Marvel’s Spider-Man 2 RECENSIONE Esordio per lo Spider-Duo
Il mio articolo: Marvel’s Spider-Man 2 RECENSIONE parte con un flashback. Cinque anni fa il Peter Parker di Insomniac Games esordì in casa Sony portando grandi aspettative con sé che, in grandissima parte, furono soddisfatte.
Ben cinque anni dopo, una pandemia e un Miles Morales per calibrare il tiro, la casa creatrice di Spyro torna ancora una volta con quello che è ormai il suo titolo di punta: Marvel’s Spider-Man 2. Così come i suoi predecessori le aspettative su questo titolo sono molte, non solo per l’eredità che porta con sé, ma anche perché Sony dà molto peso alle sue esclusive e Spider-Man fa sicuramente parte di quelle di grosso calibro.
A differenza di Insomniac però, Peter non deve affrontare le sue responsabilità da solo nella sua New York, in quanto adesso vi è un altro Spider-Man a dargli manforte: nella seconda iterazione di Marvel’s Spider-Man infatti prenderemo anche il controllo di Miles, e proprio sul loro dualismo verterà gran parte del capitolo che, probabilmente, non a caso porta un bel 2 nel titolo.
Parliamo di due supereroi tanto simili quanto diversi fra loro ma entrambi capacissimi di far breccia nell’animo sia degli appassionati di lunga data che non e che grazie a Marvel’s Spider-Man 2 conosceremo molto molto meglio, dandogli la possibilità di conquistarci ancora una volta.
Marvel’s Spider-Man 2 RECENSIONE I grandi poteri e le grandi responsabilità
Un plauso che va subito dato a Insomniac è quello di essere riuscita a portare, ancora una volta, i personaggi dell’universo dei Tessiragnatele in maniera molto fedele all’originale ma senza fare un lavoro di copia e incolla. D’altronde dare una propria interpretazione senza snaturare il personaggio è una pratica fondamentale del mondo dei comics, dove gli autori si susseguono l’un l’altro e, mantenendo fede a questa pratica, Insomniac non ha fatto di meno.
Ovviamente non parliamo solo di Peter, Miles e Mary Jane che abbiamo avuto modo di conoscere nei precedenti capitoli (a proposito, ecco la nostra recensione) ma anche delle new entry, sia per quanto riguarda gli alleati dei Ragni che i loro avversari. Questo concetto di rielaborazione non è stato applicato solo ai personaggi ma anche determinati eventi ed elementi della narrazione, che sono stati rielaborati e trasformati per l’occasione.
Kraven assumerà, insieme a Venom, un’importante ruolo nell’intreccio di Marvel’s Spider-Man 2: sebbene le sue motivazioni che lo muovano sembrino lineari e semplicistiche, donandoci una figura di villain “tipico”, queste verranno comunque approfondite durante la storia, aiutando a comprendere meglio la psicologia del personaggio. Questa sarà fondamentale anche per il Simbionte, che andrà a creare Venom.
Come era già noto da qualche tempo, come gli stessi sviluppatori avevano anticipato, il Venom che comparirà in Marvel’s Spider-Man 2 non sarà in tutto e per tutto uguale a quello che abbiamo imparato a conoscere negli anni passati, quanto invece più vicino agli archi narrativi recenti. La presenza del bestione bianco e nero, unita al costume simbionte, farà vertere la narrazione su toni più scuri e violenti, senza però renderla in alcun modo pesante, quanto invece molto godibile.
Nel complesso la trama di Marvel’s Spider-Man 2 sarà meno emozionale rispetto al primo capitolo ma non per questo meno pregna e importante. Non mancheranno infatti i momenti carichi di pathos per entrambi i personaggi, che dovranno affrontare problemi sia sul lato personale che da quello dei loro alter ego mascherati. È sicuramente interessante il modo in cui è stata resa la complementarietà dei due Spider-Man, unita alla figura di MJ, sempre presente per entrambi.
Nonostante Peter sia stato il mentore di Miles è lampante che abbia bisogno del suo supporto, così come Miles non può far a meno di Peter, sebbene sia ormai un eroe a tutti gli effetti. Tutto culmina poi in un finale leggermente dolceamaro su cui non vi diciamo molto ma ovviamente determinate parentesi, date anche dalle storyline secondarie, rimarranno aperte.
