Moero Crystal H – Recensione
Idea Factory è celebre grazie, principalmente, alla sua serie di punta Neptunia. Giocando a scopo di recensione Moero Crystal H, abbiamo ritrovato molte similitudini a livello progettuale con le avventure di Neptune(e non solo perchè la protagonista è praticamente un suo clone). Pur trattandosi di giochi dalla tipologia molto diversa, i due titoli di Idea Factory condividono un’anima parodistica del genere che vanno a rappresentare, con tuttavia un focus non indifferente sul rendere il nucleo di gameplay ricco e gradevole.
Moero Crystal H è infatti un Dungeon Crawler con molto più contenuto e profondità di quanta ci si possa aspettare, che accompagna un’avventura al limite tra la parodia del genere eroge e il puro trash.
La narrativa del titolo è probabilmente il suo punto più debole. Ovviamente trattandosi sin dalla premessa di una storia a metà tra il parodistico e il trash, non ci si può aspettare qualcosa di particolarmente serio o impegnato.
Il problema però è che, a differenza di Neptunia parodia arguta e soprattutto divertente dell’industria dei videogiochi, Moero Crystal H non ci ha divertito con i suoi dialoghi. Le gag sanno di vecchio e alle volte anche di patetico persino alla loro prima apparizione e la limitata natura degli eroge che vuole parodizzare non dona spunti interessanti per costruirci un’avventura anche piuttosto longeva.
Dove invece il gioco riesce a sguazzare nell’esagerazione e a strappare qualche risata (oltre al classico “ma a cosa sto giocando” associato a giochi di questo stampo) è nelle meccaniche di gameplay. Se dialoghi e personaggi sono tutto sommato abbastanza noiosi ed evitabili, le meccaniche di reclutamento, personalizzazione e potenziamento sono presentate con ben poco timore e riescono a prendere il giocatore in contropiede.
Sarà infatti possibile arricchire il proprio party con nuovi personaggi, incontrando, sconfiggendo e “catturando” in stile Pokemon dei nemici posseduti dall’influenza oscura. Le dinamiche in cui questo processo avviene preferiamo non spoilerarvele, ma non fallisce mai nel farci ridere sul quanto esagerato e ridicolo sia.
Escludendo il lato trash del gioco che, a conti fatti, non aiuta molto il prodotto, rimane un dungeon crawler piuttosto standard ma molto ben eseguito in alcuni aspetti. Il sistema di combattimento è sorprendentemente impegnativo e convincente, si dovranno sfruttare diverse meccaniche per manipolare i turni propri e nemici, in modo da poter collegare delle combo elementali, o sfruttare un’accumulo insolito di micro-meccaniche situazionali che il gioco pretende tu sfrutti per superare certi scontri.
I personaggi utilizzabili potranno essere modificati tramite dei vestiti trovati in giro, che funzionano come fossero delle classi. Ogni personaggio può indossare 2 classi, una che decide l’elemento principe del personaggio, con tanto di forze e debolezze e abilità passive, l’altro che determina le statistiche e le abilità attive. Può sembrare un sistema semplice, ma con l’enormità di personaggi utilizzabili è possibile perdere molto tempo per costruirsi un team efficace in modo da poter resistere nei lunghi dungeon, che spesso han veramente pochi punti di salvataggio al loro interno.
I dungeon in sè invece peccano di originalità, non tanto dei design estetici che sono sorprendentemente vari e talvolta interessanti, ma nella loro progettazione. Mancano delle gimmick esplorative che possono rendere il genere dungeon crawler estremamente gratificante e interessante, come visto in alcuni dei capolavori del genere tipo Shin Megami Tensei: Strange Journey.
Tutto sommato le mappe di Moero Crystal H fanno il loro compitino, senza eccellere. A differenza del gameplay sorprendentemente stratificato, questo lato del gioco è esattamente come ci aspettavamo. Tuttavia in questo caso la mancanza di gimmick interessanti può essere bilanciato dall’enorme quantità di contenuto. Oltre ai lunghi dungeon di trama, ogni personaggio ha dai due ai cinque dungeon dedicati al loro potenziamento, che possono essere acceduti aumentando il rapporto con loro e sbloccando un mini gioco Shoot’em Up il quale, come il mini gioco di reclutamento, non fallisce mai nel farci chiedere come sia venuta un’idea del genere agli sviluppatori in Idea Factory.
A livello estetico il gioco è piuttosto standard, i modelli 2D di personaggi e nemici son molto gradevoli, ma quasi completamente privi di espressività, mentre le texture dei dungeon risentono molto del basso budget dedicato al gioco e della sua pubblicazione PlayStation Vita in quel del 2015.
Le musiche a loro volta sono estremamente banali e dimenticabili, non accompagnano bene il gioco, ma perlomeno non risultano attivamente fastidiose. Fortunatamente non ha particolari problemi di performance, ed è anzi piuttosto fluido e veloce da giocare impostando la velocità di movimento e combattimento al massimo.
Tirando le somme, Moero Crystal H è un buon gioco per il motivo sbagliato. Si pubblicizza come un titolo trash, che parodizza gli eroge giapponesi, ma non è in grado di fornire una parodia interessante e divertente. Tuttavia è un solido dungeon crawler, con alcune meccaniche che riescono ad anelare a quella natura trash che tenta disperatamente di far sua. Nel caso si fosse curiosi di provare un dungeon crawler senza gettarsi nella complessa stratificazione di titoli come Strange Journey, Moero Crystal H è un gioco che può far da intro generale. Tuttavia dovrete essere già predisposti a ignorare i continui tentativi del gioco di essere divertente ed essere anche il tipo di persona che non si scandalizza, o che apprezza, i giochi Eroge. Un target piuttosto ristretto.
Pro
- Combat system divertente
- Tanto contenuto
- Sistema di personalizzazione stratificato
Contro
- Dialoghi piuttosto noiosi
- Non riesce a essere nè parodia, nè abbastanza trash