Monster Hunter – Recensione Monster Hunter
Let the Hunt Begin!!
Che la PS2 non abbia minimamente le capacità o le funzionalità per reggere il confronto con la rivale Xbox per quanto riguarda l’online è sempre stato palese.
Oltre al fatto che ci si doveva procurare almeno uno o due hardware aggiuntivi, il software di network Sony, Central Station, non presenta funzioni assolutamente in grado di competere sia in intuitività che in comodità con quelle offerte dal servizio di Xbox live.
Ma nonostante tutt, la funzionalità in rete della PS2 non affondò del tutto; oltre all’uscita di FFXI (purtroppo mai convertito PAL a causa dello scarso numero di PS2 online europee), di Everquest Online e di molti altri giochi aventi funzionalità in rete, almeno in America e soprattutto in Giappone riuscì a riscuotere un sufficiente numero di consensi, tale da indurre alcune software house a puntare su questo piccolo “mercato”.
Tra i vari “esperimenti” (poiché essendo un campo nuovo tutti i giochi dediti completamente all’online erano sperimentali, a meno che la software house non avesse già esperienze passate tramite giochi online per personal computer) la Capcom ne sviluppò uno particolare, diverso dai soliti MMORPG e che proponeva uno stile gioco unico nel suo genere: stiamo parlando di Monster Hunter (inizialmente si sarebbe dovuto chiamare Dragon Hunter, ed il motivo è abbastanza palese), action game con vari elementi rpg uscito nel 2005.
Purtroppo questo gioco sia in Europa che in America non ha riscontrato un notevole successo come nel suo paese natale, a causa di una campagna pubblicitaria ridotta e mal realizzata. Visto che nel nostro continente per la Capcom è stato quasi un fallimento (solo 450 circa giocatori, di cui circa 50-60 italiani), non sono mai stati convertiti per l’Europa e USA né Monster Hunter G (versione 1.5 del primo, ossia una MH rivisitato e corretto) né Monster Hunter 2, facendolo uscire solo in Giappone (dove le vendite sono salite alle stelle), cosa che ai giocatori europei non è piaciuta affatto. Nonostante siamo ormai al giorno d’oggi in attesa delle prime immagini della produzione di Monster Hunter 3, ci godiamo il secondo capitolo per PlayStation Portable, sperando in un improbabile ripensamento e conversione PAL di MH2.
La specie in pericolo non siamo più noi!
In Monster Hunter il giocatore deve creare il proprio personaggio tramite un vario ed ampio editor, e quest’alter ego, proiettato in un mondo che unisce in modo alquanto bizzarro il medioevo occidentale/asiatico in un ambito alquanto preistorico popolato da dinosauri, viverne ed enormi draghi, intraprenderà la sua carriera di grande cacciatore, scegliendo se giocare offline od online.
Esso disporrà di un Hunter Rank (visibile solo giocando online) che si alzerà man mano che avanzerete nel gioco, ossia portando a termine le missioni che si renderanno disponibili man mano; mentre in offline basterà finire con successo tutte le missioni di un certo rango per avere accesso a quello superiore, in rete dovrete svolgere un maggior numero di sfide per acquisire i punti esperienza necessari per accrescere il vostro HR, in modo da sbloccare man mano le quest di grado maggiore.
Dopo aver raggiunto determinati livelli avrete inoltre accesso a nuovi materiali, armi ed armature indispensabili per affrontare i mostri più impegnativi, immancabili nelle missioni di alto rank.
Al contrario di un normale RPG infatti, in MH il vostro livello influenzerà unicamente il grado di sfida delle missioni accessibili, e tutta la vostra “potenza” sarà dettata dall’arma che avrete e dall’armatura che indosserete.
Mentre all’inizio userete parecchio il negozio per comprarvi armi e armature del miglior livello disponibile, già dopo la prima serie di missioni dovrete iniziare a collezionare vari materiali raccogliendoli, scavandoli o pescandoli in giro per gli scenari, o ancora estraendoli dai vostri nemici, poiché il livello dell’equipaggiamento offerto dal negozio non sarà più in grado di affrontare degnamente i mostri che nei livelli successivi vi accingerete a sfidare.
Proprio su questo si basa il sistema di crescita dei personaggi nel gioco: ogni qual volta sconfiggerete un temibile avversario, potrete estrarre dai loro corpi ossa, minerali, scaglie, pezzi di pelle e organi vari (più è grande e temibile l’avversario in questione, più oggetti potrete estrarre dal suo cadavere) i quali, uniti tra loro e lavorati dal fabbro, vi consentiranno di migliorare le vostre armi e/o di crearne di nuove, per non parlare delle armature, suddivise in gamma ancora più ampia.
Le armature si dividono principalmente in due gruppi: quelle per spadaccini e quelle per artiglieri, ognuna con abilità e difese proprie, a seconda dell’utilità.
La definizione di “spadaccini” nel gioco risulta abbastanza errata, poiché con questo termine intende tutte le tipologie di armi da mischia, ognuna presentanti le proprie peculiarità, nonché propri vantaggi e svantaggi; sono lo spadone, la lancia (con scudo), il martello, la spada/ascia (con scudo) e le due lame, mentre invece gli artiglieri si dividono in balestra leggera e balestra pesante.
Nelle sfide online, che prevedono l’organizzazione di gruppi fino a 8 persone nella locanda per i briefing pre-missione e fino a 4 persone nelle missioni, risulta importante l’organizzazione di un gruppo equilibrato, tra cui conviene essere presente sempre almeno un artigliere, leggero o pesante che sia.
