Monster Hunter: Rise – Recensione PS5
Monster Hunter: Rise su console esterne a Nintendo Switch è una strana contraddizione. Dopo il fenomenale esperimento di World, che ha portato la serie avanti in moltissimi aspetti, è strano passare al titolo successivo ritrovarsi con ciò che sembra un gioco molto più “vecchio”. L’impatto grafico non è dei migliori, la componente online è gestita in modo rivedibile e il design dei livelli è decisamente più semplice. Tuttavia ho parlato di contraddizione perchè, nonostante tutti questi punti, Monster Hunter: Rise è probabilmente il miglior titolo della serie a livello di feeling di gioco e poterlo giocare con framerate elevati su console è un dono.
Il porting di Monster Hunter: Rise (valutando la versione Playstation 5) è eccezionale. Il gioco gira da meraviglia, con frame rate granitici e input lag bassi, I caricamenti sono istantanei e il gioco da molte opzioni grafiche rare da vedere su titoli console. Non ho altro che complimenti per il team che ha portato il titolo sulla nuova generazione. L’unica pecca è ovviamente la grafica che soffre dal suo essere pensata per la, ormai anziana, Nintendo Switch. Fortunatamente però l’estetica di Rise è abbastanza curata da riuscire a rimediare a mio parere, con ambientazioni e mostri molto interessanti e animati estremamente bene.
Il gioco è strutturato su due linee di progressione parallele, una dedicata al single player, l’altra al multiplayer. Questo è probabilmente il singolo elemento di design che più ho apprezzato. Un problema comune con la serie, quando giocata single player, è quella di trovarsi mostri palesemente pensati per il multigiocatore. Nonostante il team di Capcom abbia sempre cercato di equilibrare aggro e parametrie per rendere tutto fattibile anche in solo (o quasi) ho apprezzato molto più l’approccio di Rise che ti separa con sincerità i mostri che dovresti affrontare in gruppo da quelli fattibili senza problemi in solo. Ovviamente più si diventa forti, più questo problema va a scomparire, ma non toglie che l’idea di indirizzare il giocatore su due percorsi distinti sia ottima e spero venga mantenuta in futuro.
La meccanica principale di Rise, per quanto riguarda il combattimento, è quella degli insetti filo. Con questi aumenta di molto la mobilità del giocatore, ma anche il moveset delle armi. In generale posso dire di aver apprezzato il combattimento di Monster Hunter: Rise, ma ho qualche riserva per quanto riguarda alcune armi. In paragone con World e 4 Ultimate, mi è sembrato che alcune armi siano state castrate o rese molto più ottuse. Inspiegabile la mancanza della lista mosse, secondo me peggior problema del gioco. Capisco perfettamente diventi superflua dopo centinaia di ore di gioco, ma per giocatori occasionali era perfetta e un semplice opzione per toglierla o mostrarla avrebbe risolto le lamentele del fan più accaniti.
Monster Hunter: Rise abbraccia a pieno le sue ispirazioni orientali, dando una necessaria ventata d’aria fresca a estetica e musica del franchise, rimanendo comunque all’interno dei canoni della serie. Come già accennato, sono fan dell’estetica di questo gioco, la mia preferita tra tutti i Monster Hunter, ma anche la musica mi ha soddisfatto. Dal tema del villaggio alle ost dei nuovi mostri, ci sono tante tracce che ricordo con piacere e son sempre felice di tornare ad ascoltare; molte più delle 3 o 4 incredibili tracce di World, soffocate da decine di altre molto sottotono. L’estetica orientale ha dato la possibilità ai compositori di variare anche un po’ gli strumenti portanti della colonna sonora e ciò aiuta a dare al gioco un’identità unica in una serie che ormai è davvero molto lunga.
Un elemento che sicuramente può essere visto come un difetto è la difficoltà. Monster Hunter Rise continua il trend iniziato ormai da anni nel quale la difficoltà media del gioco sembra abbassarsi. Effettivamente devo dire che questo si nota, specie rispetto a Generations e 4 Ultimate, e capisco i fan accaniti che possano risultarne delusi. Tuttavia non penso sia un vero e proprio difetto, parte del motivo per cui la difficoltà sembra più bassa viene anche dal fatto che molti mostri siano molto più onesti che in passato. In particolare le hitbox di Rise, sebbene non ancora perfette, sono le migliori nella serie e ciò taglia drasticamente la quantità di morti accidentali che andavano a complicare le cacce dei titoli precedenti. In tutto questo, su Playstation manca ancora Sunbreak, quindi i giocatori più accaniti avranno sicuramente pane per i loro denti in futuro. Io personalmente, non vedo l’ora.
Monster Hunter Rise è un buon Monster Hunter. I fan di World potrebbero rimanere stuccati dal downgrade grafico e da alcuni passi indietro sul lato multiplayer, ma le migliorie di gameplay, l’estetica unica e il feeling di gioco fluido riusciranno a conquistare chiunque. Se non avete dato al gioco un’occasione durante la sua vita su Switch, non avete scuse ora.
Pro
- Ottimo Gameplay
- Design delle creature eccezionale
- Pur sempre Monster Hunter
Contro
- Alcuni passi indietro sulla struttura online
- Graficamente non sorprende