Monster Hunter Freedom 2 – Recensione Monster Hunter Freedom 2
Caccia virtuale
Spendiamo anche qualche minuto per soffermarci sul comparto tecnico. Le principali pecche in questo ambito sono sostanzialmente tre: in primo luogo la telecamera è gestita (come nel precedente capitolo), con la croce direzionale, portando ad una scomodità assoluta che richiede moltissima pratica per poter essere direzionata correttamente durante gli scontri coi mostri. L’HUD invece, dovendo dare parecchie informazioni al giocatore, risulta un po’ troppo esteso, andando a coprire una buona porzione del già piccolo schermo della console, mentre a livello puramente tecnico, è presente un’esagerata compenetrazione poligonale e qualche sporadico episodio di pop up comunque trascurabile. Per quanto riguarda la compenetrazione poligonale tuttavia c’è da dire che spesso Capcom ha ripetuto che si tratta di un difetto "voluto", in quanto evita parecchi problemi relativi al sistema di collisioni e semplifica le azioni dei giocatori, permettendo loro per esempio di scalcare il corpo di un mostro abbattuto entrandoci letteralmente dentro. Si tratta quindi di un segno distintivo della serie che rende l’esperienza di gioco sicuramente più agevole. Possiamo dire poi che qualitativamente, in rapporto alla data di uscita e alla potenza della console, i fondali sono stati prodotti in maniera discreta, mentre le armature dei cacciatori hanno un aspetto poco "solido", tanto che sembrano quasi di carta, non danno quel senso di pienezza che ci si aspetterebbe da un pezzo di equipaggiamento.
Un cacciatore impegnato a ricaricare la balestra…nel momento sbagliato.
Ciò che ha una resa grafica migliore nel complesso, sono senz’altro i mostri, nei quali si possono distinguere bene scaglie, spine, membrane e pelle sulle superfici dei loro corpi. Anche i loro movimenti sono fluidi e resi bene, dai semplici colpi di coda al battito delle ali o la corsa, lo stesso dicasi per le animazioni del cacciatore, che ben si prestano alle diverse fasi di esplorazione, combattimento e raccolta. L’unico grosso difetto sotto questo punto di vista sono gli hitbox di alcuni attacchi dei mostri: non capiterà di rado di essere colpiti da un colpo di coda di un Plesioth nonostante essa sferzi l’aria svariati metri al di sopra della testa del cacciatore, oppure di essere colpiti per un soffio da una carica che materialmente avevate effettivamente evitato. In ogni caso, niente di così catastrofico da rovinare l’esperienza globale di gioco. Per concludere, i brani e gli effetti sonori sono abbastanza vari e ben fatti, cosa che si evince ancor meglio se ascoltati con un paio di cuffiette al massimo volume della PSP. I temi di caccia si alternano a musiche più rilassate nel corso delle missioni di raccolta o del vostro soggiorno a Pokke, mantenendo tuttavia nel complesso una certa continuità e armonia.
Riassumendo
Possiamo dire con certezza che, sorvolando la quasi totale assenza di trama, una resa grafica che presenta qualche pecca, un HUD leggermente invasivo e una telecamera scomoda, Monster Hunter Freedom 2 ha tutte le carte in regola per essere definito un grande titolo. Esso infatti presenta una quantità di contenuti da far impallidire la maggior parte dei prodotti PSP della concorrenza, offrendo centinaia di ore di gioco, un buon comparto multiplayer, una buona varietà di mostri, oggetti ed equipaggiamenti e un comparto sonoro di tutto rispetto. L’unico elemento che può essere visto come arma a doppio taglio è la sua componente di farming, che può piacere ad alcuni, ma far storcere il naso ad altri. Se siete amanti di giochi vasti e complessi, vale assolutamente la pena di provarlo, parola di cacciatore.