letali, delle bestiacce che abbiamo già incontrato nel titolo principale. Oltre a queste, nel variopinto serraglio da incubo proposto da Sunbreak, potremmo dare battaglia anche ad alcuni dei mostri più amati nei precedenti capitoli, sia nelle versioni “base”, sia in modalità “allucinante e letale variante che da ben poca speranza di portare a termine lo scontro senza uscirne con un severo stress post traumatico“. Si Golden Rajang, parlo con te.

Monster Hunter Rise: Sunbreak

Non contenta di tutto questo, Capcom ha deciso di far capire a tutti i Cacciatori quanto gli vuole bene, introducendo anche nuovi e letali mostri, ovviamente perfettamente inseriti e coerenti con le nuove mappe di gioco. Nuovi (e vecchi) mostri, nuove mappe… Ci vuole quindi anche un qualcosa che giustifichi tutto ciò! Ed ecco quindi che spunta anche una storyline nuova di zecca, affrontabile ovviamente solo dopo aver portato a termine quella di Monster Hunter Rise. Anche questa, e non sto a fare spoiler alcuno, esattamente come quella principale (e come quelle di ogni titolo della serie Monster Hunter, da quando hanno provato ad inserirle) non è nulla di memorabile, ma riesce molto bene a dare quel minimo di coerenza a una serie pressoché infinita di battute di caccia senza soluzione di continuità.

Perché, vale sempre la pena ricordarlo, il fulcro centrale di questa ormai decennale serie di giochi venatori, è comunque riassumibile con l’assioma “abbatto mostri e li scanno, il tutto per procurarmi materiali per forgiare armi atte ad abbattere mostri più potenti, così da poterli scannare a loro volta per costruire armi migliori che mi permetteranno di abbattere mostri più potenti…” e alla via così, sfumando ad libitum. Capite quindi bene che una trama, per quanto demenziale, un contesto del genere ve la farà sembrare un capolavoro di narrazione al pari di The Last of Us.

Monster Hunter Rise: Sunbreak non introduce però soltanto nuovi livelli, mostri e equipaggiamenti vari da loro ottenibili. Con l’espansione, che sarà disponibile a partire dal 30 giugno per Nintendo Switch e PC (Steam, la versione che ci è stata fornita per la recensione), verranno introdotte anche alcune migliorie a livello di opzioni e gestione dei menu e degli effetti grafici, un paio di nuove abilità da usare sul campo, fondamentalmente varianti di quanto già visto con il gioco base, che possono anche risultare interessanti ma, a mio avviso, non stravolgono per niente il gameplay in sé. Utili per chi vuole variare un minimo il suo stile di gioco, ma non fondamentali in definitiva.

Sul piano tecnico, salvo forse la risoluzione di qualche piccola sbavatura, siamo (anche abbastanza logicamente, trattandosi di un’espansione) sugli stessi livelli del gioco base, e vi rimando dunque alle rispettive recensioni per la versione Switch e quella PC.

Monster Hunter Rise: Sunbreak


Concludendo, Monster Hunter Rise: Sunbreak ha tutto quello che un contenuto aggiuntivo dovrebbe avere: nuove sfide, nuovi elementi e, non da poco, un supporto post lancio molto intenso, come già dichiarato da Capcom. Caldamente consigliato a tutti quelli che hanno perso giornate con Rise. O con un qualsiasi altro Monster Hunter! Buona Caccia!!

9

Pro

  • Tanta, ma proprio tanta carne a fuoco
  • Graditi ritorni tra i mostri da cacciare
  • Qualche innovazione al gameplay

Contro

  • Trama dimenticabile. Ma stiamo comunque parlando di Monster Hunter!
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