Monster Hunter 4 Ultimate
È innegabile che Monster Hunter sia il franchise più importante della collaborazione Capcom-Nintendo, e il successo di vendite, in Oriente come in Occidente, non è che la prova di quanto questa serie sia amata da un grandissimo numero di videogiocatori, al punto che si perde il conto delle pagine sui social network, dei siti e dei forum amatoriali a lei dedicate. È probabilmente questo il segreto di un gioco che non si vive solo attraverso la console, ma anche e soprattutto attraverso la condivisione di esperienze e di informazioni.
Monster Hunter 4 Ultimate è il frutto di dieci anni di evoluzione, non solo moltissimi difetti delle passate edizioni sono adesso un ricordo, ma quest’ultimo capitolo vanta anche il maggior numero di mostri mai raggiunto, arrivando quasi a cento specie differenti e altre significative modifiche che fanno lievitare notevolmente la longevità di un gioco, la cui sola esistenza giustificherebbe l’acquisto del Nintendo 3DS (o del più recente New Nintendo 3DS).
Finalmente un po’ di “carne al fuoco”
Tra le tante critiche mosse nei confronti della serie, c’è quella relativa all’inconsistenza di una trama mai stata all’altezza delle aspettative, etichettando le vicende della modalità giocatore singolo, a semplici scuse per poter selezionare la missione e partire per la caccia; bene, in Monster Hunter 4 Ultimate lo sforzo di Capcom è tangibile e finalmente la trama risulta più coinvolgente. Dopo l’ormai classica fase di personalizzazione del personaggio e del suo aiutante, ci ritroviamo come viaggiatori di una carovana itinerante, alla ricerca di informazioni relative a una strana scaglia di drago e una inquietante malattia che pare si diffonda indistintamente tra le viverne e gli uomini e che alteri i comportamenti di ogni specie con cui viene in contatto. Storia più concreta e avvincente, certamente non si raggiungono i livelli di altre opere, ma al contempo Capcom non stravolge del tutto le abitudini dei giocatori di vecchia data che, nonostante il cambio di luogo, troverà sempre il fabbro, il mercante, il cuoco, il banco delle missioni e tutti gli altri personaggi con cui ci si è relazionati negli episodi precedenti.
Tenetevi forte, si vola!
Accantonato temporaneamente l’olimpionica disciplina del nuoto, questo nuovo capitolo verrà ricordato come il primo con estensione verticale, offrendo non solo scenari molto più ampi e maggiormente variegati, ma anche nuovi approcci di caccia, dati anche dalla possibilità di eseguire colpi a mezz’aria. Sia ben chiaro, questo non vuol dire che adesso sarà possibile saltare, e nemmeno che Monster Hunter sia diventato un action game puro; ma semplicemente vengono introdotti in quasi ogni area, dislivelli e alture di piccola, media e grande altezza, che in qualche modo riescono a creare delle significative varianti allo stile gioco che Monster Hunter ha sempre avuto. Le novità sul gameplay, di fatto, ruotano tutte attorno a questa modifica; nuove e vecchie viverne si adattano al nuovo ecosistema, introducendo nuovi e imprevisti schemi d’attacco e comportamenti, che la linearità dei precedenti capitoli prima rendeva impossibile.
Nel suo piccolo, tecnicamente è un gioiello
Dal punto di vista tecnico, Monster Hunter 4 Ultimate non teme rivali, vuoi per l’eccellente level design, vuoi per la grandezza degli ambienti, è facile capire come questo non sia un porting come invece è stato il capitolo precedente. Non a caso, insieme a The Legend of Zelda: Majora’s Mask, è stato scelto come titolo di lancio della nuova console New Nintendo 3DS, beneficiando anch’esso di un bundle limited edition dedicato. Il motore grafico che spinge il gioco è fluido e sfoggia un frame rate granitico e senza incertezze, sicuramente è questo uno dei motivi del successo del gioco, che impedisce di attribuire gli esiti negativi della caccia, alla pessima programmazione, ma solo all’incapacità o alla cattiva preparazione del giocatore. Gli ambienti, come già sottolineato, raggiungono un’estensione che difficilmente abbiamo visto prima d’ora; e si fanno apprezzare anche per piccoli dettagli come stormi d’uccelli che solcano il cielo, o altri elementi che completano le ambientazioni. Di contro è possibile notare come spesso la gestione delle ombre, specialmente nel caso delle zone sopraelevate non sia del tutto priva di difetti e come alcune texture non godano di un ottimo dettaglio. Va sottolineato infine, come le animazioni dei mostri storici non abbiano subito visibili migliorie rispetto al precedente capitolo, ma si può anche notare come siano state affrontate con maggior dovizia di particolari i dettagli relativi alle nuove viverne che fanno in Monster Hunter 4 Ultimate la loro prima apparizione. Molto più diffuse infine le cut-scene, presenti durante i cambi di città o in occasione di svolte chiave della trama; in questo caso il motore grafico lascia spazio a video in CG particolarmente dettagliati e coinvolgenti.
