Mario & Sonic ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 – Recensione
Il 2019 di Nintendo è stato fino a questo momento fenomenale. L’azienda nipponica ha saputo sfornare una quantità di titoli di primissimo livello, divisi tra esclusive di grande impatto e conversioni importanti di prodotti già visti su altri lidi, offrendo così ai propri giocatori un ventaglio di possibilità pressoché infinito. Di recente è arrivato ad esempio Luigi’s Mansion 3, capace di alzare ancora una volta l’asticella qualitativa dell’offerta ludica di Nintendo Switch e a breve arriveranno – a chiudere un’annata semplicemente incredibile – Pokémon Scudo e Pokémon Spada. Non c’è momento migliore per essere un fan della grande “N”, dunque, ma in questo turbinio di esclusive, conversioni e indie vari è finito per passare quasi completamente inosservato Mario & Sonic ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020, titolo soft sport dedicato alle prossime competizioni olimpiche che vedranno proprio nel Paese del Sol Levante il proprio palcoscenico.
Da divoratori onnivori del sacro universo sportivo, noi invece ci siamo avvicinati con molta curiosità al titolo e l’abbiamo spolpato a dovere nel corso delle ultime settimane e, in concomitanza con l’arrivo sul mercato, siamo pronti con la nostra disamina complessiva. Siete pronti? Che i Giochi, appunto, abbiano inizio!
Lost in time
Nonostante sia un titolo pensato principalmente per il gioco in cooperativa, locale o online, Sega e Nintendo hanno comunque deciso di offrire alla fanbase una corposa modalità in single player, capace di strappare diverse ore di gioco, complessivamente impreziosite da una buona dose di sano divertimento. La trama di fondo che muove la modalità per giocatore singolo è in realtà molto semplice ma intelligente e rappresenta sia uno splendido modo alternativo per impiegare il vostro tempo in compagnia della cartuccia sia una valida scusante per testare con mano le varie discipline presenti. In buona sostanza, Mario e Sonic si stanno preparando al meglio per poter prendere parte alle prossime Olimpiadi del 2020, quando d’improvviso vengono attaccati dai loro acerrimi nemici, Bowser e Dr. Eggman che per l’occasione hanno unito le forze per liberarsi una volta per tutte delle loro nemesi dal cuore d’oro.
Con un piano all’apparenza inattaccabile, Eggman ha escogitato un modo per intrappolare i due beniamini della giustizia all’interno di – manco a dirlo – una sorta di videogioco portatile. Il gioco in questione, manco a dirlo anche questo, è un omaggio a quelle che furono le prime Olimpiadi ospitate dal Giappone nel 1964 ed è subito evidente quanto la scelta sia perfettamente in linea con la volontà degli sviluppatori di omaggiare ancora una volta il glorioso evento. Dopo le primissime battute, la palla passa velocemente a Luigi, il quale è costretto a girare la città di Tokyo in lungo e in largo per raccogliere informazioni (e medaglie) per poter liberare Mario e Sonic dal “terribile” mondo dei videoludico in cui sono stati intrappolati. Per fortuna, l’eroe baffuto non è da solo in quest’arduo compito. Man mano che si procede con la storia (e si vincono sfide) si aggiungono al cast tantissimi personaggi iconici dell’universo nintendaro come Peach, Rosalinda e Toad ma anche tutti gli amici di Sonic, come Knuckles, Tails, Shadow e tanti altri, desiderosi di contribuire alla nobile causa. A loro però si contrappongono gli immancabili “villain”, provenienti da ambo gli universi, pronti a dar battaglia ai nostri eroi per una causa altrettanto nobile, in realtà. Nell’infausto tentativo di intrappolare Mario e Sonic, infatti, anche Eggman e Bowser sono finiti all’interno del gioco e di conseguenza anche i vari Bowser Junior, Waluigi, Wario e tutti gli altri antagonisti storici del brand finiscono con l’unirsi alla battaglia, rigorosamente (nella maggior parte dei casi) a suon di corse a ostacoli, lanci del martello e così via. Da qui in avanti, gli eventi prendono una piega preoccupante.
