Metal Slug Tactics Recensione

Dopo un lungo periodo di limitata attività, la celebre serie Metal Slug è finalmente tornata operativa, anche se in una forma forse diversa dalle aspettative degli appassionati.

Sviluppato dal piccolo studio francese Leikir Studio con il supporto di Dotemu, il titolo si presenta infatti con un gameplay e struttura di gioco molto diversi dalla tradizione della serie di SNK, proponendosi come un roguelike con combattimento tattico a turni. Vediamo se e come il titolo possa ritenersi uno spin–off di tutto rispetto nella nostra Metal Slug Tactics recensione!

Metal Slug Tactics Recensione – Alla ricerca di Morden

Metal Slug Tactics ci mette nei panni dei classici protagonisti della serie, per l’occasione riuniti in un cast di otto personaggi giocabili (sebbene solo tre possano essere scelti in ogni run), ciascuno con il proprio loadout e albero delle abilità, che dovranno mettersi alla ricerca dell’incorreggibile Generale Morden.

Lo stile grafico salta subito all’occhio come piacevole ed estremamente in linea con la serie principale, nonostante Leikir Studio sia stata impossibilitata ad usare gli asset originali, che mal si sarebbero adattati ad un titolo in visuale isometrica.

Sebbene siano presenti un totale di quattro zone esplorabili, nelle quali ci troveremo ad affrontare diverse tipologie di nemici, il Generale Morden si trova sempre nella stessa, selezionabile dopo aver completato una qualunque delle altre tre, rendendo una run potenzialmente molto breve.

Ci sono però vari motivi per rimandare lo scontro finale, primo fra tutti la necessità di potenziare la propria squadra, ma proseguendo nel gioco e completando le prime run risulterà chiaro come la strada per la vera, definitiva vittoria sia più ardua e tortuosa di quanto possa sembrare all’inizio.

Il sistema di combattimento

Come abbiamo accennato in precedenza, Metal Slug Tactics è, alla sua base, un RPG tattico a turni con spiccati elementi roguelite; le sue mappe molto piccole e la generale rapidità dei combattimenti ricordano molto l’eccellente Into The Breach, chiaro punto di riferimento per il titolo (qui la nostra recensione).

Il vero punto di forza di Metal Slug Tactics però è proprio nel suo sistema di combattimento, che riesce con grande successo a fondere due elementi apparentemente inconciliabili, ossia le azioni ragionate tipiche dei titoli strategici con il dinamismo e l’irruenza di Metal Slug.

Il punto focale del sistema di combattimento è infatti il movimento: ogni personaggio può muoversi per un certo numero di caselle ogni turno, ma è fortemente incentivato a spostarsi il più possibile dalla sua posizione di partenza, dal momento che il numero di caselle attraversate incrementa il numero di punti adrenalina, che permettono di usare abilità attive, e di punti schivata, che permettono di ridurre il danno ricevuto nel turno seguente.

Ciò è assolutamente necessario, dal momento che all’inizio di ogni missione saremo immediatamente circondati da nemici in grado di eliminare immediatamente qualsiasi personaggio non si muova abbastanza, dal momento che la quantità di punti vita a nostra disposizione è davvero esigua.

Questo, unito al sistema di sincronizzazione, che permette a più personaggi di colpire contemporaneamente lo stesso nemico, a patto di essere a tiro quando esso venga attaccato, costringe il giocatore ad abbandonare le classiche regole del genere tattico e a posizionare i personaggi in maniera estremamente aggressiva, abbandonando cautela e coperture che, per quanto presenti, sono utili prevalentemente come aggiunta ai sopracitati punti schivata.

La struttura della run

Scelta la nostra squadra e abbandonata la base dovremo dunque affrontare una delle tre mappe a nostra disposizione prima di quella finale, ciascuna delle quali contraddistinta da un tema che unisce nemici, boss e ambientazione.

Nella giungla ad esempio affronteremo nemici tribali e  potremo usare delle piante per muoverci più rapidamente, mentre l’area delle tombe pullula di mummie, sempre pronte ad incrementare il proprio numero qualora uno dei nostri personaggi finisca il proprio turno nei pressi di un sarcofago.

In ogni mappa dovremo completare tre missioni prima di dover necessariamente affrontare il boss, ciascuna contraddistinta da un obiettivo principale e uno secondario, e la scelta ricade necessariamente su quelle con ricompense più favorevoli alla nostra situazione attuale.

Ad esempio potremo ottenere miglioramenti per le armi, esperienza extra per salire di livello e sbloccare abilità attive o passive (selezionabili tra tre possibili scelte), punti rinforzo per riportare in battaglia alleati sconfitti, supporti tattici quali bombardamenti o veicoli, munizioni extra per le armi secondarie, o più semplicemente denaro da spendere nell’intermezzo tra un’area e la successiva.

Sebbene i personaggi abbiano funzioni e specialità abbastanza variegate da rendere completamente diverse due run giocate con squadre differenti, e il senso di novità sia incrementato anche dalla casualità con cui abilità e potenziamenti delle armi siano messi a disposizione del giocatore, Metal Slug Tactics non riesce a scrollarsi di dosso una certa ripetitività, dovuta prevalentemente alla scarsa varietà di nemici e missioni.

Conclusione

Metal Slug Tactics è un ottimo titolo, che riesce ad adattare in maniera più che dignitosa la serie Metal Slug ad un genere che in pochi si sarebbero aspettati prima dell’annuncio. Purtroppo non riesce a raggiungere l’eccellenza a causa di una ripetitività di fondo e di problemi tecnici, quali notevolissimi rallentamenti in determinate situazioni che, per quanto risolvibili (si spera), minano attualmente un’esperienza altrimenti eccellente.

Metal Slug Tactics è disponibile per PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch e PC. Se sei interessato all’acquisto del gioco, puoi farlo seguendo questo link su Steam!