MLB The Show 17 – Recensione
Fra gli sport americani che hanno più seguito, un posto di rilievo lo merita sempre il baseball, ormai punto cardine del collettivo a stelle e strisce. Come ogni anno, San Diego Studio esce sul mercato videoludico con la migliore e, al momento, unica simulazione del campo a diamante, MLB The Show.
Da quando era noto come 989 Studios, lo studio di sviluppo ha sempre riversato in questo titolo la grande passione per il baseball, un po’ come accade per NBA 2K con i ragazzi di Visual Concept. Anche in questa edizione, il nuovo capitolo arriva come esclusiva della console Sony, e ancora una volta riesce a sorprendere per l’enorme mole di contenuti.
Il punto cardine di tutta l’esperienza con MLB The Show è sicuramente la modalità Road To The Show. Per chi non dovesse essere avvezzo a questa simulazione sportiva, si tratta della modalità storia, un po’ come già accade con NBA 2K. A differenza delle classiche storie, questa modalità viene narrata come fosse un documentario, con una voce fuori campo che descrive le azioni decisioni più importanti prese dal nostro alter ego digitale.
Una volta creato l’alter ego virtuale, verremo subito catapultati in una serie di partite fra stelle emergenti. Il nostro obiettivo sarà quello di ottenere una chiamata al Draft. Il titolo ci mette a disposizione diverse scelte: innanzitutto potremo decidere se svolgere soltanto una partita o se completare il ciclo, questo si traduce con una maggiore possibilità di ottenere una chiamata alta al draft. Le nostre prestazioni influiranno quindi sulla scelta della Major di selezionarci. Una volta che una squadra MLB si sarà interessata a noi e ci avrà offerto un contratto, verremo spediti nelle squadre affiliate della Minor League, in modo tale da iniziare a fare esperienza.
Durante la creazione del personaggio, potremo scegliere quale ruolo dare al nostro giocatore, se renderlo un abile lanciatore quanto piuttosto un uomo da prima base. Ovviamente la scelta si riflette anche nella posizione che andremo a ricoprire in campo, tenendo presente che se il nostro ruolo sarà già occupato da grandi stelle, difficilmente riusciremo a ritagliarci in breve tempo una posizione di rilievo in squadra. In tutto questo ci viene tuttavia in aiuto l’esperienza, che viene guadagnata compiendo determinate azioni, come eliminare i battitori avversari con uno strike out (qualora fossimo dei lanciatori), o facendo home run (qualora fossimo dei battitori). Acquisendo esperienza potremo aumentare le nostre skills, come ad esempio una maggiore reattività nel colpire la pallina, quanto piuttosto aumentare la precisione di lancio.
In tutta la carriera ci ritroveremo inoltre a dovere affrontare dei dialoghi, in cui le risposte non saranno sempre determinate, molto spesso avremo a disposizione delle scelte multiple. Questi dialoghi saranno molto lineari, non ci saranno gli slang a cui ci ha abituati NBA 2K, e forse rendono l’esperienza ancora più realistica.
Altra interessante modalità è quella Franchise, in cui dovremo prendere il controllo di una franchigia e portarla lungo il corso di varie stagioni a conquistare le World Series, stando attenti agli aspetti gestionali. Una nuova interessante caratteristica che è stata aggiunta è la Critical Situation, una sorta di Play The Moments in stile Madden NFL. Quando attivata ci permetterà infatti di giocare determinati momenti chiavi di una partita, come l’ultimo inning decisivo, quanto una battuta in cui tutte le basi sono piene e abbiamo la possibilità con un home run di chiudere il risultato. Con il Quick Manage ci dedicheremo esclusivamente agli aspetti gestionali della nostra franchigia scegliendo, qualora ne avessimo bisogno, di scendere sul diamante.
La terza e ultima importante modalità è la Diamond Dynasty, una sorta di Ultimate Team in stile baseball. Sbusteremo pacchetti in cui trovare carte sempre più rare tra cui numerose leggende che hanno fatto la storia di questo sport. Gli obiettivi e il sistema di ricompense sono stati migliorati, con la possibilità di ottenere più esperienza e più crediti durante le partite, in modo tale da potere trovare e acquistare giocatori sempre più importanti. Anche le nuove tipologie di gioco aggiunte, Battle Royale e Conquest, aumenteranno a dismisura una longevità di questa modalità potenzialmente infinita.
Infine la modalità retro, che come suggerisce il nome permette di giocare con un’interfaccia grafica a 16-bit o addirittura 8-bit per ricalcare gli arcade degli anni novanta, le cui dinamiche di gioco vengono semplificate all’utilizzo di soli due tasti.
Una volta scesi in campo, la maestosità grafica si fa subito notare, con i modelli poligonali dei giocatori che rasentano quasi la perfezione e il fotorealismo. Gli stadi anch’essi sono realizzati in maniera impeccabile. A livello di puro gameplay, lo studio ha cercato di semplificare lo stile di gioco per quelli meno avvezzi al titolo, dando una grande scalabilità ai vari livelli di difficoltà.
Sia per quanto riguarda il lancio, che la battuta o il passaggio da una base all’altra, avremo a disposizione tre tipi diversi di comandi, fondamentalmente si passa da una gestione più arcade a una più simulativa, il che rende il titolo fruibile a chiunque avesse voglia di farsi qualche lancio senza dovere imparare i comandi più difficili. La rinnovata fisica della palla, rende le battute ancora più interessanti, e la bellezza dei lanci è probabilmente ineguagliabile da qualunque titolo sportivo. Anche la fisica della pallina stessa è stata ulteriormente migliorata, con rimbalzi più realistici.
In termini grafici, MLB The Show riesce a tenere testa a NBA 2K, non solo per quanto riguarda gli aspetti puramente stilistici, ma anche e soprattutto per gli effetti di luce, che molto spesso sembrano di catapultarvi in una partita reale e non solo in una simulazione. Chiosa finale sulle presentazioni delle partite, ora ulteriormente migliorate grazie all’acquisizione di San Diego Studio, della licenza di MLB Network.
MLB The Show 17 si presenta come uno dei migliori titoli sportivi in assoluto. La nuova edizione, migliorata ulteriormente da San Diego Studio, fa capire la grande passione che questo studio ha nei confronti di questo sport. Da una grafica eccezionale a un gameplay migliorato, il videogioco è sicuramente una pietra miliare per gli amanti dei titoli sportivi, anche per chi non dovesse avere nel baseball il suo punto di riferimento. Siamo vicini alla perfezione e San Diego Studio ancora una volta lo sta dimostrando.
Pro
- Grafica eccezionale
- Migliorie al gameplay
- Possibilità di giocare determinati momenti di una partita
- Comandi adatti anche ai neofiti
Contro
- Niente da segnalare