Erbe, vegetali vari, funghi, pesci e insetti saranno invece indispensabili per la creazione dei numerosi oggetti che compongono il gioco, che combinandoli tra loro a coppie, daranno luce a pozioni di cura, droghe di potenziamento, trappole speciali, botti esplosive e molti altri utili oggetti che aiuteranno nello svolgimento della varie missioni; sebbene essi rispetto agli equipaggiamenti occupano una posizione di rilievo alquanto inferiore, non sono affatto da sottovalutare, poiché possono determinare più volte la differenza tra il successo di una missione e il suo fallimento.
Grafica & Ambientazione
La grafica di MH risulta essere tra le migliori su PS2; la cura degli scenari, i giochi di luce nelle zone boschive, gli effetti d’acqua e la cura del dettaglio in ogni singolo pezzo di armatura e di arma ed in ogni mostro che ci cingeremo ad affrontare sono elementi che compiacciono l’occhio del giocatore, il quale si sa, vuole anch’esso la sua parte.
Le animazioni sia dei personaggi e degli elementi ambientali dello scenario che dei mostri sono molto fluide, e i tempi di caricamento (a parte quelli di inizio missione) nel passaggio da una zona all’altra all’interno dell’area delle missioni, non risultano essere pesanti e sono relativamente brevi.
I mostri presenti in gioco non sono moltissimi, ma sono comunque un numero sufficiente per farci divertire e intrattenerci parecchio.
In Monster Hunter passeremo dal cacciare docili dinosauri per cucinarne la prelibata carne a enormi viverne dal carattere alquanto suscettibile, passando per letali raptors, insetti giganti e testardi cinghiali troppo cresciuti; e non dimentichiamoci che ci sono anche un paio di draghi, alquanto grossi e, inutile dirlo, potenti e ostici da battere.
Ognuno di essi per essere sconfitto richiede un minimo di organizzazione e di impostazione strategica, poiché anche uno solo di essi è in grado di sterminare interi gruppi di inesperti cacciatori.
Giocabilità & Sonoro
MH presenta inoltre una giocabilità ad alti livelli, con numerose azioni eseguibili e un discreto numero di emote (queste ultime solo online), oltre alla passione che trascina il giocatore a ricercare un arsenale sempre migliore.
Sebbene questo sia favorito dal fatto che gli oggetti/equipaggiamenti ottenuti offline sono usufruibili anche online e viceversa, viene sminuita da un sistema di controllo alquanto scomodo, che fa uso della levetta analogica destra per attaccare e i comandi per le varie altre azioni sembrano esser poste alla rinfusa, senza un vero criterio logico o ergonomico a guidarli, aggravato inoltre dall’incompatibilità dell’uso di un eventuale communicator, ossia cuffie più microfono, usato in giochi come SOCOM ed altri FPS online, e permettendo la comunicazione tra i giocatori solo tramite uno scomodo menù di scrittura e sostituibile col solo uso di una tastiera USB compatibile.
Le musiche di gioco risultano essere gradevoli ed attraenti, e ben si accompagnano con gli scenari proposti, completando così l’immersione “completa” in quel bizzarro mondo preistorico; i suoni di battaglia sono esaltanti e ben curati, non presentano ritardi e non si dimostrano ripetitivi, ogni set di armi, di scenario e di mostri ha il suo curriculum sonoro personale e ben curato sotto ogni aspetto; simpatiche anche le piccole voci che si sentono in gioco, sebbene siano affidate solamente agli sparuti NPC che popolano i villaggi e le città.
Com’era intuibile la modalità in rete, a differenza di quella normale, presenta oltre che una maggiore e notevole quantità di oggetti reperibili, una straordinaria carica di divertimento in più, unendo piccoli gruppi affiatati di cacciatori per abbattere insieme mostri sempre più potenti e pericolosi, i quali difficilmente riusciremmo a battere da soli, neppure se possedessimo l’equipaggiamento migliore del gioco; la città in cui svolgerete i briefing prima delle varie missioni è grande due volte il piccolo villaggetto in cui vi muoverete nella modalità offline, e presenta inoltre un albergo (che in caso di uso frequente regala perfino oggetti rarissimi ed utilissimi nella creazione delle armi migliori), un vastissimo mercato ed una locanda dove prenotare le missioni, cercare i compagni e, perché no, perfino ubriacarsi.
Una caccia silenziosa
Come ho già detto nell’incipit, la vera causa dello scarso successo che ha avuto MH all’infuori del Giappone è stata la riduttiva campagna promozionale mossa dalla Capcom , aggravata inoltre dal fatto che essendo un componente aggiuntivo acquistabile a parte, pochissime persone possedevano l’HDD (adattatore Ethernet Sony per la PS2) e potevano permettersi di giocare online, godendosi così appieno il gioco; fu così sconsigliato dai giocatori che l’avevano acquistato per giocarci normalmente in solo o da quelli che ne avevano provato la demo in omaggio con Devil May Cry 3.
Insomma, Monster Hunter possiede tutti i requisiti necessari per essere valutato come ottimo gioco, meritandosi appieno il successo ottenuto in patria e piazzandosi come miglior gioco online disponibile nella gamma PS2, ma è praticamente passato inosservato e quasi completamente sconosciuto da noi. La sua unica pecca fu quella di puntare su un’utenza di nicchia e poco dilagata all’infuori del Sol Levante, tant’è vero che mentre in Giappone il gioco online è gestito in 3 server quasi sempre pieni (fino all’uscita di MH2), il resto del mondo (Oceania, America ed Europa) venne racchiuso in due piccoli server, ma i giocatori non arrivarono a riempirne neppure uno.