Il Monster Hunter più completo di sempre
Nuovi mostri è sinonimo di nuove armature, e anche in questo caso si amplia decisamente l’equipaggiamento da forgiare e migliorare; ma non è tutto, Monster Hunter 4 Ultimate aggiunge alla già ampia lista di armi due novità, la spada-ascia caricata e il falcione insetto. La prima unisce la praticità e l’efficacia della spada e scudo, alla potenza dell’ascia caricata, la seconda invece è un bastone a due mani che permette di colpire la preda in rapida successione e nel contempo di richiamare un insetto, che prelevando energia dal mostro, potenzierà temporaneamente il personaggio. Proprio quest’ultima sembra l’arma che meglio si adatta al nuovo stile gioco, consentendo al personaggio, attraverso le combo, di saltare spesso sul dorso del mostro e far partire un “mini-gioco” che, se completato con successo, farà “droppare” un oggetto e renderà il mostro alla nostra mercé per qualche secondo ancora.
Longevo e ricco di opzioni, come ci si aspetta da un titolo del genere
Monster Hunter 4 Ultimate è un titolo completo; rispetto ai precedenti non si differenzia solo per la quantità e qualità dei contenuti, ma anche e soprattutto per le modalità offerte; oltre alle missioni single player, alle missioni in città, alla modalità esplorazione, e al multiplayer locale, quest’ultimo tanto amato nel “Paese del Sol Levante”, si affianca il multiplayer online, indipendente, che ci permette di giocare con cacciatori sconosciuti o amici senza la mediazione di altre console o software. Giocando online ci si accorge come questo gioco sia in realtà un titolo profondo, la community che gravita intorno a Monster Hunter è eterogenea, composta da veterani con migliaia di ore d’esperienza e novellini con tanta voglia di giocare, entrambi accomunati dal desiderio di cacciare per procurarsi il tanto agognato “set”.
Il bilanciamento della difficoltà è un altro fiore all’occhiello di Monster Hunter, nella modalità single player, pur risultando in un primo momento molto facile per chi ha già giocato alla serie, con il progredire della storia si fa più complesso e nasce l’esigenza di scegliere l’equipaggiamento adatto e del giusto team di supporto. Abbandonati gli Shakalaka e le maschere del terzo capitolo, ora è il turno dei Felyne, una vecchia conoscenza, qui attivamente impegnati nella caccia.
Monster Hunter e New Nintendo 3DS XL, accoppiata vincente
Il New Nintendo 3DS XL si rivela essere il supporto ideale per un gioco di questo genere, il nuovo sistema di stabilizzazione del 3D, unito allo schermo più grande sopisce il desiderio di vedere questo titolo sulla console casalinga; inoltre, la maggior potenza della nuova piccola console Nintendo, rende rapidi i cambi d’area e dei caricamenti in generale.
Se avete ancora dei dubbi, ecco il trailer ufficiale del gioco: buona caccia.
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[signoff icon=”quote-circled”]Monster Hunter 4 Ultimate lo si ama o lo si odia; se si riesce a superare il primo, duro approccio, diventa uno dei giochi più longevi che sia mai approdato su una console portatile. Siate però consapevoli che il “gioco” non è solo quello sulla console: per poter cacciare e ottenere risultati, è necessario informarsi, confrontarsi e allenarsi; in questo Capcom è stata bravissima, in primo luogo creando e supportando una community di giocatori attiva e presente in quasi tutto il globo, in secondo luogo per aver saputo ascoltare il parere dei giocatori e migliorare il suo prodotto senza per questo snaturarne i concetti base.[/signoff]