A Caccia di Ragni, Simbionti e Rettili a New York
La New York di Marvel’s Spider-Man 2 ha allargato i suoi confini, includendo nuovi quartieri come il Queens (dove vive Peter) e Brooklyn. Questo ha un impatto, oltre che nella trama, anche sul gameplay in quanto il modo di muoversi all’interno della città, soprattutto per gli Spider-Men, è vincolato a ciò che si trovano attorno. Le ragnatele di Peter e Miles sono fondamentali in questo contesto ma l’aggiunta della planata ci vincola molto meno in questo contesto.
Ispirandosi ai primi costumi di Spider-Man, Insomniac ha introdotto in Marvel’s Spider-Man 2 infatti una piccola aggiunta ai costumi, che permette di planare su NY sfruttando altezze e correnti d’aria, dando la possibilità di muoversi molto velocemente, soprattutto in combo con le altre abilità dei Ragni. Il sistema di oscillazione inoltre è stato reso ancor più fluido sia nelle meccaniche che nelle animazioni ma soffre ancora negli spazi stretti, così come il sistema di combattimento.
Quest’ultimo però è stato a sua volta arricchito e strutturato in maniera più profonda. Grazie ai gadget a disposizione e alle abilità peculiari di ognuno degli Spider-Man più quelle in comune (per un totale di tre skill tree) i combattimenti risultano abbastanza vari e meno ripetitivi rispetto al passato, anche grazie all’introduzione del parry. La difficoltà, rispetto al passato, è pure leggermente aumentata, mantenendo quindi un livello di sfida da non sottovalutare. Il sistema di lock automatico negli scontri più concitati non dà però il massimo, essendo legato alla telecamera, diventando però poi questione di abitudine.
Interessanti anche le novità sul piano stealth, dove è stata introdotta la possibilità di sparare un filo di ragnatela fra due pareti e sfruttarlo come “passatoio”: se armati di pazienza questo può rivelarsi uno strumento molto potente, in quanto dà la possibilità muoversi in completo anonimato e creare punti di assalto silenzioso, facilitando molto, forse troppo, il compito. Soprattutto se consideriamo che i fili possono allacciarsi l’uno all’altro. Il muoversi in stealth però non è obbligatorio, quindi gli amanti dell’approccio diretto avranno comunque pane per i propri denti.
La differenziazione più grande fra Miles e Peter parte ovviamente dalle abilità, ognuna di esse si basa infatti sui poteri/costumi a disposizione: lo Spider-Man più giovane giocherà con la sua invisibilità e i poteri bio-elettrici, mentre quello più maturo sulle zampe artigliate nascoste nel costume e sulle capacità del simbionte. Le capacità dell’uno o dell’altro saranno più efficaci contro determinati tipi di nemici e infatti (a patto di non essere coinvolti in determinate missioni storia) potremo switchare fra uno Spider-Man e l’altro quando più ci aggrada.
Menzione a parte va fatta però per le capacità di Picco del simbionte: premendo L3 + R3 si attiverà una scarica bioelettrica per Miles, mentre per Peter in modalità simbionte vi sarà il suddetto Picco. La resa sia visiva che di gameplay è assurda: per pochi secondi si entrerà in una modalità potenziamento che renderà facile mandare KO i nemici, con un Peter molto meno scherzoso e più violento del solito, rendendo molto bene l’effettiva sensazione di potere e assuefazione che l’ex fotografo del Daily Bugle sta provando in quel momento.
Le differenze però non si notano solo sul campo di battaglia: anche le movenze durante lo swinging e nella lotta saranno peculiari di ognuno dei due Spider-Man. Il modo di muoversi di Miles è molto simili a quelle che ha nei film dedicati allo Spider-Verse mentre quelle di Peter saranno vicine alle pose plastiche assunte nei fumetti. È un piccolo dettaglio ma che farà la felicità degli amanti dei personaggi, rendendoli ancor più riconoscibili.