La console di gioco sta per scaricarsi e qualora non si riuscisse a trovare il modo per liberare i malcapitati in tempo, prima dell’inevitabile spegnimento della macchina, questi finirebbero con lo sparire definitivamente dalla faccia della terra. Per far si che tutto ciò non accada, il gioco pone così al giocatore un solo obiettivo da portare avanti in ambedue le realtà temporali e dimensionali: vincere le medaglie d’oro per sbloccare il portale per uscire dal mondo delle console e ricaricare con l’entusiasmo delle folle la quasi esausta batteria. Pur trattandosi di un incipit piuttosto basilare, il tutto si muove in verità con un piglio più che piacevole da seguire, grazie anche al solito soft humour di cui i prodotti del genere vivono da sempre. Sul piano ludico il tutto offre una decina di ore di divertimento assicurato, con un tasso di sfida in verità leggermente sbilanciato per quanto concerne la natura degli eventi e delle missioni in generale da portare a termine. Le missioni, infatti, si dividono in sequenze da puzzle solving e platform al completamente di attività sportive vere e proprie tutte caratterizzate da un tasso di sfida sicuramente tarato verso il basso ma non esente da spunti interessanti e da qualche missione nettamente più complessa delle altre. Si tratta comunque fondamentalmente di un prodotto pensato per intrattenere senza stufare e forzare il giocatore, e ciò si evince anche da un comodo espediente ludico inserito.
Dopo aver riprovato tre volte una missione è possibile saltarla senza problemi, per evitare – laddove si preferisce non perdere tempo aggiuntivo tra una missione e l’altra – di rimanere troppo tempo fermi di fronte ad una determinata sequenza. In sostanza, possiamo affermare di trovarci davanti ad un’offerta in single-player più valida del previsto, impreziosito anche da una gestione molto piacevole dei collezionabili. Quest’ultimi infatti rappresentano un vero e proprio glossario di informazioni sulle Olimpiadi, con tanto di dettagli sui vincitori storici, sui vari record e tante altre chicche piacevoli da scoprire.
Divertimento assicurato
Il cuore pulsante della produzione, però, rimane senza dubbio quello legato all’enorme quantità di contenuti pensati per il divertimento con gli amici, sia quelli fisicamente vicini sia quelli online. Oltre alla già citata Modalità Storia, infatti, Mario & Sonic ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 infatti mette nelle mani dei videogiocatori tantissime possibilità in termini di offerta ludica. Suddivise in Partite Veloci – sia in singolo sia in multigiocatore – Partita locale e le immancabili Partite Online, il gioco porta una varietà di attività davvero soddisfacente. Le discipline affrontabili sono veramente tante e tutte sono realizzate in un modo molto sapiente, che spazia a metà tra il realismo e una forte caratterizzazione e contestualizzazione delle discipline stesse.
È chiaro, non vi aspettate certamente di dover affrontare in modo “realistico” una partita di calcio o quella di Tennis da tavolo, ma complessivamente tutto si muove con il giusto equilibrio che sa portare una sensazione di appagamento e divertimento papabile e non trascurabile. Il fatto poi che la varietà di discipline disponibili è davvero esorbitante, e spazia dal judo alla pallavolo, dal calcio al tiro con l’arco, dalla ginnastica ritmica al nuovo, allora è chiaro quanto ci sia da divertirsi in compagnia del titolo targato Nintendo e Sega. É innegabile quanto poi il cast, caratterizzato appunto dai personaggi provenienti dai due mondi di gioco, dia quel tocco di classe definitivo al titolo. Fare un salto triplo col paffuto Mario è un piacere inquantificabile, e vi strapperà un sorriso più di una volta. Va ribadito però, come dicevamo anche poc’anzi, che il livello di sfida è mediamente tarato verso il basso. Le attività infatti, anche se vivono di sbilanciamenti in termini di difficoltà, sono tutte onestamente semplicissime da portare al termine e alcune sfide risultano veramente troppo facili, a causa anche di un’intelligenza artificiale nemica tutt’altro che candidata alla medaglia d’oro.
