Metro Redux
Quando si parla di rimasterizzazioni perlopiù grafiche di titoli molto famosi, dare un giudizio generale al lavoro concluso dagli sviluppatori diventa molto semplice. Se poi si ha la possibilità di gustare delle ottime aggiunte al gameplay, non ci resta altro che fermarci e partire con l’ovazione. É un po’ il caso di Metro Redux, bundle sviluppato da 4A Games e distribuito da Deep Silver, che il prossimo 29 agosto sarà disponibile su PC, Xbox One e PS4.
Tratto dalla magnifica storia di Dmitry Glukhovsky, Metro Redux ci riporta nei bassifondi moscoviti di Metro 2033 e di Metro: Last Light, aggraziando entrambe le esperienze con un tocco salutare di tutto rispetto, che è naturalmente più tangibile durante l’esperienza del buon 2033. Questo perché in fin dei conti Last Light è ancora novello, essendo stato rilasciato poco più di dodici mesi fa: chi ha gustato la precedente esperienza su PC, difficilmente noterà delle grosse modifiche a livello d’immagine, a parte qualche più dettagliato effetto particellare; d’altro canto, invece, chi ha guidato le sorti di Artyom su console, adesso potrà godere di una nuova ottimizzazione grafica e di un’illuminazione di tutto rispetto.
É proprio il gioco di luci a farci innamorare di Metro 2033 Redux, poiché non dobbiamo più smanettare con la gamma dello schermo per cercare di capire cosa succede intorno a noi. Adesso la metro può essere osservata in tutta la sua magnificenza, riuscendo altresì ancora a covare quella claustrofobia respiratoria propria del titolo originale. Oltre a quel dolce sfavillio luminoso, tutte le textures sono state ritoccate nei minimi dettagli: i pavimenti e le mura, ad esempio, sembrano esser rifiniti a mano. Per non parlare degli effetti del Physx, che hanno subito un miglioramento netto e sono molto più stabili. Resta qualche bug sporadico qua e là, e dobbiamo sfortunatamente ammettere di aver avuto qualche serio problema al primo avvio del gioco, che non voleva proprio collaborare.
Come già detto Metro: Last Light Redux non garantisce delle modifiche grafiche rilevanti, anche perché già l’originale poteva far leva su di un immagine dalla qualità ottimale. Abbiamo particolarmente apprezzato il migliore approccio stealth e la caratterizzazione più cupa (tipica di Metro 2033) che è stata apportata al gameplay. L’idea di rendere lo stile di Metro 2033 più simile a quello di Last Light si intravede in tanti modi, dalla personalizzazione della armi, alla pulizia della maschera, fino al controllo dell’orologio. Inoltre saranno presenti tutti i DLC precedentemente associati a Last Light, che andranno ad ampliare nettamente la sua longevità, senza alcun acquisto secondario.
Un’IA nemica molto più cruenta e repentina, che si veste anche di nuove animazioni: i nemici sono molto più reattivi ai colpi subiti, ed è bellissimo osservarli striminzire al suolo nei modi più veritieri possibili. Oltre a questo possiamo parlare di alternanza delle fasi giornaliere, di cui abbiamo particolarmente apprezzato le fasi notturne, molto tetre e misteriose. Ma anche le nuove cutscene di caricamento, che sovrastano buona parte delle loading screen, non ci sono dispiaciute, poiché permettono di immergersi a fondo nella narrazione. Una nuova geometria, grafica e non, che conclude un processo di svecchiamento particolarmente interessante. E ben riuscito.
[youtube url=”http://youtu.be/XkjwylwJjUY”]
Metro Redux permette di addentrarsi nella storia nei modi più personali possibili, grazie a delle modalità distinte specifiche per ogni tipo di giocatore: possiamo giocare in modalità Sopravvivenza, dove le munizioni scarseggiano e i nemici sono più forti, andando a prediligere lo stealth alla forza bruta. In secondo piano, ma non meno importante, vi è la Spartan mode: in egregio stile FPS, più munizioni e nemici ancor più restii a morire. Giocare a difficoltà Ranger, senza HUD, rende quasi obbligato la scelta furtiva, e per fortuna entrambi i titoli sono ora pieni di anfratti in cui sarà possibile nascondersi per evadere dalle aree più ostili. Anche se alcune coperture non permettono poi così tanto di sfuggire alle raffiche nemiche.
[signoff icon=”quote-circled”]Artyom, è tempo di tornare a uccidere un po’ di Tetri!
A parte le mimiche facciali che non ci hanno praticamente impressionati, e che crediamo essere state appiccicate da un titolo all’altro, Metro Redux risulta una rimasterizzazione molto adeguata, che è riuscita a fornire una certa simbiosi chimica a due titoli che si enunciavano sulla stessa storia, ma con determinate meccaniche di gioco distinte. Chi possiede entrambi i giochi difficilmente sarà spinto all’acquisto del pacchetto completo, e possiamo capirne anche gli ovvi motivi. Eppure noi lo consigliamo vivamente, perché ci ha permesso di innamorarci di quel dedalo tetro, ma ora anche luminoso, che era Metro 2033 e di vivere un’esperienza più realistica tra le braccia di Last Light. Chi non ha mai corso per le periferie russe di Metro e vuol godere di una storia ricca di depravazioni folli, misteri, sconforti sociali e mutanti assetati di sangue, deve obbligatoriamente non farsi scappare tale acquisto.[/signoff]