Ci sono però sezioni in cui prenderemo il controllo non solo degli Spider-Men, ma anche di altri personaggi che però non vi elencheremo per non rovinarvi la sorpresa. Queste missioni, non lunghissime, sono realizzate in maniera molto scenica, molto bella da vedere: dal punto di vista del gameplay però risultano essere poco ispirate, in quanto le basi strutturali sono molto semplici e spesso cadono nella ripetitività.
Su ali di (ragna)tela
Il quantitativo di costumi in Marvel’s Spider-Man 2 è sostanzioso: alcuni saranno simili fra loro ma ciò non vuol dire che non vi siano tute per tutti i gusti. Alcuni fra questi saranno sbloccabili solo al termine di precise missioni secondarie, altri invece con il normale procedere della trama e il conseguente pagamento con le risorse in game. Buona parte dei costumi gode poi della possibilità di essere ulteriormente modificato, sbloccando le varianti che ne modificheranno il colore e altri piccoli aspetti.
A differenza dei capitoli precedenti però i costumi non avranno delle abilità a essi associate ma si limiteranno solo a essere dei veri e propri cosmetici per i due Tessiragnatele. Tutta la complessità è stata spostata sulle ruote delle abilità e sui gadget. A proposito di finezze sceniche, oltre alla vasta scelta di costumi, anche la transizione del viaggio rapido è molto bella da vedere, oltre al fatto che adesso non sarà più legata alla metro come nel primo capitolo, e ci trasporterà direttamente nel punto da noi selezionato in men che non si dica.
Restando sul tema grafico/prestazioni sono presenti le classiche due modalità: prestazioni e fedeltà. La modalità prestazioni in verità non fa perdere poi molto in precisione rispetto a quella fedeltà, che include però varie finezze come una resa migliore dei capelli dei personaggi. Non vi è un particolare stacco fra la fedeltà con cui sono stati resi sia i personaggi principali che comprimari e secondari, tenendo quindi il livello in fascia alta.
Il titolo è interamente doppiato in italiano e le voci, con le varie conferme del caso, sono particolarmente azzeccate. Per chi mastica il gergo marvelliano inoltre non sono stati compiuti strafalcioni di adattamento, in quanto, soprattutto riguardo i nomi, si è puntato sugli originali, senza adattarli in italiano (dove suonerebbero forse un po’ troppo anni ’90).
In conclusione
Marvel’s Spider-Man 2 è sicuramente uno dei titoli migliori di quest’anno: Insomniac è riuscita a migliorare e approfondire quanto di buono era stato fatto con i predecessori, dovendo solo lavorare ancora a qualche imperfezione, cosa che accadrà probabilmente con un ipotetico (ma neanche tanto) terzo capitolo.
[Se ti andasse di acquistare Marvel’s Spider-Man 2 adun prezzo scontato puoi farlo a questo link]
La RECENSIONE DISCUSSA di Marvel's Spider-Man 2 [feat. Salvo Cifalinò]
Con la videorecensione di Marvel's Spider-Man 2 inizia un piccolo esperimento: BASTA doppiaggi di quanto già scriviamo nelle nostre recensioni, BASTA tentativi di esprimere gli stessi concetti con un testo "diverso". L'etica dell'informazione passa anche dalla trasparenza nei vostri confronti, e capire perché a questo o a quel titolo abbiamo dato QUEL voto è qualcosa che, lecito, sentiamo in qualche modo di dovervi. Eccoci quindi con la nostra prima RECENSIONE DISCUSSA, formato nel quale andiamo a parlare del gioco direttamente con chi il titolo l'ha recensito. Per Marvel's Spider-Man 2 parliamo con Salvo Cifalinò, appassionato di fumetti e massimo esperto Marvel in redazione. Fateci sapere nei commenti in cosa possiamo migliorare con questo formato, e grazie per esservi imbarcati con noi in questa nuova piccola avventura sperimentale e sperimentativa. Keep on gaming!
Il ritorno degli stupefacenti Spider-Men è da non perdere
Pro
- Trama meno emozionale ma coinvolgente
- Venom è tanto bello quanto violento
- Gameplay più profondo e strutturato
Contro
- I problemi negli spazi stretti sono rimasti
- Alcune sezioni con altri personaggi sono poco ispirate nel gameplay