Questo, chiaramente, cambia radicalmente quando si tratta di giocare in compagnia degli amici, laddove lo stilema ludico si sposa perfettamente con la natura “massiva” dell’ibrida Nintendo. Prima di ogni incontro, poi, si può decidere liberamente quale schema di comando utilizzare, offrendo così ai giocatori una libertà e un divertimento aggiuntivi. Anche in versione handled il titolo si comporta più che bene, seppur alcune attività che richiedono la pressione veloce di una sequenza di tasti risultino decisamente più ostiche di altre. Discorso molto simile, ma allo stesso tempo diverso, per quel che concerne la questione legata alle attività online. Le discipline affrontabili sono le medesime, sia sul piano Classificato sia con le meno esose Partite Veloci. Dunque, dov’è il problema? Sostanzialmente, per quel che ci riguarda, il limite enorme del promettente comparto online che tutto sommato si comporta anche bene di Mario & Sonic ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 è quello legato alla scelta di affidarsi alle ormai vetuste e superate “Stanze” di gioco.
Questa soluzione infatti aumenta tantissimo i tempi d’attesa per ogni partita, col rischio di scoraggiare i giocatori laddove per trovare un match si rischia di aspettare diversi minuti. Complessivamente comunque l’offerta ludica di Mario & Sonic ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 è più che valida, e ne siamo rimasti piacevolmente sorpresi sin dal primissimo avvio della cartuccia, rigorosamente virtuale (abbiamo ricevuto un codice review direttamente dal publisher, ndr).
Beltà estetica (e sonora)
Sul piano tecnico e artistico, Mario & Sonic ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 è una piccola gioia per gli occhi. Colorato e frizzante, il titolo appare curatissimo in ogni piccolo dettaglio, partendo dalle divise di gioco fino alla riproduzione devi vari stadi che ospitano le attività sportive, tutto è replicato in maniera minuziosamente incantevole, in pieno stile Nintendo. Ci ha entusiasmato anche la scelta di introdurre le attività legate alle Olimpiadi del 1964, che graficamente si traduce in una riproduzione con grafica squisitamente retrò di scenari e personaggi vari. Vedere Mario, Sonic, Bowser e tutti gli altri personaggi con uno stile ormai superato – ma romantico – ci ha fatto veramente viaggiare nel viale dei ricordi, un po’ come Nintendo è solita fare con le sue produzioni più interne. Anche sul piano sonoro il titolo si mostra in splendida forma. I suoni degli stadi e in particolare la telecronaca retrò delle partite legate alle Olimpiadi del 1964 sono stati realizzati in modo semplice ma efficace, capace di restituire un feeling perfettamente a metà tra l’amarcord e il puro divertimento. Nulla da dire sulla stabilità del gioco, che sia in docked sia in portabilità, mantiene un livello estetico complessivo bilanciato e di buona fattura.
Mario & Sonic ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 è un titolo spassoso, perfetto per giocare in compagnia, e insospettabilmente accompagnato da una ricca modalità campagna che saprà divertirvi e appassionarvi per un buon numero di ore. La possibilità di poter affrontare le varie discipline – tante e ben riprodotte – sia online sia offline in multigiocatore, ma anche in locale con la creazione di stanze apposite, danno al titolo una spinta decisamente forte per far breccia nel cuore dei videogiocatori, magari quelli più appassionati allo sport in generale. In definitiva, possiamo dirvi che Nintendo ha fatto di nuovo centro, seppur senza strafare o snaturare la serie, portando nelle case dei suoi fan un altro titolo da acquistare senza riserve, chiaramente se siete interessati al genere di appartenenza, capace di mescolare sapientemente passato e futuro in onore della gloriosa manifestazione che il Giappone non vede l’ora di (ri)ospitare. Insomma: le Olimpiadi ci aspettano. Iniziamo a scaldarci, magari seduti comodamente sul divano!
Pro
- Divertente e variegato, sia da soli sia in compagnia
- Tante discipline diverse con cui cimentarsi
- Modalità Storia molto piacevole e ben congegnata
- Molto bello da vedere, anche nella sua veste 2D
Contro
- Livello di sfida molto basso
- Qualità dei match online dubbiosa a causa della "stanze" di gioco
- Alcune attività sono meno divertenti di altre